Contratto Ama, l’Agenzia per il Controllo dei Servizi: “Manca la chiusura del ciclo dei rifiuti”

20 giugno 2019 | 12:55
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Contratto Ama, l’Agenzia per il Controllo dei Servizi: “Manca la chiusura del ciclo dei rifiuti”

Il presidente Sgandurra ha comunque manifestato soddisfazione per il recepimento delle osservazioni contenute nel Parere

Roma – La Giunta Capitolina, con deliberazione 106 del 31 maggio 2019, ha approvato il nuovo Contratto di Servizio tra Roma Capitale ed Ama SpA per la gestione dei rifiuti urbani e i servizi di igiene urbana (anni 2019/2021).

Il testo recepisce quasi completamente gli emendamenti proposti dall’Agenzia nel parere, reso il 26 aprile 2019 sullo Schema di contratto inviato dalla Sindaca con nota del 29 marzo, che oggi viene pubblicato integralmente sul sito dell’Agenzia.

Si sottolinea come, ai sensi della DCC 20/2007, tale parere sia obbligatorio ma non vincolante e che la larga condivisione delle osservazioni dell’Agenzia da parte dell’Amministrazione sia frutto della proficua collaborazione instaurata, nell’interesse dei cittadini e della città, con il Dipartimento Tutela Ambientale nel corso della comune esperienza nell’ambito della Commissione Tecnica di Controllo del Contratto di Servizio 2016/2018.

Le precedenti indicazioni

Lo Schema di contratto aveva già recepito alcune indicazioni dal parere espresso nel 2016 in relazione al contratto 2016/2018, in quella sede ignorate, fra cui:

– il richiamo al codice degli appalti per i servizi esternalizzati da Ama e al rispetto da parte dei soggetti appaltatori di livelli qualitativi almeno pari a quelli garantiti da Ama per l’erogazione in proprio;
– il richiamo del principio di prossimità per l’organizzazione della chiusura del ciclo dei rifiuti;
– la revisione degli obiettivi di qualità in funzione delle aspettative dei cittadini/utenti;
– l’introduzione di sanzioni per eventuali ritardi nella consegna della reportistica contrattuale;
– la previsione di un meccanismo sanzionatorio che colleghi la parte variabile dei compensi dei dirigenti ai risultati qualitativi.

Aspetti fondamentali

Fra le osservazioni recepite in seguito all’espressione del parere 2019, alcune sono riferite ad aspetti fondamentali come:

Regolarità del servizio istituzionale. I servizi extra TaRi (erogati all’Amministrazione o a privati) non devono pregiudicare la regolarità del servizio TaRi; l’azienda deve tenere contabilità analitica separata per servizi TaRi ed extra TaRi e rendicontare annualmente in merito all’organismo di controllo del Contratto;

Pianificazione e finanziamento del servizio. I Piani finanziari annuali devono essere approvati in base al Piano Economico Finanziario pluriennale (approvato con la DAC 52/2015 di affidamento), tenendo conto delle variazioni di pianificazione industriale ed impiantistica intercorse, nonché dei fabbisogni e dei costi standard e dei parametri di specificità territoriale;

Controllo Analogo. Nell’articolato, la composizione dell’organismo di controllo e le procedure informative sono state adeguate alle nuove disposizioni adottate dalla Giunta per l’esercizio del controllo analogo sulle aziende in house (DGCa 51/2019);

Carta dei servizi. Definizione dei termini di approvazione della Carta (entro 6 mesi dall’approvazione del contratto) e impegno ad aggiornare annualmente i risultati conseguiti in merito agli obiettivi di raccolta differenziata, di regolarità e di qualità erogata dei servizi;

Obiettivi ambientali. Impegno dell’azienda a massimizzare il riciclo, la qualità delle frazioni differenziate e i relativi ricavi, rendicontando circa i vari flussi e sulla classe di qualità delle raccolte; l’organizzazione dei servizi deve essere volta a limitare non solo le emissioni in atmosfera, ma anche ogni effetto inquinante del suolo, del sottosuolo e delle falde idriche, nonché l’inquinamento acustico (tenendo conto del Piano di zonizzazione acustica di Roma Capitale);

Obiettivi di servizio. Negli allegati tecnici sono state specificate le frequenze delle attività di presidio per singole strade; il recupero di eventuali servizi di pulizia saltati dovrà essere effettuato entro un giorno (anziché entro una settimana); l’incremento del numero di cestini nel triennio seguirà la progressione +10%>+20%>+30% (invece del 10% annuo), in modo che il numero dei cestini nel 2021 supererà le 17 mila unità (anziché 13 mila), e la disposizione sul territorio dovrà essere stabilita tenendo anche conto dei risultati municipali di monitoraggio della pulizia delle strade e della disponibilità/fruibilità dei cestini.

Chiudere il ciclo dei rifiuti

Fra i pochi suggerimenti non recepiti, quelli più rilevanti riguardano l’impegno richiesto a Roma Capitale di programmare – nei limiti e nell’ambito delle proprie competenze, come definite dalla normativa di settore, e con il supporto tecnico di Ama – la realizzazione dell’impiantistica necessaria per la chiusura del ciclo dei rifiuti, secondo i criteri di sostenibilità ambientale ed economica e nel rispetto dei principi di autosufficienza e/o prossimità, cui dovrebbe corrispondere un impegno da parte di Ama a minimizzare il trasporto dei rifiuti.

Analogamente non è stato recepito l’impegno contrattuale in capo a Roma Capitale nel sollecitare gli adempimenti necessari da parte degli enti territoriali sovraordinati, ai fini della massima efficacia del sistema di pianificazione e realizzazione dell’impiantistica che vede coinvolti più livelli di governo.

A tale proposito, l’Agenzia in linea teorica comprende la decisione dell’Amministrazione di non inserire nel contratto vincoli all’attività tipicamente politica di programmazione e sviluppo del settore (esercitata dal vertice politico), ma non può non segnalare la grave fragilità impiantistica che ha caratterizzato il ciclo dei rifiuti romano almeno negli ultimi dieci anni, durante i quali la discarica di Malagrotta è stata chiusa senza pianificare una alternativa, con i gravi risultati in termini di dipendenza dalle esportazioni, che si ripercuotono sull’evidente stato di degrado delle strade della città. Da questo punto di vista, quindi, la mancanza di pianificazione incide direttamente sull’efficacia del servizio e sul rispetto degli obiettivi contrattuali.

Il ruolo dell’Agenzia

L’Agenzia continuerà a svolgere pienamente l’attività istituzionale di controllo e vigilanza sulla qualità del servizio, nell’interesse dei cittadini. Sebbene infatti non faccia parte dell’organismo di controllo del nuovo contratto 2019/2021 – che torna ad essere previsto nella forma paritetica – l’articolato garantisce la trasmissione all’Agenzia di tutta l’informazione necessaria per lo svolgimento del suo ruolo istituzionale, inclusa la reportistica sui reclami pervenuti ad Ama da parte dei cittadini.

L’Agenzia continuerà inoltre a svolgere direttamente il monitoraggio permanente della qualità erogata (esteso anche al servizio di raccolta porta a porta), le indagini semestrali di qualità percepita previste dal contratto e il ruolo di interlocutore delle Associazioni dei consumatori, partecipando al Tavolo permanente di confronto sui servizi pubblici locali (Protocollo di intesa fra Roma Capitale, Associazioni dei consumatori e Agenzia, approvato con DGCa 67/2015); rimarrà infine disponibile, qualora richiesto e ritenuto necessario, a prestare il proprio supporto tecnico al Dipartimento Tutela Ambientale e al costituendo organismo di controllo.

Il presidente dell’Agenzia, Carlo Sgandurra, ha manifestato soddisfazione per il recepimento delle osservazioni contenute nel Parere, frutto di un’analisi costruttiva e non di un giudizio acritico; il documento, pur se perfettibile, è apprezzabile anche in considerazione della natura negoziale dell’atto che rappresenta la sintesi dell’impegno sia dell’azienda, sia dell’Amministrazione, nonché l’esito del lavoro e della competenza della Direzione Rifiuti, Risanamenti e Inquinamenti del Dipartimento Tutela Ambientale di Roma Capitale: è ora responsabilità di Ama mantenere fede agli obblighi assunti, da parte sua l’Agenzia si impegna a proseguire nell’attività di presidio e verifica dei termini stabiliti nel contratto nell’interesse e tutela dei cittadini/utenti.

Questo esito positivo fa ben sperare che un analogo accoglimento possa estendersi anche ad altri settori rilevanti dei servizi pubblici. Per la prima volta, inoltre, nell’esprimere le proprie considerazioni l’Agenzia ha coinvolto il Comitato Tecnico-Scientifico, costituito con D.P. n. 2 del 18 gennaio 2019, il quale ha arricchito il documento con il suo pregevole contributo.

(Il Faro online)