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Venturini (Popolari per l’Italia): “Regolamentare e uniformare i prezzi dei farmaci per garantirne l’accesso a tutti”

16 maggio 2019 | 06:30
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Venturini (Popolari per l’Italia): “Regolamentare e uniformare i prezzi dei farmaci per garantirne l’accesso a tutti”

“Regolamentare il settore a livello comunitario per evitare di dover fare i conti con sperequazioni assoggettate al mero mercato”.

Roma – “L’accesso alle cure è uno dei diritti fondamentali dell’Uomo, anche se non sempre viene protetto. A volte esplicitamente, impedendo l’accesso alle cure, altre volte indirettamente, aumentando il prezzo dei farmaci in modo talmente alto da spazzare via una buona parte della popolazione, quella più debole”.

Lo afferma Antonfrancesco Venturini, capolista dei Popolari per l’Italia, alle prossime elezioni europee, nel collegio Italia Centro.

“La regolamentazione del prezzo dei farmaci – afferma – è sempre stata considerata uno strumento fondamentale di contenimento della spesa farmaceutica in tutti i Paesi Europei, con ricadute economico-occupazionali di un certo rilievo sulla filiera del farmaco.

L’ordinamento comunitario prevede che ogni Nazione sia libera di impostare i propri sistemi di previdenza sociale e di adottare, in particolare, norme miranti a disciplinare il consumo di prodotti farmaceutici nell’interesse dell’equilibrio finanziario dei propri sistemi sanitari. Ma questo non significa libero mercato, con speculazione annessa.

Discutere una procedura europea comune per definire il prezzo dei nuovi farmaci è il primo passo per quella che possiamo definire democrazia sanitaria.

Ciò che è accaduto in America – prosegue – è un segnale da non sottovalutare; 44 Stati Usa hanno fatto causa a 20 case farmaceutiche, le più grandi società americane, accusate di aver creato un cartello con il quale hanno alzato fino al 1000% il prezzo di 100 farmaci generici, molto comuni e diffusi.

In Europa al momento, e più specificatamente in Italia, le condizioni per fortuna sono diverse. Ma dobbiamo regolamentare il settore a livello comunitario – conclude Venturini – se non vogliamo trovarci a dover fare i conti con sperequazioni assoggettate al mero mercato a discapito della salute pubblica e dei cittadini tutti”.