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Plastic-free e rilancio economico: le sfide del Governo per fronteggiare il marine litter

Il sottosegretario all'Ambiente Micillo: "Totalmente favorevole alle ordinanze no-smoke sulle spiagge, nella tutela del mare è fondamentale la collaborazione con i Comuni"

Roma - Ordinanze plastic-free e no-smoke per salvaguardare i migliaia di chilometri di coste italiane, maggiore ascolto dei Comuni che vivono (o hanno vissuto) nel proprio territorio disastri ambientali, un maggior impegno per rilanciare un'economia "green". Senza però dimenticare le direttive dell'Unione Europea in materia ambientale.

Sono queste, secondo il sottosegretario del ministero dell'Ambiente, Salvatore Micillo, le sfide che attendono il Governo giallo-verde nel fronteggiare il marine litter, ovvero l'inquinamento delle acque marine. Un problema sempre più diffuso, nel Mediterraneo come in tutti i bacini del globo, che rischia di distruggere non solo l'ecosistema, tanto affascinante quanto delicato, ma anche la salute degli uomini e l'economia legata al mare.

"Sono tante le idee di questo Governo per fronteggiare il marine litter, ma le difficoltà non mancano. Le direttive europee sono d'aiuto, ma serve un'accelerazione sui territori", dice Micillo a Il Faro online a margine della consegna delle "Vele" di Legambiente alle spiagge più belle d'Italia (leggi qui). Una cerimonia avvenuta al termine della due giorni di presentazione del progetto MedSeaLitter (leggi qui).

"Partiamo dal plastic free non perché è più semplice, ma perché è la cosa più immediata per tutelare il nostro mare. Non comporta obblighi o condivisioni con altri Paesi e, soprattutto, serve a lanciare un messaggio, forte e chiaro, a tutti i cittadini, sia dal punto di vista ambientale che economico", prosegue il sottosegretario.

"Economia e ambiente - prosegue Micillo - sono due facce della stessa medaglia, devono camminare insieme. Sulle strategie di difesa dell'ambiente marino e delle discariche ci siamo fatti valere anche a Bruxelles. Importanti sono anche gli aiuti per l'efficentamento energetico, ovvero 500 milioni destinati a tutti i comuni che vogliono investire in pannelli solari, energie rinnovabili, piste ciclabili, ecc. Anche questo è un segnale forte".

In Italia, sottolinea Micillo, anche "la Presidenza del Consiglio, assieme al ministero per lo Sviluppo Economico, sono al lavoro per trovare nuove strategie per rilanciare un'economia 'green'.  Sono queste, oggi, le vere sfide che dobbiamo affrontare. Con il ministro Costa crediamo di averle già toccate, un esempio ne è il decreto 'Salva Mare' (leggi qui)".

Fondamentale, in quest'ottica, il ruolo delle amministrazioni comunali, "perché una strategia che non arriva sul territorio vuol dire che non ha funzionato. Pallare di plastic free all'interno del ministero dell'Ambiente ma poi fuori non c'è una corretta gestione dei rifiuti è un bel problema. Fortunatamente, in Italia, oltre il 50 per cento dei Comuni attua la differenziata".

Un dato non da poco, "perché significa che i disastri ambientali che abbiamo visto fino a vent'anni fa presto potrebbero essere solo un lontano ricordo; significa che aziende e Comuni, ma anche i cittadini, hanno speso e continuano a spendere tante energie per migliorare non solo la qualità della vita e dell'ambiente, ma anche l'economia stessa", prosegue il sottosegretario.

Che spiega: "Parliamo di circa 80 miliardi che giovano all'economia circolare, di migliaia di posti di lavoro in tutto il green job. Questa è un'eccellenza italiana che il nostro Paese può mostrare con vanto al mondo intero. Lo stesso decreto 'Salva mare', che consente ai pescatori di portare a terra i rifiuti pescati al largo (fino a poco tempo fa questo era considerato traffico illecito di rifiuti), è un idea che ci stanno copiando in diversi Paesi. Questo intendo per economia circolare: collaborazione tra Istituzioni e cittadini".

Infine, pieno appoggio alle ordinanze sindacali "no smoke" che vietano il fumo sulle spiagge: "Qualcuno si lamenta, dice: fumare all'aria aperta è un mio diritto. Ma questo rientra nell'educazione ambientale. E' in atto una collaborazione tra Miur e ministero dell'Ambiente dove sono stati stanziati 300mila euro per entrare nelle scuole e creare quella sensibilità che porterà i cittadini a non fumare in spiaggia".

"Ovviamente - conclude Micillo - ci vorrà più tempo. Ma quella delle spiagge 'no smoke' è un'ordinanza che condivido pienamente. Stare all'aria aperta non significa che la mia libertà finisce quando sento la puzza delle sigarette. Al contrario, significa condividere un momento di relax stando a proprio agio e, soprattutto, tutelando l'ambiente rispettando le persone che mi sono affianco".

(Il Faro online)