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Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”

6 luglio 2019 | 06:05
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Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”
Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”
Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”
Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”
Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”
Jacopo Calveri: “Voglio portare in alto il Campus Eur e non dimentico l’Ostiamare”

Parla di sé il nuovo acquisto della squadra dell’Eccellenza romana. Il terzino destro ex biancoviola traccia un bilancio del suo passato all’Ostiamare e descrive il suo amore per il calcio, passione di una vita

Il Faro on line – E’ un grande talento del calcio Jacopo. Un terzino destro naturale. Un mediano naturale. Ma che si adatta al gioco della squadra. Anche in difesa può giocare, come è accaduto anche con l’Ostiamare. Si ispira a Paul Pogba e il suo sogno è quello di arrivare tra i professionisti. Troppo difficile probabilmente arrivare in Serie A, tuttavia un contratto in Serie C non gli dispiacerebbe.

Lo dice a Il Faro on line. Alla conclusione di una intensa giornata lavorativa all’ALD di Roma, azienda che si occupa di autonoleggi internazionali, il calciatore ventenne Calveri racconta di sé e si accinge ad iniziare una nuova avventura. Ha da pochi giorni firmato con il Campus Eur. Squadra romana che milita in Eccellenza. Un campionato tutto nuovo per l’ex giocatore dell’Ostiamare. Ma è pronto Jacopo a fare bene e vuole fare bene. Contribuire a portare la sua nuova squadra il più in alto possibile: “Voglio far parlare di lei”. Ha detto per i lettori di testata.

Tre anni vissuti all’Ostiamare e giocare in prima squadra con Mister Greco ha contribuito a formare il suo carattere e a vivere emozioni indimenticabili. Serio, deciso e sicuro di sé. E tanti invidiano simpaticamente la sua testa. Nei momenti difficili non si fa spaventare Jacopo. Prende il pallone al piede e punta dritto in porta. Lo ha fatto per tante volte con la maglia biancoviola di Ostia. 80 presenze in Serie D e tre gol segnati con i lidensi. Quello siglato con il San Sepolcro in trasferta, la sua rete del cuore. La prima realizzata tra i dilettanti. Di testa ha insaccato su assist e calcio d’angolo di Francesco Colantoni. E quel gol del 2 a 1 contibuì alla vittoria dei lidensi, che firmarono uno splendido 3 a 1. Fu a pochi punti dalla vetta Jacopo. Record dei 58 punti, momento storico per la squadra di Mister Greco e playoff conquistati e giocati con il Rieti. Questo, il momento più bello a cui subito pensa Calveri: “C’ha portato veramente a sognare”. E anche l’esordio in Serie D e in prima squadra è stato un desiderio realizzato.

Fantasia e creatività in campo. Uno di quei giocatori che poco si vedono oggi nel calcio. Forse troppo soffocato dalla tattica. Ma Jacopo ci sta in campo e nasconde con eleganza il pallone agli avversari. Non ha paura di dimostrare quello che vale. Un terzino destro come una spina nel fianco degli avversari. Ma anche centrocampista o difensore. Si mette a disposizione della squadra Calveri, ma nasce come giocatore della mediana. E’ stato uno dei lidensi che ha contribuito a far crescere l’Ostiamare e a centrare la salvezza all’ultima partita della stagione scorsa. Il pareggio per 1 a 1 con l’Anagni è stata duro, ma alla fine con i suoi ex compagni l’obiettivo di campionato è stato colto e con grande soddisfazione.

Forma il carattere lo sport: “Ti insegna a stare al mondo”. Dice Jacopo con estrema sincerità. E consiglia a tutti i bambini di praticare la disciplina sportiva e di giocare a quel calcio che è al sua vita. Un innamorato del pallone e della Nazionale. E ha seguito l’avventura delle Azzurre in Francia: “Lottavano le une per le altre – dichiara Calveri – mi hanno colpito l’impegno e la forza di squadra”. Ed è sicuro che il calcio femminile si espanderà adesso in Italia.

Troverà alcuni compagni e amici al Campus Eur Jacopo. Alessandro Dioguardi e Andrea Necci. Già una famiglia la nuova società che lo ha accolto in Eccellenza: “Un torneo difficile come quello della Serie D”. Sottolinea il terzino romano. Ma è entusiasta di cominciare una nuova avventura e di indossare una maglia per la quale contribuire alla vittoria.

In campo allora Jacopo. A presto.

Hai appena firmato per il Campus Eur. Sta per cominciare una nuova avventura calcistica. Quali sono le tue prime sensazioni ?

“E’un’avventura tutta nuova sicuramente, visto che andrò ad affrontare un campionato a me “sconosciuto” diciamo. Non ho mai giocato in Eccellenza. E’ un campionato impegnativo come quello della Serie D. Voglio dimostrare tanto e sono pronto a questa nuova avventura”.

Hai da poco concluso una parentesi importante con l’Ostiamare..

“Si. Un’esperienza fantastica. E ricca di soddisfazioni. A partire dal primo anno, fino a quello che è stato quest’anno. L’esordio e il primo gol in Serie D non si dimenticano. Emozioni che si ricordano per sempre. La serietà dell’Ostiamare e la serenità dell’ambiente, credo che siano realtà uniche”.

Hai vissuto tanti episodi importanti con i tuoi ex compagni biancoviola. Quali sono quelli che ti hanno colpito particolarmente ?

“Quelli del primo anno. Il mio primo gol in Serie D a San Sepolcro. Ho segnato il 2 a 1 e ci siamo trovati a pochissimi punti dalla vetta. Abbiamo fatto anche il record dei punti e giocato i play off con il Rieti. Il mio ricordo più bello è il primo gol in campionato e la partita vinta in trasferta. C’ha portato veramente a sognare”.

Sei un grande talento. Se ti dovessi descrivere come calciatore, cosa diresti di te ?

“Sono un giocatore che ci mette l’anima. In tutto quello che fa in campo. E’ la mia passione. La mia vita, il mondo del calcio. Sicuramente sono un ragazzo determinato pronto al sacrificio e pronto a tutto. Anche i miei compagni me lo dicevano sempre: “Magari avessi la tua testa..”. Ce la metto proprio tutta, per rendere al meglio in partita e prendermi tante belle soddisfazioni. Non mi faccio abbattere da prove che all’apparenza possono sembrare difficili. Non mi metto paura”.

Per quanto riguarda le difficoltà, è stato un campionato probabilmente in salita quello appena trascorso con l’Ostiamare. Che cosa ha significato aver raggiunto la salvezza nell’ultima partita della stagione ? Vi siete uniti tutti per raggiungere questo traguardo..

“Questi tre anni all’Ostiamare con Mister Greco si sono caratterizzati soprattutto per l’unione del gruppo, tra noi. Eravamo più che compagni di squadra, eravamo amici, quasi fratelli. Abbiamo dato l’anima in campo. Purtroppo quest’anno ci sono state alcune difficoltà. Il nostro obiettivo è stato raggiunto. Ci ha anche salvato una traversa ma..siamo riusciti a prenderci la salvezza tutti insieme. Quella partita con l’Anagni è stata l’epilogo della nostra stagione. Tormentata, ma con soddisfazione finale e obiettivo centrato. L’importante è che ci siamo salvati”.

Quali sono secondo te i valori del calcio ?

“Responsabilità, sacrificio. Dico sempre che senza lo sport non sarei quello che sono oggi. Rappresenta i valori principali della vita. Secondo me qualsiasi bambino deve praticare lo sport, insegna a stare al mondo, per me”.

Ti ha formato come persona il calcio allora..

“Sicuramente. Mi ha fatto condividere tutto con i miei compagni e mi ha fatto stare in una squadra. Aspetto che ti porti anche al lavoro”.

E allora anche nel mondo del lavoro è utile poi portarsi quello che vivi nell’esperienza sportiva..

“Certamente. Al lavoro mi trovo in un team di persone, quindi c’è bisogno di collaborazione, determinazione e dedizione. Si vivono situazioni in cui bisogna saper gestire il momento”.

Sei un giocatore poliedrico in campo. Hai ricoperto tanti ruoli, sia a centrocampo che in difesa. Come ti descrivi tu direttamente ?

“Io nasco come intermedio di centrocampo. Mi reputo un Florenzi della situazione. Posso adattarmi sia come terzino destro, che come centrocampista centrale. Anche ala destra. Mister Greco mi diceva sempre che era contento di avere un giocatore come me, che poteva adattarsi in ogni situazione tattica in partita.. riesco a giocare in tutti i ruoli. Quest’anno ho giocato anche come centrale della difesa. Nasco come centrocampista e quello che voglio essere. Ma mi metto a disposizione della squadra”.

Chi è il tuo calciatore preferito, al quale ti ispiri ?

“Paul Pogba sarebbe un modello perfetto da seguire”.

Hai seguito il Mondiale femminile in Francia ? Cosa pensi delle Azzurre ?

“Si l’ho seguito tutto. Sono state brave. Le altre Nazionali hanno una lunga storia rispetto a noi. Credo che dopo il Mondiale sicuramente il calcio femminile in Italia prenderà sempre più piede”.

Che cos’è che ti ha colpito della squadra di Milena Bertolini ?

“L’impegno e la forza di squadra. Anche nel cantare l’Inno nazionale, avevano le fiamme negli occhi. Si vedeva che lottavano le une per le altre. E’ bello. Ho un debole per la Nazionale, forse anche più della Roma (ride).. ma il loro impegno in campo mi ha colpito molto”.

Tu hai vestito la maglia della Rappresentativa della Serie D..

“Si, ho indossato quella maglia importante. Ho fatto un gol e siamo andati in finale. E’ stata una bella esperienza anche quella”.

Al Campus Eur, ritrovi qualche compagno tuo di squadra con cui condividere questa nuova avventura ?

“Si sta formando la squadra per il prossimo campionato. Io ritrovo Dioguardi, che era con me all’Ostiamare. Ritrovo Andrea Necci, un mio caro amico che conosco da tanti anni. Fanno già parte della squadra. Sono gli amici con cui ho legato di più. E’ una bella famiglia il Campus Eur, nella quale si lavora serenamente. Ho scelto questa società e voglio farne parlare. Contribuire ai suoi successi”.

Qual è il tuo sogno Jacopo ?

“Il mio sogno più grande è quello di fare del calcio il mio lavoro. Essere un professionista. Vorrei arrivare in Serie C. Mi sto creando anche un altro futuro lavorativo. Le scelte sono due. Tuttavia, il mio sogno è questo”.