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Regimenti: “Pochi medici e strutture sovraffollate, la Sanità nel Lazio è ridotta allo stremo”

21 maggio 2019 | 12:46
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Regimenti: “Pochi medici e strutture sovraffollate, la Sanità nel Lazio è ridotta allo stremo”

L’esponente della Lega: “Lavoriamo per programmare un futuro di sviluppo per offrire ai cittadini i servizi che meritano e garantire loro il sacrosanto diritto alla salute”

Roma – “La fotografia del Sole 24 Ore sullo stato della sanità è impietosa e ci regala un quadro mortificante per un Paese europeo. Nel Lazio persiste un’emergenza ormai infinita, altro che modello da seguire come il presidente Zingaretti continua a ripeterci da anni. Il ventinovesimo posto di Roma e i piazzamenti in coda alla classifica delle province di Viterbo e Rieti sono risultati emblematici“.

Così Luisa Regimenti, responsabile Sanità per la Lega nel Lazio e candidata alle prossime elezioni europee nella circoscrizione dell’Italia centrale.

“I cittadini del Lazio continuano a scontare sulla propria pelle l’inefficienza delle politiche del Pd – aggiunge Regimenti – e i dati statistici pubblicati lo dimostrano in maniera chiara. Da tempo denunciamo una situazione al limite, con liste di attesa infinite, pronto soccorso sovraffollati, difficoltà nella gestione delle urgenze, poche ambulanze a disposizione, medici sotto organico”.

“Per non parlare dei problemi che le strutture ospedaliere evidenziano ogni giorno: depotenziate nelle zone rurali, in molti casi ridotte a semplici ambulatori, con pochi medici a disposizione e servizi al minimo, costringono tante persone alla cosiddetta emigrazione ospedaliera”, prosegue l’esponente della Lega.

Una sanità laziale ridotta allo stremo – conclude Regimenti – nonostante la presenza nel settore di professionisti altamente qualificati e tecnologie all’avanguardia. Il governatore Zingaretti e il suo assessore D’Amato si limitano alle inaugurazioni e alle passerelle di circostanza. La Lega, invece, lavora per programmare un futuro di sviluppo per offrire ai cittadini i servizi che meritano e garantire loro il sacrosanto diritto alla salute“.

(Il Faro online)