Il Papa: “Lo sport è una grande scuola che insegna il valore di regole e limiti”

11 maggio 2019 | 18:00
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Il Papa: “Lo sport è una grande scuola che insegna il valore di regole e limiti”

In Vaticano l’udienza a 400 giovani, allenatori, arbitri ed educatori del Comitato Sportivo Italiano

Città del Vaticano – Lo sport “è una grande scuola, a condizione che lo si viva nel controllo di sé e nel rispetto dell’altro, in un impegno per migliorarsi che insegni la dedizione e la costanza, e in un agonismo che non faccia perdere il sorriso e alleni anche ad accettare le sconfitte“.

Lo ha affermato Papa Francesco ricevendo in udienza nella Sala Clementina, in Vaticano, i membri del Centro Sportivo Italiano (Csi) nel 75/o anniversario di fondazione, compresi circa 400 tra ragazzi e ragazze, allenatori, arbitri ed educatori. “Una grande lezione dello sport, che ci aiuta ad affrontare anche la fatica quotidiana dello studio e del lavoro come pure le relazioni con gli altri, è che ci si può divertire solo in un quadro di regole ben precise“, ha osservato.

Infatti, “se in una gara qualcuno si rifiutasse di rispettare la regola del fuorigioco, o partisse prima del ‘via’, o in uno slalom saltasse qualche bandierina, non ci sarebbe più competizione, ma solo prestazioni individuali e disordinate”.

Al contrario, “quando affrontate una gara, voi imparate che le regole sono essenziali per vivere insieme; che la felicità non la si trova nella sregolatezza, ma nel perseguire con fedeltà i propri obiettivi; e imparate anche che non ci si sente più liberi quando non si hanno limiti, ma quando, coi propri limiti, si dà il massimo. Dobbiamo essere padroni dei nostri limiti e non schiavi dei nostri limiti“.

“Ecco quali orizzonti ci apre il mondo dello sport, e quante sono le conseguenze benefiche, per voi stessi e per tutta la società, di una pratica sportiva vissuta come occasione di aggregazione, di crescita e di fraternità”, ha indicato il Papa: “Ecco perché nel vostro Statuto si dice che il Centro Sportivo Italiano intende testimoniare il valore dello sport come strumento per promuovere l’accoglienza, la salute, l’occupazione, le pari opportunità, la salvaguardia dell’ambiente, la tutela dell’infanzia e dell’adolescenza, la coesione e l’integrazione sociale”.

“Vi potrebbero chiedere come possiate sperare che lo sport sia lo strumento per risolvere tanti e tali problemi, e per realizzare una trasformazione così profonda della nostra società – ha aggiunto Francesco -. Possiamo rispondere che lo sport può farlo perché migliora le persone, e può favorire una cultura del dialogo e dell’incontro rispettoso. La lotta con gli avversari, nelle competizioni sportive, è sempre definita ‘incontro’, e mai ‘scontro’, perché alla fine, sebbene sia meglio vincere, in un certo senso si vince entrambi”.

“Ecco il mondo che sogniamo, e che con determinazione vogliamo costruire, sulla base di un agonismo sano, che veda sempre nell’avversario anche un amico e un fratello“, ha concluso.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media