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Maltempo, ecco il percorso del tornado killer che ha ucciso Noemi

30 luglio 2019 | 16:34
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Maltempo, ecco il percorso del tornado killer che ha ucciso Noemi

Parla Daniele Bianchino, studioso di fenomeni atmosferici

Fiumicino – Il tornado è una delle manifestazioni più violente che la natura possa inscenare. Si sviluppano quasi sempre sotto violenti temporali detti “supercelle”. Le supercelle sono sistemi temporaleschi (cumulonembo) che hanno la caratteristica di sviluppare al loro interno una zona ciclonica detta mesociclone, struttura dalla quale si sviluppa il tornado.

danni7In base all’intensità i tornado sono classificati su una scala che va da F0 ad F5 (scala Fujita), e quindi da 80 ad oltre 400 chilometri orari. Va ricordato che deboli tornado, come le più comuni trombe marine, possono generarsi anche da sistemi temporaleschi meno intensi.

Negli ultimi giorni, una massa d’aria fresca e secca proveniente da nord ovest è transitata sopra il caldo ed umido Mediterraneo centrale, rendendo l’atmosfera fortemente instabile e favorendo la formazione di intensi sistemi temporaleschi, anche con caratteristiche di supercella.

Uno di questi sistemi è transitato sopra il Lazio centrale nelle prime ore del 28 luglio, dando origine al dannoso tornado di Fiumicino. Sebbene i maggiori centri meteorologici abbiano previsto in anticipo la severa fase di maltempo ed Estofex (European Storm Forecast Experiment) abbia lanciato l’allerta 2 sulla costa tirrenica per possibili venti violenti, grandine di grosse dimensioni e tornado, l’effettiva possibilità di formazione di un tale fenomeno è spesso sottovalutata, dato che anche in condizioni meteorologiche favorevoli al suo sviluppo, la nascita di un tornado è piuttosto rara e circoscritta su un area limitata.

Il tornando di Focene

Il tornado, piombato dal mare nell’oscurità della notte, ha investito Focene, località di di Fiumicino, provocando danni ad abitazioni, abbattendo alberi e sollevando automobili schiantandole a decine di metri. In una di queste auto c’era Noemi, sorpresa dalla furia della natura (leggi qui).

Oltre Focene, il tornado ha causato danni all’agricoltura, abbattendo numerose serre sulle campagne tra Focene e Maccarese (leggi qui). Il tutto su un percorso di circa 5 chilometri per una larghezza di 30-50 metri. L’80 per cento del percorso del vortice ha compreso campagne e campi incolti, oltre che tre piste dell’aereoporto “Leonardo da Vinci”, fortunatamente sgombere.

Venti fino a 253 chilometri orari

L’intensità del fenomeno è stimabile tra F1 ed F2, con venti tra i 117 e i 253 chilometri orari. La mappa, ricostruita da Daniele Bianchino, mostra il percorso del tornado su Focene. Ortosole Soc.coop ag.Osmofilm e SK Agri srl hanno contribuito ai dati informativi.

L’immagine satellitare all’infrarosso mostra un sistema temporalesco con caratteristiche tipiche di una supercella. La zona in rosso rappresenta l’altezza massima della nube (-70°C) che in quel punto sfonda il limite della tropopausa. Il radar nazionale (come fa notare il meteorologo Lorenzo Catania) mostra il mesociclone della supercella che dalla costa si sposta nell’entroterra del litorale romano, e quindi su Focene.

Fiumicino, una zona a rischio tornando

La cartina qui in basso di Daniele Bianchino è ottenuta dalla minuziosa classificazione dei più importanti tornado che hanno colpito la penisola dal  Medioevo ad oggi. Come si può notare il Litorale Romano è fra le zone d’Italia in cui i tornado hanno un alta probabilità di accadimento. Infatti, nel novembre del 2016, un tornado colpì le città di Ladispoli e Cesano, provocando due vittime e 23 feriti; nel 2017, un’altra tromba d’aria si abbatté sul Borgo Hermada di Terracina, causando 4 feriti. Tornado, quelli di Ladispoli e Terracina,  di intensità maggiore rispetto a quello di Focene.

(Il Faro online)