Seguici su

Cerca nel sito

Andrea Anselmi, lo scudetto con l’Aprilia e la scommessa con Nonno Bruno: “Fantastico essere campione d’Italia” foto

Il difensore centrale della Juniores dell’Aprilia racconta lo scudetto vinto a Forte dei Marmi. Un sogno realizzato. La forza del gruppo e della famiglia. Nonno Bruno il suo primo tifoso. E come modello in campo.. solo lui

Ostia – Ostia ha il suo campione d’Italia nel calcio. E con la Juniores di una società importante e in ascesa come l’Aprilia Racing, Andrea Anselmi è strafelice di far parte di una compagine che vuole ancora primeggiare in Italia.

Era il 15 giugno scorso e dalla Toscana arrivavano ottime notizie da Forte dei Marmi. Ottimissime. Un sogno. La Juniores Nazionale dell’Aprilia del presidente Pezone si prendeva il suo scudetto tricolore per la prima volta. Amici, famiglia. Tutti felici per Andrea. Come avessero loro vinto. E la famiglia è importante. Lo dice Anselmi nella sua intervista. E quel giorno di inizio estate, probabilmente Andrea ha pensato anche a loro. Ad Ostia. A qualche centinaio di chilometri di distanza. Tutti a tifare per il loro campioncino di casa. Soprattutto Nonno Bruno, che già sapeva cosa vuol dire vincere un titolo italiano nel calcio. Lui lo aveva fatto da giovane con il Don Orione e quella quasi scommessa fatta con il nipotino di 17 anni è stata poi la storia scritta dalla Juniores: “Mio nonno mi diceva : io ho vinto e tu no”. Racconta Andrea sorridendo. E allora ecco pure lui a cucirsi il tricolore sul petto. Un piacevole vizio di famiglia. La storia che si ripete. Il sangue dei campioni che scorre anche nelle generazioni future. Con la maglietta dei campioni d’Italia regalata poi al nonno.

Incredibile quella vittoria con il Chieri. Vinta per 1 a 0, grazie ad un’acrobazia del suo compagno di squadra Riccardo La Penna. E tutta la camminata verso lo scudetto tricolore è stata eccezionale. La vittoria del Girone H per la Juniores è arrivata agli sgoccioli dell’ultima giornata giocata contro il Monterosi alla Pineta dei Liberti. 1 a 1 e gol di testa di Battisti. Un pareggio voluto e benedetto. Scalato lo Sff Atletico in classifica ed ecco il primo sogno realizzato. In cima i ragazzi di Mister Greco. E Andrea uno dei protagonisti della vittoria nel campionato regolare. E tutto felice. Felicissimo. Da non crederci. Primo titolo vinto. A livello di raggruppamento. E poi le finali nazionali e le Final Four conquistate. Durante un’amichevole importante giocata al Tre Fontane contro i 2002 della Roma, Anselmi si fa male alla caviglia. Uno stop forzato e niente partite per lui, fino alla finale ultima in Toscana: “Mi è dispiaciuto non giocare. Ma merito a chi è stato in campo. Abbiamo vinto, quindi va bene così”. Lo dice convinto Andrea, con la maturità di chi sa che il gruppo viene prima di tutto. E’ stata proprio quella forza tra i compagni e il mister a portare l’Aprilia Juniores sul tetto d’Italia. E il viaggio di ritorno è stato uno dei momenti più belli vissuti: “Il ritorno a casa..una delle emozioni più belle”. Lo racconta Anselmi. Foto, canti, abbracci. Il tutto condito da quell’incredulità che arriva quando l’impresa fatta è stata una di quelle storiche mai realizzate prima. Primo scudetto per l’Aprilia Racing Juniores e primo tricolore per un ragazzo lidense di quasi diciotto anni che ricorderà per sempre questo sogno realizzato: “E’ stato fantastico – sottolinea – volevamo la salvezza in campionato e invece poi abbiamo vinto lo scudetto”. Storie di sport. Storie di calcio. Tante, tantissime negli annali. Conquiste da non aspettarsi e momenti emozionanti da conservare nell’album dei ricordi.

Ha compiuto da pochi giorni 18 anni Andrea. Lo scorso 26 luglio il campione d’Italia dell’Aprilia Juniores ha fatto il suo passo in più nella vita. E da maggiorenne tra poco ricomincerà una nuova stagione calcistica. Ancora con la Juniores biancazzurra. Ci sarà anche la maturità da affrontare e da conquistare. Proprio come un trofeo sportivo. E non è facile studiare e giocare. Ma Andrea ci prova. Con successo. Scudetto e promozione al quinto anno del Liceo Scientifico – Sportivo della Giovanni Paolo II di Ostia Lido. Studia lì Andrea e vive nel territorio del X Municipio che ospita tanti campioni importanti, anche olimpici. Un pezzo di litorale virtuoso dal punto di vista sportivo. E Andrea è una delle icone calcistiche di Ostia. In crescita e sempre attento ad impegnarsi, sul campo e sui banchi di scuola: “Spero di ripetere lo stesso anno appena trascorso alla Juniores, nella stagione che partirà il 12 agosto”.

E lui si sta allenando e con il solo modello di se stesso. In difesa là al centro e di fronte agli avversari, non c’è modo di mollare. E lui lo fa puntando sulle sue personali qualità e ringraziando ancora Mister Giovanni Greco, per quel calcio vero che Andrea ha imparato.

Aspetta un altro sogno da vivere. E un’altra maglietta da regalare a Nonno Bruno. Un ragazzo con sani valori Andrea. E per lui l’amicizia e la forza del gruppo di una squadra sono le cose più importanti. Lo ha dimostrato lo sport, soprattutto in questi ultimi giorni. Il Settebello di pallanuoto forte e unito ha riportato a casa il titolo mondiale. Anche la squadra di Sandro Campagna vive sul territorio la sua avventura sportiva. Si allena al Centro Federale Fin di Ostia. Un simbolo del territorio lidense. E allora, pallanuoto, calcio, karate, judo, atletica, nuoto. Lo sport fa crescere un territorio e Andrea Anselmi, seguendo il suo cuore e la sua passione nata alla Totti Soccer School, si unisce a questo universo vincente. Arrivando a vincere uno scudetto italiano. Una bella storia da raccontare. Per un ragazzo giovane, giovanissimo, che ricorderà per sempre il successo più incredibile della sua vita. Sino ad ora. E dopo ? Ci saranno altre partite da vincere e altri traguardi sportivi e professionali da raggiungere. Ma la forza di un atleta può tutto. E nel giovane cuore di Andrea il fuoco della passione per il calcio non manca. Il campo aspetta.

Caro Andrea hai vinto il tuo primo scudetto tricolore nel calcio. Come hai vissuto la conquista di questo importante traguardo ?

“E’ stato fantastico. Siamo partiti in campionato con l’obiettivo della salvezza. Non era nei nostri piani arrivare primi e poi vincere lo scudetto nazionale. Poi alla fine invece, ce l’abbiamo fatta. Abbiamo vinto”.

Quali sono state le tue personali emozioni per un’impresa arrivata quasi in modo inaspettato ?

“E’ stata una forte emozione. Dopo cinque anni vincere qualcosa di così importante al Racing è stato eccezionale. Lo meritavamo tutti. Lo ricorderò per tutta la vita. Tuttavia questo scudetto è solo un punto di partenza. Nella prossima stagione ripartirò con la Juniores e spero di rifare lo stesso percorso del campionato passato”.

Le finali nazionali non le hai giocate, eri infortunato. E’ stato difficile per te non partecipare ?

“Si mi è dispiaciuto. Ma alla fine meglio così. Abbiamo vinto lo scudetto. Rimpiango che non ho giocato, però alla fine merito di chi è stato in campo”.

Però tu hai contribuito a far vincere il titolo di campione del Girone H..

“E’ stato bello. Abbiamo lottato fino alla fine. Abbiamo vinto al 94’ con gol di testa di Battisti. Eravamo appaiati con lo Sff Atletico. Incerto fino all’ultimo. Stavamo perdendo per uno a zero, poi agli sgoccioli della gara Battisti ha messo dentro questa palla di testa.. . Quella è stata la prima gioia. E poi è arrivata la seconda dopo qualche settimana (ride)”.

Il tuo campionato personale come è stato ?

“E’ stato bello. Una forte emozione giocare questo storico campionato. Soprattutto con Mister Greco”.

Adesso Mister Greco è passato alla prima squadra. Come ti sei trovato con lui alla Juniores ?

“Ci ha insegnato il calcio vero. Per questo dobbiamo ringraziare tutti”.

Cosa stai imparando Andrea dal calcio ? Cosa ti sta dando come ragazzo e atleta ?

“Quest’anno mi ha dato tante soddisfazioni e spero di avercene ancora per molti anni. Sto crescendo molto. Ti confronti anche con i più grande della Serie D e cambi in positivo. Le amichevoli che svolgi con loro ti danno un’altra prospettiva. Si vede che sono di un gradino più su. C’è proprio un cambio tra grandi e piccoli. Per la preparazione atletica soprattutto. E un po’ tutto..”

Come stai ora, sei guarito dal tuo infortunio ? E la scuola ?

“Sono pronto per la prossima stagione. Sto bene. La scuola va bene. Sono stato promosso, speriamo vada bene per la maturità il prossimo anno. Studio Scientifico – Sportivo al Liceo Giovanni Paolo II”.

Come mai Andrea hai scelto di giocare a calcio ? Cosa ha questo sport rispetto agli altri, secondo te ?

“Questa scelta la devo tutta a mio nonno Bruno. E’ da lui che ho preso questa passione. Ha vinto anche lui un titolo italiano da giovane. E’ grazie a lui se gioco a pallone”.

A chi dedichi questo bellissimo scudetto ?

“Certamente a mio nonno. Soprattutto. Me lo diceva sempre.. : “Io ho vinto e tu no”. E’ stata una specie di piacevole scommessa (ride). E alla fine siamo in due in famiglia ad aver vinto uno scudetto tricolore. Gli ho regalato la maglietta. E’ stato molto contento. Lui è di poche parole, mi ha fatto il suo solito sorriso affettuoso. Basta e avanza”.

E’ importante Andrea avere una famiglia alle spalle che ti aiuta nel tuo percorso sportivo ?

“Sicuramente. I miei mi aiutano. Mi accompagnano e facciamo a turni con le famiglie degli altri ragazzi”.

Studiare e giocare a pallone è difficile ? Come riesci a conciliare i tuoi impegni ?

“E’ difficile. Cerco di fare bene entrambi. Dipende”.

Quali sono secondo te i valori del calcio ?

“Sono importanti per questa società in cui viviamo. Il valore dell’amicizia e dell’unione del gruppo prima di tutto. Come è accaduto quest’anno. Sono scesi dalla prima squadra alcuni compagni e ci hanno aiutato tanto. Il segreto è stato la forza del gruppo”.

Qual è stata l’emozione più bella, dopo la vittoria dello scudetto ?

“Il viaggio di ritorno in pullman. E’ stato fantastico. Non ci credeva ancora nessuno che avevamo vinto. E’ stato bellissimo tornare a casa con la Coppa dei Campioni d’Italia”.

Hai segnato in campionato Andrea ?

“Si ho segnato con l’Albalonga di testa. Su palla di Oriano. Primo gol con il Racing. Sono stato molto contento”.

Quando hai cominciato a giocare a pallone ?

“Avevo sei anni alla Totti Soccer School. Fino a 12 anni. Poi ho giocato con la Pescatori Ostia per sei mesi e da lì ho fatto due o tre anni alla Lupa Roma. E poi eccomi all’Aprilia Racing”.

Il tuo modello nel calcio qual è ?

“Sono difensore. Ci sono andato da solo. mi piace e mi trovo bene. Un modello da seguire potrebbe essere Chiellini. Ma non guardo gli altri. Penso a me”.

(Il Faro on line)