Plastic free a Terracina, scontro tra WWF e Legambiente, ecco i documenti

17 maggio 2019 | 06:30
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Plastic free a Terracina, scontro tra WWF e Legambiente, ecco i documenti

Legambiente e WWF si contendono la paternità di un documento che vuole spingere il Municipio di Terracina a diventare uno dei Comuni plastic free.

Terracina – Continua lo scontro fra i “titani” dell’ambientalismo terracinese: WWF contro Legambiente. Il motivo che li ha portati sul “ring”? La paternità di un documento che vorrebbe spingere il Municipio di Terracina – guidato dal sindaco Nicola Procaccini – a diventare uno dei virtuosi Comuni plastic free e che, ora, rischia di far scoppiare un caso anche a livello legale.

Com’è nato lo scontro

Ma com’è nata questa polemica tutta ambientalista? Il tutto comincia circa una settimana fa, quando, il WWF, insieme all’associazione “Zero waste Italy” fa arrivare alla stampa la proposta di deliberache, in data 3 maggio, avrebbe inviato al Comune (leggi qui).

È così che, i vertici del Circolo Legambiente apprendono la notizia: dalla stampa. E alle redazioni si rivolgono per portare alla luce la loro versione dei fatti, rivendicando, appunto la paternità del documento: “Ribadiamo – si legge, infatti, in un passaggio della loro replica (leggi qui), come Circolo Legambiente e come Rete Plastic Free Beaches Terracina che il Comune di Terracina ha già aderito (e da novembre scorso), grazie al protocollo di rete PFBT, alla #PlasticFreeChallenge del Ministero dell’Ambiente, e che soprattutto il Comune di Terracina, già dal 19 febbraio scorso, è in possesso di una proposta tecnica di delibera o ordinanza di valore e soprattutto validata anche dalle categorie economiche.”

E ancora: “Poiché il Comune di Terracina ritardava la decisione in merito all’atto deliberativo, abbiamo subito aderito, come Legambiente Terracina e come Rete Plastic Free Beaches Terracina, alla proposta di scrivere un documento congiunto con tutte le Associazioni Ambientaliste di Terracina, in modo da spingere il Comune alla adozione di una delibera o ordinanza di divieto sull’uso delle plastiche, come peraltro sta succedendo in molti comuni italiani, di cui alcuni a noi limitrofi (Sperlonga, Fondi, Priverno).

A tal fine, avevamo subito condiviso con trasparenza e generosità con tutte le Associazioni (Zero Waste, WWF, Fare Verde) la nostra proposta tecnica, già inviata e protocollata al Comune che poteva costituire sicuramente la base tecnica per arrivare al documento congiunto, ben coscienti del valore del documento che è, infatti, incluso in una proposta di Vademecum nazionale Comuni Plastic Free e verrà presentato a giorni in un convegno internazionale.

Purtroppo – conclude Legambiente -, proprio alla fine quando tutto sembrava concordato e il documento congiunto era in fase di firma, due associazioni (Zero Waste e WWF) si sono sfilate e, molto velocemente, hanno protocollato al Comune un documento.”

Ma perché si rischia di finire in mano agli avvocati? A spiegarlo è sempre un passaggio della replica di Legambiente: “Leggendo il loro comunicato stampa, abbiamo deciso di fare accesso agli atti per conoscere nello specifico il documento protocollato dalle due associazioni e intraprendere un’eventuale azione legale a tutela dei nostri diritti.

Legambiente conclude così la sua “arringa”: “Siamo colpiti e amareggiati dall’azione poco trasparente delle due Associazioni ambientaliste locali che, evidentemente, fin dall’inizio, non avevano come obiettivo quello di arrivare ad una azione coordinata di pressione, ma solo quello di poter acquisire facilmente dati, documenti e informazioni di pronto utilizzo.”

La controreplica

Questa mattina, a distanza di qualche giorno, dalla rivendicazione, da parte di Legambiente, del documento, il WWF, insieme a “Zero waste Italy”, decide di muovere una controreplica: “Da molto tempo, il WWF litorale Laziale e Zero Waste Terracina stanno subendo attacchi indiscriminati da parte della sezione locale Legambiente. È arrivato il momento di fare chiarezza e ristabilire la verità dei fatti; ed è comunque penoso che associazioni come Zero Waste e WWF che, da più di 30 anni, operano sul territorio battendosi per i temi dell’ambientalismo per una città più sostenibile, sia trascinata in polemiche sterili che certo non fanno bene alla causa.”

Ecco come sarebbero andate le cose secondo il WWF: “Nei primi giorni di marzo le associazioni WWF, Zero Waste e Fare Verde, che avevano realizzato un progetto sulle plastiche abbandonate sulla spiaggia denominato “Non lasciarmi qui”, pesantemente criticato dagli accusatori, decidono di inviare all’amministrazione una lettera di sollecito per l’adozione di una delibera che faccia diventare anche Terracina città Plastic Free.

Il documento viene proposto a Legambiente, che aveva inviato già documenti di proposta con lo stesso contenuto, avendo creato la rete Plastic Free Beaches Terracina di cui le altre associazioni non facevano, all’epoca, e non fanno tuttora parte.

— L’associazione Legambiente accetta di firmare, inviando in visione documenti mai richiesti e imponendo una serie di citazioni autoreferenziali che, non solo avrebbero appesantito il documento, ma che, invece, evidenziavano una netta presunta superiorità di Legambiente rispetto alle altre associazioni.

— Dopo una serie di scambi l’ultima elaborazione, e siamo arrivati già al 1 maggio, ha come incipit la seguente dicitura: PROPOSTA DI DELIBERAZIONE PREDISPOSTA DALLA RETE PLASTIC FREE BEACHES TERRACINA E SOTTOSCRITTA CONGIUNTAMENTE DALLE ASSOCIAZIONI AMBIENTALISTE FARE VERDE – TERRACINA, LEGAMBIENTE TERRACINA, WWF LITORALE LAZIALE sez. Terracina, ZERO WASTE Italy – TERRACINA.Ora, leggere che la rete PFBT elabora un documento e altre associazioni lo sottoscrivono dà l’esatta percezione che i ruoli si sono capovolti, Legambiente propone e gli altri firmano.

— Poiché, per quanto ci riguarda l’elaborazione è stata una collaborazione soprattutto tra Fare Verde, Zero Waste e WWF con il sostegno dei loro esperti nazionali, visto che tutte le associazioni ambientaliste del mondo si stanno occupando di questo tema, e soprattutto stanche di questo continuo tentativo di prevaricazione, le associazioni firmatarie, avvertite le altre due Associazioni, hanno protocollato il documento con solo due firme.

Ma WWF e Zero waste Italy non si limitano a ricordare l’ordine cronologico della vicenda, ma sottolineano: “Nessuno, mai, ha messo in dubbio le capacità di questa associazione, che abbiamo sempre riconosciuto e lo facciamo anche ora; è semmai vero il contrario: il circolo locale di Legambiente  non perde occasione per denigrare l’operato della altre associazioni fino a dire, in una trasmissione alla quale hanno partecipato, che quando sono arrivati a Terracina, tre anni or sono, hanno trovato “una città allo sbando, all’anno zero sotto il profilo di attività in favore dell’ambiente”.

E, infine, concludono: “Ci dispiace che i cittadini pensino che tra le associazioni ambientaliste c’è una guerra, non è così, ma noi rivendichiamo la libertà delle nostre azioni che, possono, a volte, incrociare i percorsi delle altre associazioni. Chiediamo scusa, non è nel nostro stile tutto questo, ma dovevamo ai nostri tanti amici, sostenitori e iscritti una puntualizzazione. Ed ora davvero che ognuno faccia la sua parte.”

I DOCUMENTI CONTESTATI

Proponiamo ai lettori la visione di tutti i documenti che ad oggi sono arrivati alla nostra redazione, in modo da poter offrire una panoramica di prima mano, e potersi fare ognuno il proprio convincimento.

1 Pec inviata da Legambiente al sindaco di Terracina con la proposta di delibera plastic free

2 Bozza di delibera elaborata da Legambiente

3 Delibera proposta dal WWF e da Zero Waste Italy

4 Delibera di Giunta n. 51 del 19 marzo 2018 PLASTIC FREE BEACHES proposta tecnica

5 Delibera di Giunta n. 51 del 19 marzo 2018 PLASTIC FREE BEACHES

(Il Faro on line)