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Venturini (Popolari per l’Italia): “Venezuela, elezioni democratiche come soluzione per superare l’impasse. No a forzature militari”

10 maggio 2019 | 19:43
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Venturini (Popolari per l’Italia): “Venezuela, elezioni democratiche come soluzione per superare l’impasse. No a forzature militari”

“Non è con la forza militare, né per una parte né per l’altra, che si può determinare una nuova democrazia”

Roma – “In un momento in cui il Venezuela e la sua gente sta precipitando nell’incertezza di un conflitto civile, la moderazione resta l’unico baluardo per evitare inutili spargimenti di sangue. La posizione del Vaticano, fine mediatore, che ritiene una transizione al governo la soluzione migliore per il Venezuela è la strada da seguire, nell’interesse del popolo”.

Lo afferma Antonfrancesco Venturini, capolista dei Popolari per l’Italia, alle prossime elezioni europee, nel collegio Italia Centro.

Nella missiva inviata il 13 febbraio scorso dal Papa a Maduro, l’intestazione non era “Presidente” ma “Excelentísimo señor”, ad evitare una legittimazione vaticana; nel contempo però, la chiamata alle armi di Guaidò, ha complicato la definizione della figura del presidente dell’Assemblea Nazionale come alternativa credibile.

La definizione di un nuovo percorso in Venezuela – spiega Venturini – non può che passare per nuove elezioni, dove i cittadini, liberi da condizionamenti, possano esprimersi. Non è con la forza militare, né per una parte né per l’altra, che si può determinare una nuova democrazia.

José Trinidad Fernández, vescovo ausiliare di Caracas e segretario generale della Conferenza episcopale venezuelana ha definito gli uomini di Chiesa “compañeros de camino!”. Un cammino verso “una buona politica a servizio della pace”, come ha detto Papa Francesco in occasione della Giornata della Pace.

Sono vicino al popolo venezuelano – afferma Venturini -, in larga maggioranza cattolico, con il quale ho rapporti, in particolar modo con la comunità venezuelana in Italia; auspico una soluzione pacifica in tempi brevi. Dopo le manifestazioni di piazza, ad oggi sono quattro i leader oppositori venezuelani che hanno trovato ospitalità in ambasciate straniere della capitale.

La tensione dunque resta altissima, e solo un processo democratico potrà disegnare un futuro roseo per il Paese”.