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Mense al ribasso a Latina, insorge il sindacato Clas: “Proclamato lo stato d’agitazione”

3 giugno 2019 | 06:30
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Mense al ribasso a Latina, insorge il sindacato Clas: “Proclamato lo stato d’agitazione”

Il 7 giugno il sindacato è stato convocato presso il Ministero del Lavoro, a Roma, per discutere la vertenza, Favero: “Mercoledì presidio sotto il Municipio di Latina

Latina – Mense scolastiche al ribasso nel Comune di Latina: da 4,70 si scende a 3,70 euro. Un costo che non convince il sindacato Clas, che nei giorni scorsi ha chiesto un incontro con il sindaco, Damiano Coletta, senza avere però una risposta.

Davide Favero, segretario generale di Clas, punta i riflettori sulla qualità e la tipologia dei prodotti che arriveranno sulle tavole di bambini, anziani e persone disabili. Infatti la Dussman Service srl, già operativa da tempo in molte altre realtà del territorio, che si è aggiudicata l’appalto, serve da mangiare, oltre che nelle scuole, anche nei refettori diurni dei disabili e degli anziani.

Ma in ballo c’è anche il futuro degli oltre cento lavoratori (tra cuochi, operatori, addetti alle pulizie e amministrativi)  che si occupano del servizio. Per il sindacato, infatti, un ribasso così consistente (pari a circa il 20 per cento) non potrà non incidere sul servizio, sulla qualità dei prodotti ed ovviamente sui livelli occupazionali, salariali e contrattuali degli operatori”.

E mentre dal Comune di Latina tutto tace, sindacato e lavorati, riuniti in assemblea, hanno proclamato lo stato d’agitazione, mentre venerdì 7 giugno, Clas sarà a Roma, in via Vittorio Venero, presso gli uffici del Ministero del Lavoro, per discutere la vertenza.

Il 5 giugno faremo un presidio sotto il Municipio di Latina – dice a Il Faro online Favero – per avere risposta dall’Amministrazione comunale, alla quel chiediamo, sostanzialmente, due risposte”.

“Il Comune, nell’aggiudicazione dell’affidamento, ha sostenuto che c’è congruità da parte dell’azienda – spiega il sindacalista – ma noi vogliamo sapere se c’è poi, nel futuro prossimo, nella gestione e nell’organizzazione del servizio, la sostenibilità (da parte della ditta) a gestire e operare così come si è aggiudicata l’appalto. E questo sia sull’aspetto qualitativo (perché gli alimenti da bando devono essere dop, a chilometro zero, itc, biologici), sia sull’aspetto occupazionale“.

Chiediamo certezze e garanzie soprattutto per la salvaguardia dei livelli occupazionali, contrattuali e salariali dei lavoratori“, prosegue Favero. Che sottolinea: “Quando si verifica una situazione di questo tipo, con un appalto che viene aggiudicato al massimo ribasso, inevitabilmente le ricadute dei costi gestionali e organizzativi va a ripercuotersi sulle maestranze con l’abbattimento di orari contrattuali, di salariali e di tutte le condizioni di diritto acquisite dai lavoratori”. “Noi ci stiamo battendo per questo, perché ad oggi nessuno ci ha ancora dato risposta“, conclude il sindacalista.

(Il Faro online)