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Golden Gala, Tamberi: “Sento la misura importante, salterò il più in alto possibile”

5 giugno 2019 | 18:35
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Golden Gala, Tamberi: “Sento la misura importante, salterò il più in alto possibile”

Torna dopo tre anni al Meeting della Diamond League l’atleta azzurro. Vuole fare bene e la sfida con i grandi lo stuzzica. Ma non solo. Anche quei 2,40 tanto cercati tornano in voga: “Vediamo cosa accadrà”

Il Faro on line – Molto vicino nel fare una grande misura. Questo ha detto Gimbo alla vigilia del Golden Gala di domani sera.

Non ha ancora metabolizzato questa consapevolezza, come lui stesso dichiara, ma lo sente, dentro di sé. E’ in forma il campione europeo indoor di salto in alto. Ma quel titolo non è stato il traguardo definitivo del suo cammino di rinascita.

Mentre ne parla, per i lettori de Il Faro on line, alcuni minuti prima della sua conferenza stampaall’Hotel Sheraton Parco dei Medici, Tamberi ne è convinto. Sta crescendo nelle sue performance e negli allenamenti si impegna per andare lontano. L’evento che sogna e che aspetta da tre anni è sempre quello. Le Olimpiadi. A Rio 2016 non ha potuto gareggiare, anche se forse ne era uno dei favoriti per l’oro, lo ammette Gimbo. E allora tra poco si svolgeranno un’altra volta. Tra un anno e due mesi, ecco Tokyo 2020. Sta con il coltello tra i denti l’atleta delle Fiamme Gialle. Vuole riprendersi la sua rivincita, completa. E solo i Giochi Olimpici potranno dargliela.

Intanto Gianmarco salta. E aspetta il Meeting della Iaaf Diamond League per testare la sua forma. E lo carica lo Stadio Olimpico. Come fa anche nei confronti il suo compagno di squadra Fiamme Gialle Filippo Tortu. Anche lui al Golden Gala. Due campioni simbolo della Nazionale Italiana insieme. Due amici affiatati, come hanno dimostrato di essere questa mattina nella zona mista dello Sheraton.

E Gianmarco vuole saltare, il più in alto possibile. Ha riconquistato misure importanti in questa stagione. Al chiuso, ha conquistato l’oro continentale con 2,32. Quasi la stessa misura che lo riportò in pedana con il sorriso. Ad Eberstadt, al termine della stagione outdoor, saltò 2,33. E con facilità. Adesso le misure da conquistare vanno oltre. Anche al di là dei 2,40 tanto cercati prima dell’infortunio alla caviglia: “Mi stuzzica molto questa misura”. Ha ammesso. E ha pure ammesso che probabilmente il cercarla tanto derivava da una sua debolezza. Destinazione Olimpiadi. Il desiderio era forte. Andare a Rio e scrivere la storia. Segnare allora una misura come altri suoi avversari facevano, l’avrebbe fatto sentire all’altezza. E’ arrivato a 2,39 nel 2016 e proprio a Montecarlo. La sera del dolore. Fisico e morale. Quella caviglia franò al tentativo successivo e addio Olimpiadi.

E’ tornato Tamberi. Più forte che mai. E vuole la misura. Una misura importante. Frutto della sua attuale e ottima condizione fisica, ma anche dono di quel dolore lì. La voglia di prendersi il meglio esiste dentro di sé, ma gradualmente: “Vediamo cosa succederà”. Ha detto Gimbo. Domani sera tutti i migliori al mondo con lui in pedana. Torna Tamberi dopo tre anni. Sotto la Curva Sud, anche Bohdan Bondarenko. Con 2,42 di personale. Un record europeo outdoor incredibile. Gimbo punta al cielo. In alto. Il più in alto possibile. E vuole infiammare il suo pubblico allo Stadio Olimpico.

E’ avvisata l’asticella. Potrebbe salire domani sera. Sempre di più. Gianmarco è pronto.

Dopo tre anni torni al Golden Gala, tanta voglia di fare bene. Ti sei preso una grande rivincita con il titolo europeo indoor. Adesso torni a Roma..

“Si, è stata una bella rivincita che però ancora non mi piace definirla tale, perché il vero mio obiettivo che completerà questo percorso di rinascita sono le Olimpiadi..tra un anno e un mese. Sicuramente è un buon passaggio. Una vittoria che doveva venire per continuare a credere in questo mio ritorno. Sono molto contento che sia successo. Lo sono soprattutto della parabola che sta prendendo il mio ritorno a saltare alto. Quest’anno ho visto un’ascesa importante, rispetto alla fine della scorsa stagione, e lo stesso sto riscontrando in questi ultimi due mesi trascorsi. Dall’Europeo di marzo”.

Quindi stai crescendo nella tua performance..

“Sto crescendo moltissimo. Questo al Golden Gala sarà il mio debutto stagionale all’aperto e sicuramente non mi aspetto di essere già nella forma perfetta che avrò ad ottobre. Non per questo, partecipo al Golden Gala per saltare 2,20 o 2,23.. (sorride) . L’obiettivo è quello di saltare il più in alto possibile. Difendere lo Staio Olimpico dagli attacchi degli avversari (ride). Ci sarà un cast molto importante e prestigioso. Ci sono i più forti al mondo in pedana. Mi stimola tantissimo”.

Tu hai sempre cercato i 2,40. Anche durante gli Assoluti del 2016 e a Montecarlo. Poi è arrivato l’infortunio e tu sei tornato a gareggiare. Ti stuzzica ancora questa misura da conquistare ? E andare magari  anche oltre..

“Mi stuzzica da morire. Fa parte del mio essere atleta. Servono comunque ancora degli step per arrivare lassù. Non ci sono mai arrivato, neanche prima dell’infortunio”.

La cercavi molto questa misura..

“Si la cercavo molto. Ma era probabilmente più una mia debolezza nel non sentirmi all’altezza dei miei avversari che l’aveva ottenuto la misura. Nel 2016, l’anno mio in assoluto in cui mi sono sentito più in forma, ero forse uno dei favoriti per le Olimpiadi di Rio e mi volevo confrontare con degli avversari che avevano saltato i 2,40. Per me era fondamentale avere quel tassello, che loro stessi avevano. Il salto in alto è un sentirsi all’altezza..ripeto, probabilmente era più una mia debolezza volerlo. Per sapere di valere certe misure e con certi avversari. Fa parte tuttavia dello sport. Se fosse stato tutto facile, non sarei stato un atleta che aveva bisogno di impegnarsi per vincere. Di difficoltà e debolezze ne ho tante. Di cose da migliorare, altrettanto. Mi sento cresciuto tantissimo negli ultimi tre anni. Questo è positivo”.

Qual è adesso la misura che cerchi oltre l’asticella ?

“Sinceramente in questo tipo di gare come il Golden Gala, in cui il pubblico si sente e tante persone ti guardano e ti fanno il tifo, secondo me la posizione è la cosa importante. Un po’ come gareggiare con la maglia della Nazionale, quando si è davanti a così tanti italiani e tanta gente che ti vuole vedere..salire sul gradino più alto. Domani proverò a fare del tutto per arrivare il più in alto possibile. Significherà saltare abbastanza alto, vedendo i miei contendenti in pedana. Tutti grandi del panorama mondiale. E poi vediamo cosa  succede. In allenamento, in questo momento sono in una fase di svincolo. Mi sento molto vicino a fare un salto di qualità molto molto importante. Ancora non ho metabolizzato questa cosa. Ma mi sento molto vicino a farlo. Sicuramente le gare aiuteranno. Ne ho tre di fila. E vediamo come andranno..”.

Foto Fidal di Fidal