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Cronaca Locale
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Fiumicino: rete fognaria ostruita tra via del Serbatoio e via porto di Claudio

20 giugno 2019 | 14:17
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Fiumicino: rete fognaria ostruita tra via del Serbatoio e via porto di Claudio

‘Unione inquilini’: “Le abitazioni non possono effettuare interventi sulla rete interna al comprensorio fin quando Acea Ato2 non interviene sul tratto”

Fiumicino – “Dal 13 giugno è stata fatta una segnalazione di ostruzione della rete fognaria tra via porto di Claudio e via del Serbatoio; rete che serve, di fatto, la scuola grassi (via del Serbatoio) e gli alloggi popolari di Ater provincia di Roma (circa 240 alloggi)”.

Questa è la denuncia fatta dalla “Unione inquilini“, sede di Fiumicino, che continua: “Le abitazioni, ad oggi, non possono effettuare interventi sulla rete interna al comprensorio fin quando Acea Ato2 , che latita nelle manutenzioni ordinarie della rete fognaria della città, non interviene sul tratto.

“Quotidianamente, dal 13 giugno – proseguono -, segnaliamo al numero verde che l’intervento ancora non è stato effettuato e facciamo il nostro reclamo, gli operatori cortesi e gentili ci rispondono ogni volta che: ‘Acea ato2 nella sua carta servizi garantisce l’intervento del sopralluogo entro pochissime ore (come di fatto avvenuto) ma non ha limiti di tempo per l’intervento vero e proprio da effettuare'”.

Ci domandiamo chi abbia mai potuto accettare una carta servizi del genere, che di fatto, lascia molti cittadini sommersi da liquami,come sta avvenendo in queste settimane nelle case Erp del centro storico – continuano -. Continueremo a sollecitare il loro intervento, chiedendo a chi di competenza di comprendere anche le entità degli interventi richiesti al numero verde, considerato che 240 alloggi Erp vivono con liquami a cielo aperto, sarebbe gradita una certa priorità”.

“Purtroppo, ad oggi, questa priorità non l’abbiamo mai riscontrata. Facciamo appello a tutti gli abitanti che vivono nel quadrilatero interessato a contattare il n. verde 800 130 335 reclamando con noi il mancato intervento, affinché l’Ente capisca la gravità del suo operato”, concludono.

(Il Faro online)