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Il criminologo Natale Fusaro: “Il Mostro di Firenze è ancora tra noi”

24 maggio 2019 | 18:01
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Il criminologo Natale Fusaro: “Il Mostro di Firenze è ancora tra noi”

Al Rotary Ostia il noto criminologo già consulente della difesa dell’assolto Pietro Pacciani lancia un inquietante messaggio: “Verosimilmente non è morto, ha solo cessato di agire”

Ostia – Parola di un criminologo di quasi trent’anni di esperienza: “Il Mostro di Firenze è una sola persona e verosimilmente non è morta, ha una settantina di anni ed ha cessato la sequenza di omicidi nel 1985 perchè ha perso la madre, movente indiretto delle sue gesta“.

E’ inquietante il messaggio lanciato ieri sera, giovedì 23 maggio, dal criminologo Natale Fusaro, docente di Scienze forensi all’università La Sapienza di Roma nonchè volto noto al pubblico dei talk show targati Rai. Il professor Fusaro, che nel 1994 ha partecipato come consulente della difesa nel processo contro Pietro Pacciani, poi assolto nel 1996 dall’accusa di essere lui il pluriomicida, giovedì è stato il protagonista di “A serial killer story” la conviviale organizzata dal Rotary Club Ostia presso il V-Lounge.

Insieme con il docente di criminologia anche il dirigente del commissariato di polizia Lido, Eugenio Ferraro, già capo della sezione Omicidi della Squadra Mobile di Roma, che ha portato la sua esperienza di investigatore anche di casi difficili.

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Tema della discussione la storia del più complesso caso di omicida seriale della storia non solo italiana, quello contraddistinto come il Mostro di Firenze: sedici persone uccise (9 uomini e 7 donne) in otto episodi delittuosi verificatisi in un territorio a ridosso del capoluogo toscano e compresi in un lasso di tempo lungo 27 anni, dal 21 agosto 1968 all’8 settembre 1985.

Il dirigente del commissariato Lido di Polizia di Stato, Eugenio Ferraro

Il dirigente del commissariato Lido di Polizia di Stato, Eugenio Ferraro

Introdotta dal presidente del club, Domenico Stamato, avvocato penale e cassazionista, la discussione ha avuto momenti di tensione e perplessità riguardo non solo alle crude e strazianti modalità operative del pluriomicida e alla tesi illustrata da Fusaro. Il profilo criminologico e psicologico tracciato dal docente, allievo di Francesco Bruno, è che la serie di uccisioni (collegate dall’uso della medesima arma, una Beretta calibro 22) sia stata consumata da una sola persona. Sempre la stessa, robusta, corpulenta e animata da una vis omicida di natura delirante. Com’è noto, l’autore materiale degli omicidi resta sconosciuto. “Siamo arrivati alla conclusione – è il ragionamento di Fusaro – che si sia trattato del delirio salvifico e onnipotente da figlio di una donna ammalatasi di tumore all’utero e successivamente ad un seno, parti sulle quali si accaniva l’attenzione dell’omicida dopo la morte delle sue vittime. Agiva prima che si consumasse l’atto sessuale tra le coppie e questo significa che voleva impedirlo soprattutto nelle modalità di non procreazione“.

Il criminologo, professor Natale Fusaro

Il criminologo, professor Natale Fusaro

Poichè la casistica indica che l’età di inizio dell’attività omicida dei serial killer è di circa 20 anni, il Mostro di Firenze se sopravvissuto avrebbe oggi circa 70 anni. “Sono convinto che sia ancora in vita – sostiene Natale Fusaro – e che abbia cessato di agire per la morte della madre: da quel momento non aveva più da portare a compimento la sua missione salvifica. Se è in vita mi auguro ci lasci un memorandum o un messaggio per aiutare a decifrare l’orrore che ha vissuto la società in tutti questi anni dietro le sue azioni“. La richiesta di ricerca del soggetto corrispondente al profilo indicato da Bruno e Fusaro attraverso le cartelle cliniche dei vari ospedali della provincia fiorentina, non è mai stata accolta dal Tribunale.