LA TRAGEDIA |
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Infernetto, mistero sulla morte di un ragazzo: un amico era in casa con lui

4 agosto 2019 | 20:01
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Infernetto, mistero sulla morte di un ragazzo: un amico era in casa con lui

Trovato privo di vita nel giardino dopo un volo di 10 metri. In casa c’era un amico che ha riferito agli inquirenti di non essersi accorto di nulla

Infernetto – Si è spezzato il collo dopo aver fatto un volo di 10 metri. Addosso ferite sospette e un uomo, un amico sorpreso in casa della vittima, che nega ogni responsabilità.

E’ giallo sulla morte di un ragazzo, Roberto Sacchet, 30 anni il prossimo 14 ottobre. Il giovane è stato trovato privo di vita nel giardino di casa, in via Nogaredo. Aveva le vertebre cervicali spezzate, un grave trauma cranico, un femore e l’anca fratturati. Sarebbe caduto dalla mansarda, facendo un volo di dieci metri.

A fare la tragica scoperta sono stati i vicini di casa che hanno notato il corpo riverso nel giardino confinante. Quando sul posto è arrivata una volante del Commissariato Lido, gli agenti hanno trovato sull’uscio un amico della vittima. Agli inquirenti il giovane, che risulta incensurato, ha detto di non essersi accorto del corpo, di essersi svegliato sul divano del salotto, dove si era addormentato all’una e mezza della notte scorsa e di essere sul punto di uscire, convinto che l’amico fosse andato via per raggiungere la fidanzata con la quale aveva litigato. Avrebbe mangiato con la vittima un piatto di pasta e bevuto poco più di una bottiglia di vino Falanghina prima di restare a dormire lì. Sul tavolo della cucina ci sono ancora i resti della cena mentre non sarebbe stata trovata traccia di stupefacente. Neanche i condomini avrebbero sentito nulla, nè visto il giovane precipitare.

Tutte le finestre dell’abitazione, così come le inferriate di protezione, erano chiuse. A eccezione di quella della camera da letto della vittima, al secondo piano, aperta con la chiave. La stanze sono in ordine, senza segni di colluttazione o rovistamento.

A infittire il mistero della morte di Roberto Sacchet, rendendo poco credibile l’ipotesi del suicidio, il rinvenimento di una lacerazione sul lato di una coscia e un taglio sull’avambraccio che il 29enne, trovato a pancia in giù con la testa rotta, si sarebbe procurato con la ringhiera del terrazzo. Come avesse provato a opporre una ultima, disperata resistenza. In ogni caso, specificano gli inquirenti, nessuna ferita sembra ricondurre ad armi da taglio o da fuoco