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Lettere al direttore

Ponte della Scafa, chi l’ha visto?

L'ira di un cittadino sui problemi di viabilità del Ponte della Scafa; "Non siamo cittadini di serie B, siamo stanchi, delusi ed arrabbiati"

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Sono anni, se non decenni, che si parla di un nuovo Ponte della Scafa e se allora si aveva tempo e pazienza per poter progettare e costruire questa importante arteria del territorio ora sono finite entrambe.

Ogni giorno i residenti di Ostia, Isola Sacra e Fiumicino devono sorbirsi almeno mezz’ora di traffico per rientrare a casa, sia la mattina che il pomeriggio, come se fossimo in tangenziale o sul Gra. Eppure sono pochissimi chilometri da Ostia Antica a Isola Sacra.

E nel frattempo, tra chiusure, allarmi, demolizioni e iniziative varie, i cittadini di Isola Sacra sono letteralmente imprigionati nella loro terra, abbandonati a se stessi senza che nessuno, né dalla Regione, né dal Comune di Roma né da quello di Fiumicino, faccia o dica qualcosa. A nessuno pare importare nulla di noi.

Era fine agosto 2018 quando in quel di Fiumicino, durante il consiglio straordinario sul Ponte della Scafa, una raggiante Linda Meleo affermava: “Il cantiere per la costruzione del nuovo ponte della Scafa, che spetta a Roma Capitale, partirà entro i primi sei mesi del 2019” (clicca qui).

Siamo a giugno 2019 e, francamente, non si vede nulla all’orizzonte. Né operai, né macchinari, nessun ingegnere, né cantieri aperti o in fase di apertura. Il nulla assoluto.

E a chi mi dice “Ok, ma la responsabilità è di Roma Capitale!” rispondo dicendo: è vero, ma da cittadino fiumicinese sarebbe piaciuto leggere o ascoltare qualche parola dal mio comune, dai miei rappresentanti istituzionali, da chi dovrebbe tutelare i miei diritti.

E invece nulla. In questi mesi ho letto comunicati stampa sul centro storico, sulla pulizia straordinaria delle strade, sull’installazione delle nuove luci finanche sul trenino di via Torre Clementina. Ma su un problema vitale, che tocca la quotidianità di migliaia di persone, non ho, francamente, letto nulla.

Nel frattempo ogni santo giorno percorriamo via della Scafa e via dell’Aeroporto subendo mezz’ora, un’ora di traffico (quando accade un incidente, e accadono spesso) abbandonati a noi stessi, senza nessuno che ci dia supporto, perdendo tempo prezioso delle nostre vite, subendo disagi a non finire.

Alcuni di noi hanno anche bambini piccoli, anziani, persone malate da portare da una sponda all’altra del fiume. Ci pensate a questo? Sapete cosa significa? Che impatti ha tutto questo traffico? Come decade la nostra qualità della vita? Arrivare a casa alle 20 o alle 21? Fare tutto di corsa? Stressandosi per non sentire più il bambino piangere? Vi interessa? Oppure siamo cittadini di serie B? Siamo stanchi, delusi ed arrabbiati.

Non diteci poi che i politici non sono tutti uguali, perché qui sono ben tre istituzioni, alcune di diverso colore politico, che non stanno facendo nulla da anni. E sono passati due decenni da quando si parlava di costruire un nuovo ponte. Di politici e giunte ne sono passate tante. Siete voi che ce lo state dicendo con questo comportamento. Promettete, vi fate riprendere, vi fate i selfie e poi non mantenete la parola data.

Intanto dall’altra parte del mondo, a Portland, in Oregon, per costruire un ponte all’avanguardia di 500 metri di campata, aperto anche a mezzi pubblici, pedoni e bici, ci hanno messo 5 anni tra progettazione e costruzione.
Non aspiriamo a tanto (già sappiamo che ridicolmente nel nuovo ponte della scafa non sono previste piste ciclabili), sappiamo che non è nelle vostre corde, ma almeno di rispettare gli impegni presi si, quello si.
Altrimenti non vi fate più vedere all’Isola Sacra. Non venite a chiedere il voto dato che le nostre vite non vi interessano. Un cittadino deluso ed arrabbiato.

Marocchini Alessandro

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