Ostia, si rifà la scalinata di Regina Pacis. Appalto assegnato con un ribasso record

27 maggio 2019 | 10:29
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Ostia, si rifà la scalinata di Regina Pacis. Appalto assegnato con un ribasso record

Il X Municipio aggiudica la gara d’appalto per il rifacimento di scalinata e balaustra di Regina Pacis: ribasso del 36%. La delicatezza dell’intervento su un bene storico

Ostia – I lavori di rifacimento della scalinata e della balaustra di Regina Pacis possono essere effettuati. A occuparsene sarà la ditta Supreme Srl Unipersonale che tra le concorrenti ha praticato un ribasso record del 36,235%. E’ da stabilire se i lavori avranno la delicatezza di rispettare un brevetto tutto ostiense: la struttura muraria è fatta di speciali mattoni di sabbia.

A ottobre del 2018 in fase di variazione del Bilancio di previsione, l’assemblea capitolina ha assegnato 120mila euro di stanziamento per il rifacimento della scalinata e della balustra di Regina Pacis, la chiesa madre di Ostia. Il 18 gennaio di quest’anno il X Municipio ha lanciato la gara d’appalto che ha registrato la partecipazione di cinque imprese.

Tra tutte quelle partecipanti, l’amministrazione ha scelto quella che ha praticato il ribasso d’asta più importante, appunto la Supreme Srl Unipersonale che si candida a far risparmiare all’amministrazione ben 35.600 euro. Verranno spesi 84.400 euro contro i 120mila disponibili.

Seppure il ribasso sia oltre la soglia di anomalia, l’impresa vincitrice ha dimostrato di poterlo praticare anche esibendo i dovuti certificati antimafia. Così il 13 maggio scorso il X Municipio ha proceduto all’aggiudicazione definitiva dell’appalto.

Ora si spera che i lavori tengano nella giusta considerazione la delicatezza dell’intervento che riguarda un bene storico di Ostia oltre che un vanto tecnologico. Va infatti sottolineato che i muri della scalinata sono stati realizzati con una particolare tecnica basa sull’uso di speciali mattoni di sabbia. Si trattava di un brevetto tutto ostiense, appartenuto all’impresa De Rossi: in clima autarchico quei mattoni erano realizzati con un particolare impasto di sabbia di fiume e collante. Quei mattoni sono ancora lì e, salvo pericoli di staticità, non andranno rimossi.