Il Papa ai nuovi preti: “Non sporcate l’Eucarestia con interessi meschini”

12 maggio 2019 | 16:21
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Il Papa ai nuovi preti: “Non sporcate l’Eucarestia con interessi meschini”
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Il Papa ai nuovi preti: “Non sporcate l’Eucarestia con interessi meschini”
Il Papa ai nuovi preti: “Non sporcate l’Eucarestia con interessi meschini”
Il Papa ai nuovi preti: “Non sporcate l’Eucarestia con interessi meschini”

Nella basilica di San Pietro il Pontefice ordina 19 nuovi sacerdoti e ammonisce: “La missione di Cristo non è un sindacato”

Città del Vaticano – “Il Signore ha voluto salvarci gratuitamente. Lui stesso ci ha detto: ‘Date gratis quello che gratis avete ricevuto’. La celebrazione dell’Eucaristia è il culmine della gratuità del Signore. Per favore, non sporcatela con interessi meschini“.

Nella basilica di San Pietro, Papa Francescoordina sacerdoti 19 i diaconi. Tra questi, otto appartengono alla Fraternità sacerdotale dei Figli della Croce; uno alla Famiglia dei Discepoli; due hanno studiato al Pontificio Seminario Romano Maggiore e otto al Collegio diocesano Redemptoris Mater.

I nuovi presbiteri pronunciano il loro “sì” nella IV domenica di Pasqua, detta del Buon Pastore, in cui la Chiesa celebra la 56/a Giornata mondiale di preghiera per le vocazioni. Nel corso della solenne celebrazione, il Papa ricorda ai nuovi preti che la missione affidata da Cristo alla Chiesa “non è un’associazione culturale”, né “un sindacato”.

Li invita a leggere e meditare “assiduamente la Parola del Signore per credere ciò che avete letto, insegnare ciò che avete appreso nella fede, vivere ciò che avete insegnato. Mai si può fare un’omelia, una predicazione, senza tanta preghiera, con la Bibbia in mano. Non dimenticatevi di questo”.

Sia dunque nutrimento al Popolo di Dio la vostra dottrina: quando viene dal cuore e nasce dalla preghiera, sarà tanto feconda. Sia gioia e sostegno ai fedeli di Cristo il profumo della vostra vita: uomini di preghiera, uomini di sacrificio, perché con la Parola e l’esempio edifichiate la casa di Dio, che è la Chiesa. E voi continuerete così l’opera santificatrice di Cristo.

Poi, un monito: “State attenti nella celebrazione dell’Eucaristia. Riconoscete ciò che fate. Imitate ciò che celebrate perché partecipando al mistero della morte e risurrezione del Signore, portiate la morte di Cristo nelle vostre membra e camminiate con Lui in novità di vita“.

E ammonisce: “Il Signore ha voluto salvarci gratuitamente. Lui stesso ci ha detto: ‘Date gratis quello che gratis avete ricevuto’. La celebrazione dell’Eucaristia è il culmine della gratuità del Signore. Per favore, non sporcatela con interessi meschini“.

Francesco passa poi in rassegna i sacramenti, soffermandosi sulla confessione, lanciando un appello ai nuovi presbiteri: “Per favore vi chiedo di non stancarvi di essere misericordiosi. Misericordiosi come il Padre, come Gesù è stato misericordioso con noi, con tutti noi”.

“Consapevoli di essere stati scelti fra gli uomini e costituiti in loro favore per attendere alle cose di Dio, esercitate in letizia e carità, con sincerità, l’opera sacerdotale di Cristo, unicamente intenti a piacere a Dio e non a voi stessi”, aggiunge il Papa.

Che conclude: “Ecco le vicinanze proprie del sacerdote: vicino a Dio nella preghiera, vicino al vescovo che è il vostro padre, vicino al presbiterio, agli altri sacerdoti, come fratelli, senza ‘spellarsi’ l’un l’altro (parlar male gli uni degli altri, ndr), e vicini al Popolo di Dio. Abbiate sempre davanti agli occhi l’esempio del Buon Pastore, che non è venuto per essere servito, ma per servire e per cercare e salvare ciò che era perduto“.

Terminata la celebrazione, il Papa si affaccia dal Palazzo Apostolico per la tradizionale preghiera del Regina Coeli (che nel tempo pasquale sostituisce l’Angelus). Accanto a lui, due dei 19 nuovi presbiteri.

I nuovi sacerdoti

Hanno origini ed esperienze diverse, i 19. “Questi ragazzi hanno avuto la fortuna d’essere educati alla fede in un contesto comunitario, fin da bambini”, dice il moderatore generale dei Figli della Croce, don Giacomo Martinelli, degli otto ordinandi della Fraternità sacerdotale da lui fondata.

Sono Michele Reschini, nato nel 1990 a Busto Arsizio (Varese), come il compagno di studi Francesco Maria Sametti, due anni più giovane; Goran Kühner, di Zagabria, con i suoi 46 anni è il più maturo del gruppo; ancora Andrea Vignati di Legnano (Milano); Giovanni Maggioni, che sta terminando la tesi di Licenza in Teologia Biblica, di Segrate (Milano); Tommaso Fontana, classe 1991 di Gravedona (Como); Massimiliano Maria Spezia, 27/enne pure lui della provincia di Varese; Matteo Mussi, di Rho (Milano). Fa parte della Famiglia dei Discepoli John Larry Flores Panaifo, nato a Iquitos in Perú.

“Attualmente – spiega il superiore generale don Savino D’Amelio – svolge il suo ministero diaconale a Gioia del Colle”. Al Pontificio Seminario Romano Maggiore si sono formati Alessandro Caserio, nato nel 1980 a Roma, e Johnny Joseph, proveniente da Hinche, ad Haiti, che sarà destinato alla sua diocesi di origine.

“Ho 38 anni e sono nato e cresciuto nel quartiere di Centocelle – racconta Alessandro -. La mia è sempre stata una vita normalissima; frequentavo la parrocchia di San Felice da Cantalice, uscivo con gli amici, avevo delle storie sentimentali, di cui una anche molto lunga; studiavo e mi sono laureato in architettura; lavoravo… Ma se apparentemente avevo tutto, sentivo che mi mancava qualcosa“.

Ha potuto contare sul forte appoggio della famiglia Giuseppe Vattimo, classe 1989, uno degli otto futuri preti del Collegio diocesano Redemptoris Mater. “La mia vocazione nasce dalla chiamata al cristianesimo dei miei genitori – osserva -; hanno fatto l’esperienza del pastore che va in cerca della pecorella perduta, e così siamo entrati nel gregge della Chiesa, e in particolare del Cammino neocatecumenale. A quel tempo ero piccolo, avevo circa sette anni, ma si può dire che fin da allora il Signore mi chiamava”.

Colleghi di studio ordinati con lui dal Papa sono Calogero Amato, 41 anni, nato a Roma; Giovanni Cristofaro, romano anche lui ma di 31 anni; Aldo Donelli, classe 1987, di Castel San Giovanni (Piacenza); Giancarlo Maria Honorati, 39/enne romano; Claudio Piangiani, 45 anni; Makoto Ota, giapponese di Aomori, e Simone Montori, nato nel 1983 a Civita Castellana (Viterbo).

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media