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Scuola media Pollione, Marciano: “Va ricostruita dove previsto dall’ultima versione del Piano regolatore”

4 agosto 2019 | 12:00
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Scuola media Pollione, Marciano: “Va ricostruita dove previsto dall’ultima versione del Piano regolatore”

Marciano: “Il posizionamento di una scuola dovrebbe rientrare in una riflessione urbanistica e non in una tragicomica “caccia al terreno” fatta all’ultimo minuto.”

Formia – Nonostante l’incontro pubblico con i cittadini – o, anzi, proprio per via dell’incontro – è ancora “caldo” il tema della possibile delocalizzazione della scuola media Pollione.

Poche ore dopo il suddetto incontro, infatti, docenti, genitori, studenti e il personale tutto dell’Istituto hanno fatto sapere: “Un incontro che non è servito a nulla, non è riuscito a compensare i dubbi sul futuro di una scuola; è stato solo confermato l’intento di smantellare un servizio scolastico ad oggi funzionante e richiesto dalle famiglie, come dimostrato dalle iscrizioni e dalle frequenze degli studenti; si dà un pessimo segno di rifiuto dell’impegno civico e sociale per il presente e il futuro delle generazioni e dei minori e non si tiene conto che l’attuale sede è garanzia per i servizi, le attività commerciali del posto, la tranquillità degli abitanti, di vivibilità e di rapporti con i centri aggregativi, religiosi, culturali ed educativi esistenti, che in varie zone della città, dove incidono piazze e largari, si è persa”.

Marciano: “La struttura della Pollione va senz’altro abbattuta”

Sul tema, intanto, si divide anche il mondo politico formiano. Per il consigliere del Pd, Claudio Marciano: “La Scuola media Pollione va ricostruita dove previsto dall’ultima versione del PRG, ovvero nell’area compresa tra la ex D’Agostino e via Emanuele Filiberto (dove nell’immagine vedete la freccia rossa), sempre nel quartiere di Mola, a poche decine di metri dall’ubicazione attuale.  Scuola media Pollione, Marciano: "Va ricostruita dove previsto dall'ultima versione del Piano regolatore"

I terreni, se non si arriva ad un accordo bonario con i proprietari – come prevede la 327/2001 – vanno espropriati per pubblica utilità, come già fatto per tante altre strutture del genere in passato. L’apertura della procedura di esproprio e la redazione di un progetto definitivo della scuola potrebbero essere elementi sufficienti per ottenere una proroga del finanziamento.”

Una valida alternativa per Marciano, però, c’è e spiega: “Se i tempi per la gestione del finanziamento lo consentissero, si potrebbe portare a compimento il disegno di campus scolastico a Penitro, edificando una nuova struttura accanto al Geometri per la Ragioneria e trasferendo la Pollione nei locali dell’attuale Filangeri, ampi e di recente ristrutturazione. Questo, sempre in coerenza con le previsioni del redigendo PRG.”

Quindi, per Marciano, l’attuale sede della scuola media storica della città va “sicuramente abbattuta”. Ma per farci cosa? Secondo il consigliere del Pd “va realizzata una grande piazza che colleghi la chiesa di San Giovanni e l’acquedotto romano alla Torre di Mola: è un’occasione di riqualificazione urbana di tutto il centro cittadino che non possiamo perdere, perché non ci ricapiterà ancora. Questa visione, organica e fondata sullo studio urbanistico più approfondito e professionale di cui Formia sia in possesso, va messa in atto senza ulteriori indugi.”

Molto dura, invece, da parte sua, la critica alla ventilata possibilità di una delocalizzazione a Maranola: “Il finanziamento è nelle disponibilità del Comune da otto mesi, e il tempo rimasto per evitare di perderlo si è dimezzato, a causa di un’incomprensibile inerzia dell’attuale amministrazione.

La proposta di fare la scuola in Via Rotabile perché in quella zona ci sarebbe la disponibilità di un terreno gratuito è irricevibile: non c’è alcuna ragione urbanistica per collocare una scuola media in una zona isolata e scarsamente servita.

Sorprende anche solo che si discuta di questa collocazione, dato che – conclude la nota – il posizionamento di una scuola dovrebbe rientrare in una riflessione urbanistica e non in una tragicomica “caccia al terreno” fatta all’ultimo minuto per non perdere i soldi.”

(Il Faro on line)