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Sanità, Congresso Amsi: nel 2026 mancheranno 100.000 medici, 60 mila infermieri e 30 mila fisioterapisti

28 giugno 2019 | 12:00
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Sanità, Congresso Amsi: nel 2026 mancheranno 100.000 medici, 60 mila infermieri e 30 mila fisioterapisti

Foad Aodi (Amsi): “8000 richieste dal 2018. 4400 medici, 2800 infermieri, 800 fisioterapisti

Cosi l’Associazione nazionale medici di origine straniera in Italia (Amsi) ed il Movimento internazionaleUniti per Unire“, dopo un attenta e ed accurata indagine nel settore presentano in apertura del Congresso Amsi svoltosi il 22.06 a Roma presso la Clinica Ars Medica le statistiche della carenza medici, infermieri e fisioterapisti che il servizio sanitario italiano ha bisogno entro il 2026. Davanti a 150 professionisti della sanità italiani e di origine straniera si e’ aperto il Congresso dell’Amsi con la presentazione delle statistiche e proposte alla presenza del presidente della Commissione Sanità e Igiene del Senato Pierpaolo Sileri e del Vice Segreterio nazionale della Fimmg Pierluigi Bartoletti ,membri dell’ufficio di presidenza Amsi e di Uniti per Unire ed i moderatori e relatori del comitato scientifico che ha trattato l’argomento di Traumatologia Sportiva prevenzione ,trattamento chirurgico e riabilitativo accredita con Ecm per tutte le professioni

Si tratta di un fenomeno alquanto preoccupante, dato che si sta sviluppando, contemporaneamente, ad un altro problema abbastanza grave: la sempre più crescente richiesta di medici italiani di trasferirsi all’ estero. Un argomento di ineludibile importanza, dato che entro il 2026 saranno circa 100.000 i medici di cui si avrà bisogno sia nel settore pubblico quanto privato in base alle richieste giunte all’Amsi, il numero delle strutture e le condizioni socio-economiche di ogni regione. Cosi il fabbisogno di ogni regione di medici entro il 2026: Lazio (15.000), il Veneto (10.000), Piemonte (10.000), Lombardia (9.000), Emilia Romagna (8.000), Puglia (7.000), Toscana (4.000), Campania (4.000), Sicilia (4.000), Molise (4.000), Abruzzo (3.000), Liguria (3.000), Umbria (3.000) , Marche (3.000), Calabria (3.000), Friuli Venezia Giulia (3.000), Sardegna (2.000) , Basilicata (2.000), Valle d’Aosta (2.000) e Trentino Alto Adige (1.000). Inoltre mancheranno sempre entro il 2026 60.000 infermieri e 30.000 fisioterapisti.

Dal 1 gennaio 2018 fino al 31 Maggio 2019 sono stati, infatti, richiesti all’Amsi 8000 professionisti della sanità: in particolare, 4400 medici, 2800 infermieri e 800 fisioterapisti. Per quanto riguarda i medici, la Regione che ha avanzato le richieste maggiori è il Veneto (500), seguita dal Piemonte (500), Lombardia (450), Puglia (400), Lazio (400), Toscana (300), Campagna (300), Emilia Romagna (350), Sicilia (150), Molise (200), Abruzzo (100), Liguria (100), Trentino Alto Adige (60), Umbria (200), Marche (100), Calabria (70), Basilicata (60), Valle d’Aosta (60), Friuli Venezia Giulia (50) e Sardegna (50). Le specializzazioni maggiormente richieste sono inerenti al campo dell’ Anestesia , Ortopedia, Medicina d’urgenza, Radiologia, Chirurgia, Neonatologia, Ginecologia, Pediatria, Cardiologia, Neurochirurgia, Geriatria , Medicina sportiva, Medici nelle località turistiche ed anche Medici di famiglia.

“Bisogna creare le condizioni favorevoli nell’ambito lavorativo e della ricerca universitaria (Urgono 10 mila borse di specializzazione e assumere i medici specializzandi) per portare in controtendenza questi dati, contrastando i bassi salari, lo sfruttamento lavorativo e la dilagante burocrazia che, purtroppo, si espande sempre più nell’ambito dell’esercizio della professione medica, abbreviare il periodo del riconoscimento dei titoli di studio esteri e consentire ai medici stranieri, i quali hanno esercitato la professione in Italia da più di 5 anni e non possiedono la cittadinanza italiana, di poter sostenere concorsi pubblici e stipulare contratti a tempo indeterminato almeno per 5 anni e per contrastare la cosiddetta fuga dei cervelli che si stima ogni anno circa 2500 professionisti della sanità italiani lasciano l’Italia per una meta più vantaggiosa.

E’ un passaggio necessario per integrare in pieno gli stessi medici stranieri nel S.S.N sia pubblico che privato e per non farli sentire”medici di serie B“. Noi tutti, uniti, ribadiamo il nostro netto no alla”guerra tra poveri” e non accettiamo più metodi di sotto-pagamento , compensi in ritardo e la discriminazione nell’ambito lavorativo per tutti i professionisti della sanità sia di origine straniera quanto italiana” – cosi ha dichiarato il Fondatore dell’Amsi e di Uniti per Unire nonché membro della Commissione Salute Fnomceo Foad Aodi dopo aver illustrato il tutto a tutti gli intervenuti ringraziano il senatore per la sua massima disponibilità ad ascoltare sempre le nostre proposte e discuterne insieme dandoci un incontro il 02.07 presso il Senato .

Il Senatore Sileri e’ stato nominato socio-onorario del Movimento internazionale Uniti per Unire per il suo costante impegno a favore di tutti i professionisti della sanità italiani e di origine straniera.

(Il Faro online)