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Ladispoli: approvata la variate al Piano Regolatore, Grando: “Meno consumo di suolo”

4 agosto 2019 | 10:00
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Ladispoli: approvata la variate al Piano Regolatore, Grando: “Meno consumo di suolo”

Scettici il consigliere di “Si Può Fare”, Giuseppe Loddo, e quelli del Movimento 5 Stelle

Ladispoli – Una variante che prevede meno consumo di suolo e un minor numero di futuri possibili residenti. A porre l’accento su questi due aspetti della variante al Piano regolatore passata in consiglio comunale (con nove voti a favore) è il sindaco di Ladispoli Alessandro Grando.

“Come molti ricoderanno la variante era stata originariamente adottata nel 2010 e controdedotta nel 2016 ma, a distanza di numerosi anni, mai inviata alla Regione Lazio per la sua approvazione. Nel frattempo centinaia di cittadini di Ladispoli – ha spiegato Grando – per effetto di una legge ingiusta ma vigente, sono stati costretti a pagare l’Imu su quei terreni come se fossero già di fatto edificabili. Come se non bastasse, dal punto di vista tecnico, la variante predisposta dalla precedente amministrazione presentava alcune anomalie, in quanto era stata attribuita a diverse aree una destinazione urbanistica incompatibile con il Piano Territoriale Paesistico Regionale. Risultava quindi necessario adeguare la nostra variante alle disposizioni del piano regionale, strumento prescrittivo e sovraordinato che è stato recentemente approvato dal consiglio regionale del Lazio”.

Il primo cittadino ha inoltre illustrato le “migliorie” apportate e che hanno come obiettivo quello di “contenere decisamente il consumo di suolo e di diminuire il numero degli abitanti insediabili, in linea con il programma amministrativo con il quale ci siamo presentati al cospetto della città alle ultime elezioni comunali”.

“Le modifiche apportate hanno infatti determinato – ha spiegato Grando – una diminuzione del consumo di suolo pari a 982mila metri quadri, che a sua volta determina una riduzione del numero degli abitanti insediabili pari a 1690 unità”.

“Un altro aspetto a cui è stata data particolare attenzione è quello relativo alla viabilità. Sappiamo infatti che la nostra città, in determinati orari, paga a caro prezzo le scelte scellerate in materia urbanistica di chi ci ha preceduto”. Il nuovo piano prevede due nuovi ingressi: uno in via Pizzo del Prete e uno direttamente da via Aurelia.

“A seguito dell’adozione avvenuta il 31 luglio inizierà la fase partecipativa prevista per legge, pertanto tutti i cittadini – ha spiegato Grando – potranno presentare delle osservazioni alla variante che dovranno essere controdedotte nuovamente in consiglio comunale. Dedicheremo a questa fase la massima priorità e nel frattempo verrà anche redatta la Valutazione ambientale strategica (VAS), altro documento che allo stato era mancante e che costituisce un importante allegato che avrà il suo iter in Regione Lazio. L’obiettivo – ha proseguito ancora il Sindaco – è quello di terminare la procedura comunale in pochi mesi, al fine di inoltrare tutta la documentazione alla Regione Lazio per l’approvazione definitiva della variante al Piano regolatore generale. Lo abbiamo promesso alle persone che pagano l’Imu da 10 anni e soprattutto lo dobbiamo alla nostra città, che dall’approvazione di questo Piano regolatore trarrà dei grandi benefici in termini di nuove infrastrutture e di nuovi servizi”.

Lo scetticismo dell’opposizione

Intanto proseguono i commenti da parte dei consiglieri di opposizione sul documento approvato dalla massima assise cittadina. Per il consigliere di minoranza di Si può Fare, Giuseppe Loddo che ha votato no all’approvazione della variante al Prg, “il piano ha spunti positivi, come la riduzione della capacità edificatoria nei comparti commerciali industriali artigianali e un alleggerimento del peso insediativo residenziale nella vasta area cosiddetta “Osteria Nova”. Bene anche la conferma della previsione delle aree turistiche ricettive nelle zone di via Roma e Palo Laziale adiacente al mare, anche se con qualche colpevole dimenticanza, ad esempio l’area interclusa tra l’albergo “Le tamerici” e il campeggio che differentemente dalla precedente pianificazione da turistico ricettivo a verde privato”.

Il consigliere Loddo punta poi i riflettori su Punta di Palo, area su cui il comune ha perso il ricorso al Tar avanzato dalla ditta che si era aggiudicata i lavori di costruzione e su cui sta lavorando per la presentazione del ricorso in Consiglio di Stato per ribaltare la sentenza del tribunale amministrativo.

“E’ indubbia la facoltà dell’amministrazione – ha detto Loddo di pianificare il territorio, ma in questo caso la progettazione proposta sovrascrive, di fatto modificandola sostanzialmente, un piano preesistente, revocato lo scorso anno dal Sindaco ma annullata dal tribunale amministrativo del Lazio alcuni mesi fa e pertanto vigente. Sentenza che l’amministrazione ha deciso di appellare al Consiglio di Stato. In questa situazione di incertezza sarebbe stata saggia una linea di maggior prudenza attendendo l’esito della lite prima di modificare il piano vigente, anche per non esporre l’ente e i consiglieri a eventuali forme di rivalsa”.

E poi c’è la zona di via Primo Mantovani che con la nuova variante al piano regolatore vedrà sorgere “una vera zona di espansione urbana”. “Zona di espansione – ha incalzato Loddo – che essendo soggetta a pianificazione secondaria dovrà costituirsi in consorzio e sopportare i costi di urbanizzazione, a carico dei proprietari dei terreni, con tempi lunghissimi. Riteniamo che una tale previsione abbia un impatto negativo sia sull’area sia sui proprietari”.

E poi, per il consigliere di Si Può Fare c’è la questione del voto. Il documento è passato con soli nove voti a favore e sei astensioni in maggioranza. Astensione dovuta a una non condivisione politica o a problemi di incompatibilità? Se delle due fosse buona la seconda per il consigliere di minoranza “il solo voto di astensione non è sufficiente a sanare l’incompatibilità”, motivo per cui “sottoporremo formalmente al segretario generale dell’ente e all’avvocatura del comune istanza di verifica della legittimità dell’atto, anche perché eventuali problematiche sull’adozione della variante devono essere chiarite subito, prima che l’atto inizi a produrre effetti giuridici”.

I dubbi del Movimento 5 Stelle

A parlare di una “spropositata colata di cemento che distruggerà definitivamente il nostro territorio e la vivibilità della popolazione residente” è invece il gruppo consiliare del Movimento 5 Stelle. Per i grillini “è ingannevole la dicitura “riduzione del peso insediativo” perché se è vero che rispetto alla variante del 2010 si riduce il carico di abitanti di mille unità, con la piena attuazione del piano Ladispoli vedrà quasi raddoppiare i suoi potenziali abitanti. Già la città versa nell’abbandono, con un’amministrazione che rincorre le cose da fare e lascia nel degrado e nell’abbandono il suo territorio”.

“In questo scenario desolante – hanno aggiunto i pentastellati – vogliamo sapere come saranno reperiti gli standard abitativi che la legge impone per ogni cittadino e che già oggi, con l’attuale popolazione, il comune di Ladispoli non riesce a garantire. Sarà interessante vedere cosa si tirerà “fuori dal cilindro” in termini di qualità della vita alle persone, se già adesso non garantiamo il minimo indispensabile ai nostri cittadini. Di nuovo Ladispoli ed i suoi cittadini subiranno l’ennesima speculazione edilizia che, con il consueto stile della vecchia amministrazione, favorirà pochi a svantaggio di tutta la collettività”.

“Nei prossimi giorni ci divertiremo a verificare tutte le varianti proposte per vedere, cartografia alla mano, chi saranno i cittadini avvantaggiati, anche se qualche idea ce l’abbiamo, visto che mezza maggioranza si è astenuta per conflitto di interessi. La nostra esperienza politica – hanno aggiunto ancora dal Movimento 5 Stelle – ci insegna che a Ladispoli o non si fa nulla o si fa qualcosa solo per favorire i propri interessi o interesse gli amici e parenti. Ci aspettavamo davvero qualcosa di più coraggioso, per chi ha fatto dello stop al consumo di suolo la sua battaglia elettorale”.

“Come già successo, questa amministrazione non rispetta gli impegni con i cittadini di Ladispoli, ed è proprio a nome dei cittadini che abbiamo il dovere di combattere questa scellerata proposta. Grazie a Grando & Co. i cittadini hanno ricevuto in regalo crollo dei servizi e perdita di valore delle loro case. Noi continueremo a combattere perché finalmente anche a Ladispoli si possa avere un buon governo che guardi al futuro e non si limita a scimmiottare per interesse le devastazioni del passato”.

(Il Faro online)