L'INTERVISTA

Enrico Vanzina: “Non sono riuscito a migliorare il litorale romano e me ne sono andato”

30 maggio 2019 | 19:18
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Lo sceneggiatore di film di successo Enrico Vanzina parla del suo rapporto con Ostia e Fregene presentando il suo libro “La sera a Roma”

Ostia – Enrico Vanzina ama Roma ma la odia anche, la detesta ma la adora al tempo stesso. E si rammarica di non essere riuscito a migliorare e difendere il litorale, nonostante gli sforzi fatti soprattutto a Fregene.

E’ un Enrico Vanzina aperto e gioviale quello che parla della sua città e del suo litorale. Merito della presentazione del suo libro “La sera a Roma” edizioni Mondadori, tenutasi nel pomeriggio di mercoledì 29 maggio allo Sporting Beach in uno degli appuntamenti “Ostia incontra l’autore“.

Introdotto da Roberta Ronconi, critica e giornalista cinematografica, accompagnata da Sabrina Deligia e Terry D’Antoni, presente anche lo scrittore-poliziotto Antonio Del Greco, Enrico Vanzina ha descritto il suo sguardo su Roma, tema portante del libro. Si tratta di un giallo, con una narrazione intrigante, intorno al quale si incrociano personaggi inventati e reali. Nelle libro, infatti, accanto a personaggi di fantasia, troviamo anche suo padre Steno, Monicelli, Dino Risi, Age e Scarpelli. Lo stesso Federico, il protagonista di questa storia ambientata in una Capitale elegante e decadente, è uno sceneggiatore di esperienza con molti film di successo alle spalle. Insomma il suo alter ego.

Il pubblico assiste alla presentazione di "La sera a Roma" con Enrico Vanzina

Il pubblico assiste alla presentazione di “La sera a Roma” con Enrico Vanzina

E’ un romanzo giallo, ci tengo molto al fatto che sia un giallo – specifica Enrico Vanzina – E’ un romanzo divertentissimo che ha avuto un enorme successo. Tengo molto a questo libro perchè, essendo da tanti anni per Il Messaggero il cronista di Roma, che amo e che odio, che detesto e che adoro, ho cercato attraverso una storia apparentemente leggera di fare il punto di questa città. E’ un libro popolato di ricordi, di fantasmi, si parla di cinema, di letteratura, del giornalismo, della società, soprattutto della città“.

C’è un fondo autobiografico in “La sera a Roma”?Il protagonista sono io; anche se non ha il mio nome è un signore che ricorda – chiarisce lo scrittore – All’interno di un meccanismo giallo in realtà viene fuori tutto un pensiero che illustra tutto ciò che non c’è nel bellissimo film di Paolo Sorrentino ‘La grande bellezza‘ . E’ un film formidabile, potentissimo, d’immagine sulla nostra città ma forse non spiega bene come siamo: io ho cercato di riempire questo piccolo vuoto“.

Il suo rapporto con il mare di Roma com’è?Mi sento come un avversario in un derby perchè ho passato la mia infanzia e, ahimè anche dopo, a Fregene. Sono stato anche presidente della Pro loco per cui conosco questo litorale e lo amo moltissimo. Mi sono impegnato per difenderlo e migliorarlo. Non ce l’ho fatta e me ne sono andato“.

Insieme con Carlo, suo fratello, ha girato qui tanti film: che rapporto ha con Ostia? “Ostia è un posto magnifico – conclude Enrico Vanzina – Ho tanti ricordi, un posto dove venivo da piccolo con mia mamma e mi emoziona ogni volta tornare qua“.