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Ladispoli: sosta selvaggia alla Melone, il preside Agresti bacchetta i genitori

14 maggio 2019 | 11:00
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Ladispoli: sosta selvaggia alla Melone, il preside Agresti bacchetta i genitori

Il dirigente scolastico: “E’ impossibile far comprendere ai ragazzi l’importanza del rispetto delle Leggi se i genitori sono i primi a non farlo”

LADISPOLI – Ancora sosta selvaggia all’istituto comprensivo Corrado Melone. E ancora una volta a puntare il dito contro i genitori indisciplinati è il dirigente scolastico Riccardo Agresti. Il preside non le manda a dire ai genitori che infischiandosene delle regole e del codice stradale continuano a parcheggiare all’ingresso e all’uscita della scuola la loro auto negli stalli dedicati ai bus. E la settimana non ha il tempo di iniziare che a essere immortalata è l’ennesima auto in sosta selvaggia.

“Si ricorda che per la scuola, nell’ambito dell’educazione civica che già insegniamo – scrive sui social il preside – e mai abbiamo smesso di farlo, è impossibile far comprendere ai ragazzi l’importanza del rispetto delle Leggi se i genitori sono i primi a non farlo”.

“A solo titolo di esempio il mancato rispetto del Codice della Strada (Legge dello Stato) porta a insegnare ai ragazzi che si può mancare di considerazione alla Legge e al prossimo veicolando il messaggio che i furbi parcheggiano le proprie auto entro le strisce gialle riservate ai bus, mentre i fessi parcheggiano pochi metri più in là”.

“Le sanzioni che vengono comminate ai ragazzi – ha proseguito Agresti – andrebbero date ai loro genitori maleducati che credono di essere stati furbi e dimostrano invece solo la propria imbecillità spingendo i propri figli a violare le regole della civile convivenza”.

“Poiché grazie all’esempio di sopruso offerto dai propri genitori, risulta vano il nostro sforzo nello spiegare che il prossimo vada rispettato in quanto esiste al pari di noi e al pari di noi ha gli stessi diritti e i medesimi doveri, suggerisco a questi mascalzoni di chiedere il ‘nulla osta’ per trasferire presso scuole più tolleranti della nostra i loro emuli pargoli”.

Insomma, la scuola non è disposta a tollerare simili atteggiamenti. Più volte il dirigente scolastico ha provato a smuovere le coscienze dei genitori pubblicando sui social le infrazioni, ma a quanto pare, purtroppo, si tratta di una “pratica” così ben consolidata che non si riesce a estirpare.

(Il Faro online)