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Cronaca Locale
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Il Presidente della Pro Loco racconta la storia della Sagra del Pesce di Fiumicino

15 giugno 2019 | 07:00
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Il Presidente della Pro Loco racconta la storia della Sagra del Pesce di Fiumicino

Giuseppe Larango: “Dal 1970 è la manifestazione simbolo della Città. Possiamo vantarci di comprare quasi tutta la materia prima ittica dai nostri pescatori”

Fiumicino – Ci siamo. Tutto è pronto, parte la Sagra del Pesce di Fiumicino. Siamo arrivati alla 49sima edizione. Sono tantissime, ma quali sono le origini di questa manifestazione? Su cosa fonda le sue radici? Dire Sagra del Pesce significa dire Pro Loco di Fiumicino; l’ente e l’evento alle soglie del mezzo secolo sono coetanei e l’anno prossimo festeggeranno insieme i gloriosi 50 anni.

“Di eventi simili prima del 1970, primo anno di sagra” – racconta Giuseppe Larango, presidente della Pro Loco – “vi sono pochissime tracce documentali, sono cartoline soprattutto di una antica festa del mare, dove sono rappresentate delle barche sul fiume Tevere; sarebbe più logico dedurre che fosse una manifestazione legata alla festa di Ferragosto che ancora oggi si svolge. La sagra vera e propria è nata poi dalla volontà dei pescatori di promuovere il loro prodotto tipico della zona e all’epoca si festeggiava in un contesto più spartano e caratteristico dell’epoca. La Pro Loco ha voluto subito sposare l’evento a partire dalla seconda edizione; la più vecchia foto in possesso dell’ente infatti risale proprio al 1971”. (vedi copertina)

La stretta collaborazione tra i pescatori e i ristoratori è rimasta sempre viva nella cittadina continuando il suo percorso anche attraverso l’Asta del pesce di Fiumicino, che oramai si è evoluta con procedure ben più automatiche e informatizzate rispetto ad una volta.

La sagra, negli anni, si è lentamente diffusa incrementando numeri e conoscenze tra il pubblico. La comunicazione all’epoca era costituita solo dal semplice passaparola e l’evento era circoscritto prettamente alla zona; oggi con i potenti mezzi moderni la sua reclame arriva in tutto il Lazio e oltre.

Sagra del Pesce di Fiumicino vuol dire anche il famosissimo “padellone”: protagonista indiscusso della manifestazione costituisce da sempre l’aspetto scenografico più forte ed effetto di attrattiva e curiosità;
veniva, fino a pochi anni fa, preso in prestito dalla Pro Loco di Porto San Giorgio nelle Marche, quando ci si è resi conto che le piccole padelle e friggitrici non erano più sufficienti a coprire la forte affluenza di gente.

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“La collaborazione con la cittadina marinara marchigiana è durata qualche anno” – continua il Presidente – “poi abbiamo valutato bene la situazione e, alla fine, per non farsi carico continuamente delle spese di trasporto e manutenzione di un oggetto così ingombrante, abbiamo deciso, come Pro Loco di Fiumicino, di ideare e progettare un padellone tutto nostro. Così deciso, nel 2012, lo abbiamo fatto costruire appositamente da una ditta di Leonessa”.

Conservato gelosamente e segretamente nei magazzini di Villa Guglielmi, il padellone è considerato il gioiello di casa; misura quattro metri di diamentro ed è uno strumento rispondente alle esigenze della sagra, con vasche separate per poter cuocere separatamente e simultaneamente il pesce appena pescato.
Anticamente l’evento si svolgeva su un giorno, solo la domenica, e il piatto principe non poteva che essere la famosa frittura di pesce, il piatto più richiesto.

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Man mano negli anni si è sentita l’esigenza di distribuire la festa sulle tre giornate per poter dare la possibiltà alla sempre più numerosa utenza di partecipare e di poter gustare i frutti di questo mare. Così alla pietanza unica della frittura si aggiunse dapprima la pasta con il pesce e poi tutto il resto (contorno di patate fritte e soutè di cozze) fino a completare il ricco menù di oggi.

Novità dell’edizione 2019 è la proficua collaborazione con la Pro Loco Città di Pomezia, il cui Pastificio Giuliani metterà a disposizione un’ottima pasta fresca: i famosi “torvicelli”, che saranno preparati al sugo di pesce (calamari, gamberetti e fumetto di pesce) proprio in apertura della sagra, venerdì 14. Questo scambio è stato permesso dal Consorzio Pro Loco Antiche Vie di Roma, di cui la Pro Loco Fiumicino fa parte.

Larango: “Come ente possiamo vantarci di comprare quasi tutta la materia prima ittica dai nostri pescatori, ciò che viene aggiunto proviene comunque da mari limitrofi, e noleggiare tutte le attrezzature che servono per la festa con i nostri fondi. Non ci avvaliamo di nessuna partecipazione economica esterna se non di supporti come quello con la Pro Loco di Pomezia; 60 nostri volontari ruotano in cucina con una sinergia e spirito collaborativo perfetto. La sagra è ormai diventata per noi una macchina insuperabile e ben collaudata negli anni; i riscontri più che positivi ce lo dimostrano”.

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Aumentando esponenzialmente l’affluenza alla festa negli anni sono cresciuti anche i costi e come sappiamo bene il pesce buono e fresco ha il suo prezzo, perciò le spese da sostenere sono tante e il bilancio deve quadrare i conti alla fine della tre giorni. Quindi si comprende come da tempo le sagre non servano più il cibo gratuitamente, sarebbe impensabile riuscire a coprire le economie altrimenti. Una volta, si parla di 40 anni fa in Italia, le manifestazioni culinarie di questo genere erano molto ristrette e circoscritte ai soli abitanti del paese, oggi i 1000 e più pasti al giorno che si contano di media a Fiumicino vengono serviti quasi esclusivamente a turisti e persone affluenti da cittadine laziali.

“Il fiumicinese conosce la sua casa e il suo prodotto e adesso vuole che venga apprezzato anche fuori” – conclude Larango – “è raro che si presenti a degustare alla sagra; l’evento ha sempre lo storico obbiettivo di comunicare la qualità del frutto delle nostre acque e far assaggiare ed apprezzare il nostro pesce a chi non lo conosce ed è giusto che sia così”.

(Il Faro online)