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D’Intino: “L’antifascismo usato a Fiumicino come ghigliottina della libertà di pensiero”

12 giugno 2019 | 18:05
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D’Intino: “L’antifascismo usato a Fiumicino come ghigliottina della libertà di pensiero”

“Arrogarsi il potere di apporre etichette sul pensiero altrui per poi impedirgli di manifestare pubblicamente

Fiumicino – “La mozione della maggioranza che vuole impedire il diritto a manifestare pacificamente utilizzando piazze e strade è un tentativo di imporre il pensiero unico, stilando liste di proscrizione lontane anni luce dalla democrazia di cui si riempiono la bocca”. Lo afferma Vincenzo D’Intino, consigliere della Lega a Fiumicino.

“Parlare oggi di fascismo e antifascismo è anacronistico, ancor più se si vuole impedire a dei giovani, che nulla hanno a che vedere col periodo incriminato, di testimoniare il proprio ideale per la Patria, la propria fede cristiana, la propria volontà di credere ancora nella famiglia naturale.

Il giudizio storico – spiega D’Intino – è stato dato dal tempo, ed è lo stesso tempo che oggi scopre nefandezze, persecuzioni ed eccidi perpetrati dalla parte dei cosiddetti “vincitori”. Si sventola l’antifascismo come bandiera da trasformare in ghigliottina contro chiunque non la pensi come la sinistra vuole. E si votano mozioni che nulla hanno a che vedere con la vita amministrativa di una città.

Seguendo il ragionamento della maggioranza, se un domani volessimo manifestare pacificamente contro un insediamento rom all’Isola Sacra, tale possibilità ci verrebbe negata perché qualcuno potrebbe arrogarsi il potere di definirci impropriamente razzisti. E impedirci così di manifestare liberamente il nostro pensiero. E’ un atteggiamento liberticida, che in nome di un pensiero di parte vuole impedire il pensiero altrui.

Invece di perdere tempo – chiarisce D’Intino – per votare una mozione ampiamente superata da una legge vigente dal dopoguerra, e per di più forzare la mano alla Prefettura “decidendo” di impedire l’aggregazione pacifica a chi ha avuto l’autorizzazione da parte dello Stato, sarebbe il caso che la maggioranza del Comune di Fiumicino si concentrasse sulla miriade di problemi esistenti sul territorio.

E invece si va in Consiglio solo per votare debiti fuori bilancio o mozioni regolarmente proposte dalla sinistra su tematiche ideologiche di alcun impatto sulla vita dei fiumicinesi.
Vorremmo parlare di scuole, di viabilità, di ponti che rischiano di crollare, di liste d’attesa infinite, della mancanza di un ospedale, di trasporti pubblici che non funzionano, della mancanza di una ferrovia, dell’assenza di punti di aggregazione giovanile, dell’aumento del consumo di droga tra gli studenti… ma ci viene impedito.

Il Consiglio si convoca poco e solo per parlare di soldi spesi, le Commissioni si riuniscono spesso in assenza di documenti. Sarebbe quasi il caso di considerare “fascista” l’atteggiamento della sinistra di governo cittadino, almeno per come essa intende questa parola”.

(Il Faro online)