Rio Capodacqua – Santa croce: a Formia firmato il manifesto d’intenti per la tutela

2 agosto 2019 | 14:01
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Rio Capodacqua – Santa croce: a Formia firmato il manifesto d’intenti per la tutela

Formia, insieme ai Comuni di Minturno e di Spigno e a Legambiente ha dato il via a un percorso condiviso per la salvaguardia del rio e dell’economia locale.

Formia – 13. Sono gli anni passati da quando la Goletta verde di Legambiente ha iniziato a monitorare quello che accadeva alla foce del rio S. Croce, nei pressi della spiaggia di Gianola. 13 sono gli anni in cui Legambiente ha certificato come quella foce fosse gravemente inquinata.

Finalmente, però, qualcosa sta cominciando a muoversi su questo tema: ieri, infatti, nella sala Sicurezza del Comune di Formia, è stato firmato il manifesto d’intenti per la tutela e salvaguardia del rio Capodacqua- S. Croce.

A firmarlo ben 3 sindaci: Paola Villa, prima cittadina di Formia, Gerardo Stefanelli, primo cittadino di Minturno e Salvatore Vento, primo cittadino di Spigno Saturnia – comune dove risiede la sorgente del rio.-  Non solo: proprio per le tematiche ambientali legate a questo fiume, a firmare il manifesto vi erano anche il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi e il presidente del circolo Verde azzurro sud pontino Dino Zonfrillo. Una firma avvenuta alla presenza, inoltre, della responsabile dell’Ufficio di scopo “Piccoli comuni e contratti di fiume” della Regione, Cristiana Avenali e del docente di geologia presso l’Università del Sannio di Benevento, Alessio Valente. Rio Capodacqua – Santacroce: a Formia firmato il manifesto d’intenti per la tutela

Ma perché è così importante il rio Capodaqua- S. Croce? Perché, come ha ricordato il Sindaco di Spigno, è la più importante sorgente del sud pontino, che fornisce approvvigionamento idrico a un vasto bacino di utenti. Ma non solo. Come sottolineato, invece, dal sindaco Stefanelli, i temi legati al rio non riguardano solo la qualità dell’acqua o di quanto arriva a mare, ma c’è anche la questione della sicurezza: Capodacqua –S. Croce, infatti, pur nelle sue piccole dimensioni, nel suo percorso incontra terreni agricoli tanto quanto insediamenti industriali.

Da questa consapevolezza, quindi, nasce la volontà di muoversi in sinergia alla ricerca di atti e soluzioni concrete che portino a un’effettiva tutela e salvaguardia del Rio. Il Sindaco di Formia, infatti spiega: “La tutela del Rio Santa Croce è già in corso attraverso il monitoraggio degli scarichi abusivi, un lavoro condiviso con la Guardia Costiera e Acqualatina. Con la stipula di questo documento d’intenti è finalmente operativo il percorso che porterà al vero e proprio Contratto di Fiume per il Rio Santa Croce. L’obiettivo è di salvaguardare il fiume e il contratto consente di trovare adeguate soluzioni per valorizzare l’intera area fluviale”.

Un contratto in tre tempi

Come sottolineato sia dalla Avenali e da Valente, però, quello del contratto di fiume sarà un percorso lungo, diviso in tre tempi: il primo, appunto, quello della firma del manifesto di intenti, a cui seguiranno l’indagine conoscitiva e, infine, la documentazione e il piano strategico che porteranno alla firma dell’effettivo contratto.

Un percorso che, secondo il docente di geologia si può affrontare solo “creando una comunità, ovvero, coinvolgendo tutte le persone che hanno un interesse attorno al fiume e, facendo sviluppare una coscienza di fiume.”

Ma, al di là dei tempi i 3 sindaci coinvolti, hanno voluto sottolineare l’importanza di quest’opportunità: “Il contratto di fiume – ha sottolineato Paola Villa – non è un modo per fare ambientalismo, ma un modo per tutelare l’economia del territorio e le aziende sane che vi operano.”

Come comune di Minturno – ha spiegato, invece, Stefanelli – accettiamo questa sfida con convinzione e senza ambizioni da “prima donna”, ma, anzi, con spirito comprensoriale.”

“In questa situazione faccio la parte del gigante, nonostante il nostro sia un piccolo Comune – ha riferito il sindaco Vento, riferendosi proprio al fatto che la sorgente del rio sia sita a Spigno -. Abbiamo accolto positivamente questa opportunità, nella speranza che questo contratto ci aiuti anche a snellire le pratiche per la manutenzione del rio, e a non farci perdere nei meandri della burocrazia.”

Riqualificazione della bellezza: la scelta di Legambiente di firmare

Infine, il presidente di Legambiente Lazio, Roberto Scacchi, si è detto soddisfatto di questa manifestazione di intenti. E, sebbene solitamente l’associazione non firmi tutti i contratti di fiume, proprio anche grazie alle numerose criticità riscontrate, negli anni, da Goletta verde, questa volta hanno colto l’importanza di quest’azione e hanno scelto di aderirvi, con l’intenzione di avviare una “riqualificazione delle bellezza.”

“Parte il percorso di Contratto di Fiume per il Rio Santa Croce, un corso d’acqua dove, da oltre dieci anni con la Goletta Verde, emergono situazioni disastrose e carichi batterici fecali altissimi, provocati da fogne non depurate – commentano Scacchi e Zonfrillo-.

La sfida per tutti i firmatari del contratto, e per quanti firmeranno tra associazioni, aziende e cittadinanza, è quella di risolvere insieme una delle criticità ambientali più evidenti della costa, che, per troppi anni, ha avuto un impatto diretto su uno dei litorali migliori di tutto il territorio regionale.

Riqualificare il fiume tutelandone la biodiversità e mettendo in sicurezza idraulica le aree prospicenti, è l’obiettivo per un contratto di fiume che tocca anche i territori protetti del Parco Regionale Riviera D’Ulisse e del Parco Regionale degli Aurunci.

Noi – concludono Scacchi e Zonfrillo – siamo a disposizione e ringraziamo i comuni per aver attivato il contratto, così come un plauso va all’Ufficio di Scopo per i Contratti di Fiume della Regione che, attraverso un gran lavoro e l’attivazione di risorse messe a bando, ha creato un effetto moltiplicatore straordinario per la diffusione di contratti di fiume in tutto il Lazio”.

(Il Faro on line)