Il Ministero dell’interno dice “no”, a Latina respinta la richiesta di esercizio del potere sostitutivo del Prefetto

28 luglio 2019 | 13:00
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Il Ministero dell’interno dice “no”, a Latina respinta la richiesta di esercizio del potere sostitutivo del Prefetto

Il Prefetto Trio aveva chiesto il parere al Ministero in merito al caso Colazingari e al suo rifiuto di portare a votazione un atto integrativo per la separazione delle funzioni di Segretario e Direttore Generale.

Latina – Il sindaco Damiano Coletta e la Giunta comunale accolgono con soddisfazione la nota del Prefetto di Latina Maria Rosa Trio che riporta il parere del Ministero dell’Interno sulla richiesta dei Consiglieri di minoranza di esercizio dei poteri sostitutivi previsti dall’art. 39 del D.Lgs. n. 267/2000.

Tale richiesta faceva seguito al diniego del presidente del Consiglio comunale Massimiliano Colazingari di portare a votazione in Consiglio un atto integrativo avente come oggetto la separazione delle funzioni di Segretario e Direttore Generale, attualmente ricoperte entrambe dall’avvocato Rosa Iovinella.

Nella nota si nega l’esercizio del potere sostitutivo del Prefetto, non applicabile in quanto «… si ritiene che nella fattispecie in esame, così come prospettata, non sussistano i presupposti di cui all’ 39, comma 5, del TUEL». Il parere precisa altresì come «la specifica problematica» che avrebbe impegnato «il sindaco a scindere l’incarico di segretario generale da quello di direttore generale, esuli, così come posta, dalla competenza dell’organo rappresentativo dell’ente».

La stessa nota esplicativa prodotta a sua firma dal presidente Massimiliano Colazingari e consegnata brevi manu al Prefetto Trio ribadiva e puntualizzava come l’atto integrativo che i Consiglieri di minoranza chiedevano di portare a votazione non potesse essere ammesso in quanto esercizio di una ingerenza delle competenze dirette del Sindaco e della Giunta comunale e non del Consiglio.

L’atto in questione si configurava, invece – fanno sapere, infine, dal Comune di Latina – come avente un contenuto specifico, “quasi ad personam”, diversamente dalla fattispecie delle mozioni che per loro natura giuridica non sono caratterizzate, come rilevato dal parere stesso, da tale specificità.”

(Il Faro on line)