Il racconto

Carabinieri Kaputt. Il giorno dell’infamia e del tradimento

24 giugno 2019 | 08:00
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Carabinieri Kaputt. Il giorno dell’infamia e del tradimento

Il libro di Maurizio Piccirilli racconta la deportazione in massa dei Carabinieri di stanza a Roma, dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943

Il 7 ottobre 1943 a Roma duemila Carabinieri vennero fatti prigionieri, caricati su vagoni piombati e deportati nei campi di concentramento in Germania. Il rastrellamento avvenne una settimana prima di quello del Ghetto ebraico su preciso ordine di Hitler e il sostegno di Mussolini. Il primo non voleva che i carabinieri fossero di intralcio alla deportazione degli ebrei romani. Il Duce volle così vendicarsi del suo arresto.

Il libro raccoglie testimonianze inedite di alcuni sopravvisuti ancora viventi, documenti che provano il coinvolgimento delle autorità fasciste nel disarmo e cattura dei Carabinieri. Si parla anche delle mogli dei militari che dopo la deportazione si adoperarono nella Resistenza.

Carabinieri Kaputt racconta un episodio, poco noto, delle vicende italiane dopo l’armistizio dell’8 settembre 1943. La deportazione in massa dei Carabinieri di stanza a Roma. L’ordine del Ministro della difesa della Repubblica sociale, generale Clemente Graziani intima ai Carabinieri di rimanere confinati nelle caserme e consegnare le armi, per permettere alle SS il mattino del 7 ottobre 1943 di fare prigionieri 2.000 carabinieri e deportarli nei lager. Questo una settimana prima del rastrellamento degli ebrei romani. I Carabinieri sarebbero stati di intralcio come dicono senza mezzi termini i capi della Gestapo in un telegramma indirizzato al colonnello Herbert Kappler capo delle SS a Roma.

Il racconto di quei giorni è descritto da un maresciallo che tenne un diario dettagliato degli eventi: dalla cattura fino alla liberazione dai campi di concentramento. Ma sono le testimonianze di alcuni sopravvissuti ancora viventi a dare forza alla vicenda drammatica vissuta da questi militari per lo più giovanissimi. Il racconto di un carabiniere sopravvissuto per caso a una fucilazione. La storie delle mogli degli ufficiali, quasi tutti trucidati alle Fosse Ardeatine che hanno contribuito alla Resistenza a Roma. In aggiunta un elenco di novanta nomi di carabinieri detenuti nel campo di concentramento di Rosenheim.

Maurizio Piccirilli giornalista, fotoreporter e inviato è stato caposervizio del quotidiano Il Tempo e si è occupato di esteri,terrorismo e criminalità nazionale e internazionale. Ha lasciato gli studi di Biologia per inseguire la passione della fotografia e il reportage. Insignito di un award del World press photo, due volte ha vinto il Premio Baia Chia per la fotografia. Ha pubblicato Le quaglie di Osama(2006)Shahid(2010) Il volto nascosto di Osama (2011) Ferita Afgana (2013) e l’ebook Cuccioli del jihad

(Il Faro online)