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Telline “proibite” smerciate su Facebook, blitz della Guardia Costiera

10 maggio 2019 | 17:15
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Telline “proibite” smerciate su Facebook, blitz della Guardia Costiera

Commercio illegale su piattaforma digitale, scattano multe e sequestri.

Navigare nel web a volte può voler dire incontrare pescatori di frodo. Non in senso figurato, ma veri e propri personaggi senza scrupoli che utilizzano internet, e più specificatamente i social network, per crearsi negozi virtuali dove piazzare il prodotto pescato illegalmente.

Ma non hanno fatto i conti con la Guardia Costiera, che su internet naviga bene tanto quanto nell’acqua del Mediterraneo (non a caso tempo fa ha vinto il premio ‘Il Faro d’Oro’ proprio con motivazione specifica LEGGI QUI LA NOTIZIA).

Illegalità totale, prodotto pericoloso

Accade così che gli uomini della Capitaneria di Porto di Roma – al comando del C.V. (CP) Filippo Marini – si mettano sulle tracce di alcuni venditori abusivi di telline che usavano Facebook per smerciare il prodotto. Mitili pescati in acque proibite, in periodi di fermo biologico e venduti come “prodotto pulito” quando invece per togliere la carica batterica dal pescato occorrono macchinari specifici e costosi.

telline

Eppure questi pescatori di frodo, sui propri gruppi social, contavano migliaia di adepti, pronti ad acquistare telline stipate dentro bottigliette di plastica a mo’ di contenitori.

Danni all’ecosistema e all’economia

La sistematica violazione delle regole non è affare da poco. Se può essere vero che il singolo pescatore provoca un danno relativo, l’azione combinata di più soggetti, in zona protetta, in periodi proibiti, provoca l’alterazione delle condizioni biologiche, con gravi danni per l’ambiente.

Senza considerare il danno fatto ai pescatori “regolari”, che con il loro lavoro ci campano. Il fermo nasce per tutelare i giovanili della specie e consentire il rinnovo della risorsa. Per i professionisti che vanno a pescare nei periodi vietati le sanzioni vanno dai 2 a 12 mila euro, oltre a perdere 6 punti dalla licenza di pesca.

Il risultato del blitz

L’azione di controllo e vigilanza della Guardia Costiera ha permesso di sgominare la filiera illegale, portando al sequestro di circa 50 chili di telline, ad una denuncia e a circa 10.000 euro di multe. Sequestrati anche gli attrezzi utilizzati per l’illegale raccolta di mitili.

Ma è solo l’inizio, perché l’azione di contrasto è appena iniziata, e vede monitorato tutto il litorale romano, da Anzio a Ladispoli, passando per Nettuno, Ardea, Pomezia, Ostia, Cerveteri e Fiumicino.

La Guardia Costiera c’è, nel mare di Internet come nel Tirreno, a tutela della legalità. Nella “rete”, stavolta, c’è finito chi voleva farsi beffe delle regole.