Il Papa: “Basta tratta di persone e violazione dei diritti umani in mare”

27 giugno 2019 | 16:22
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Il Papa: “Basta tratta di persone e violazione dei diritti umani in mare”

In Vaticano l’udienza ai cappellani e volontari dell’Apostolato del Mare, ai quali concede le stesse licenze dei Missionari della Misericordia

Città del Vaticano – “Incoraggio voi e tutti i cappellani e volontari di Stella Maris a raddoppiare gli sforzi per affrontare questioni che sono troppo spesso il risultato dell’avidità umana. Penso alla tratta di esseri umani, al lavoro forzato e alla violazione di diritti umani e del lavoro di tanti uomini e donne che vivono e lavorano nei mari. Col vostro servizio potete contribuire a ridare a queste persone il senso della loro dignità“.

E’ l’invito che Papa Francesco rivolge ai cappellani e i volontari di Stella Maris-Apostolato del Mare, attivi in oltre 300 porti in tutto il mondo, ricevuti in udienza nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico, in Vaticano.

Sottolineando che “senza i marittimi, l’economia globale si fermerebbe; e senza i pescatori molte parti del mondo soffrirebbero la fame”, il Papa rimarca che “la vita da marittimo o da pescatore è segnata non solo dall’isolamento e dalla lontananza. A volte è anche ferita da esperienze vergognose di abusi e ingiustizie; dalle insidie dei trafficanti di persone umane; dai ricatti del lavoro forzato”.

Altre volte non ricevono il salario loro dovuto o vengono abbandonati in porti lontani. Oltre ai pericoli della natura – tempeste e uragani -, devono affrontare quelli degli uomini, quali la pirateria o gli attacchi terroristici. Solcano gli oceani e i mari del mondo, approdando in porti dove non sempre sono ben accolti”, aggiunge Francesco.

Con un’aggiunta ‘a braccio’ al termine del suo discorso, il Pontefice affronta anche il tema della “pace dei cuori”. “Tanti marinai – prosegue – si accosteranno o arriveranno dai cappellani e sacerdoti con problemi di coscienza che li fanno soffrire tanto e che mai avranno avuto la possibilità di buttare fuori. In queste circostanze, lontano dalla casa, lontano dalla patria, forse un dialogo con il cappellano può aprire orizzonti si speranza“.

“Io vi dico: siate misericordiosi. E per aiutare questa misericordia io concedo a tutti i cappellani del mare le stesse licenze che ho dato ai Missionari della Misericordia”, conclude il Pontefice, con riferimento alle figure di confessori e assistenti spirituali da lui istituite in occasione del Giubileo straordinario della Misericordia.

(Il Faro online) – Foto © Vatican Media