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Lettere al direttore

Il grido di aiuto di una maestra: “Abbandonate”

"Abbiamo aumentato i posti nido, ma senza aumentare il numero di educatrici".

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Caro direttore,

ho letto il suo articolo ed ho deciso scriverle. Sono una maestra, precaria da oltre 15 anni, che quest’anno ha dovuto sostenere il concorso sperando di essere regolarizzata. Per carità non è colpa di Montino, ma di un sistema sbagliato. Veniamo alla sostanza del suo articolo.

Premesso che la violenza non va giustificata anzi va condannata, però dobbiamo essere coerenti ed onesti: fare l’educatrice per oltre 30 anni è un lavoro stressante e logorante sia fisicamente che psicologicamente.

Inoltre il Comune ha da poco aumentato i posti nido e materne, nel rispetto della legge per carità, appellandosi a una normativa che prevede se la presenza media dei bambini nei nidi è inferiori al numero totale che la struttura può sostenere è possibile aumentare il numero dei bambini.

Abbiamo aumentato i posti nido, ma senza aumentare il numero di educatrici. Nel caso in cui un giorno tutti i bambini fossero presenti in una classe il rapporto educatrici-bambini non rispetta la legge, che prevede un’educatrice ogni 7 bambini.

Ad esempio vi potete immaginare come potrà seguire contemporaneamente un’educatrice 9 bambini?

Quest’anno i nostri bambini potrebbero avere disservizi, ovvero non essere seguiti come sono stati seguiti fino ad oggi, ma non per colpa delle educatrici, ma della politica che si fa bella dicendo da aver risolto un serio problema delle famiglie dando un 15% in più di posti, ma non aggiungendo educatrici che possano garantire il perfetto funzionamento scolastico.

L’assurdità della vicenda è il silenzio dei sindacati, oramai inesistenti, o di una Sinistra che dovrebbe essere vicino al mondo della scuola, delle educatrici, e invece non c’è stato chiesto nemmeno un incontro, visto che l’assessore al personale non ha voluto ascoltare chi conosce bene il problema delle educatrici ma pensa che noi siamo solo un costo enorme per l’amministrazione e un peso visto che facciamo parte dell’intero organico dell’amministrazione.

maestra Anna

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