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Infernetto, il giallo del ragazzo morto dopo la caduta: dissequestrata la villa

5 agosto 2019 | 18:05
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Infernetto, il giallo del ragazzo morto dopo la caduta: dissequestrata la villa

La Polizia scientifica ha eseguito tutti i rilievi. Roberto non ha lasciato un biglietto di commiato. Lo strano tragitto prima della caduta letale

Infernetto – Resta avvolto nel mistero il caso del ragazzo di 29 anni, Roberto Sacchet, trovato privo di vita nel giardino della villa di famiglia in via Nogaredo. Inspiegabile il percorso fatto dal giovane, che non ha lasciato messaggi di commiato, prima di lanciarsi dal terrazzo.

Sono terminati questa mattina tutti i rilievi effettuati nella villa di via Nogaredo 36 dove ieri mattina è stato trovato senza vita Roberto Sacchet. L’abitazione è stata dissequestrata e consegnata al proprietario, il papà della vittima.

Il fascicolo aperto dalla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Roma riguarda l’ipotesi di morte come conseguenza di altro reato e per ora si procede contro ignoti. Alcuni nodi riguardo al decesso, sopravvenuto dopo un volo di circa 10 metri d’altezza avvenuto “a candela” cioè a testa in giù, restano irrisolti. Com’è arrivata nel terrazzo della mansarda la vittima se tutte le finestre di casa erano chiuse, come le serrande, e l’unica aperta era quella al piano inferiore? E la stessa domanda che il padre del 29enne ha fatto agli agenti, secondo i quali il ragazzo sarebbe uscito dalla finestra al secondo piano, dopo aver aperto la grata con la chiave, per poi arrampicarsi sulla recinzione in ferro del terrazzo e gettarsi dall’altro lato finendo nel cortile interno della villa.

In casa gli uomini della Scientifica non hanno trovato segni di trascinamento. Roberto, dunque, sarebbe salito da solo fin sulla sommità del villino. Scappava forse da qualcuno? Sono troppi i dubbi che si possa trattare di un suicidio, visto che non è stato trovato un messaggio che potesse in qualche modo spiegare un gesto tanto insano da non apparire possibile nemmeno ai più stretti familiari e amici.

E’ vero, però, che nessuno intorno alla villa, compresi i vicini che hanno poi chiamato i poliziotti, ha sentito urla o ha avuto sentore di litigi. Altre volte quegli stessi confinanti avevano sentito gli effetti delle liti tra Roberto e la sua fidanzata. E non si sarebbe accorto di nulla nemmeno l’amico che era con la vittima la notte tra sabato e domenica, rimasto a dormire in salotto e risvegliatosi senza notare il corpo dell’amico, nella chiostrina al di fuori della cucina. Proprio lui, Francesco, la cui posizione resta al vaglio degli inquirenti, avrebbe fornito diverse versioni ieri, tra le quali quella secondo cui sabato sera la coppia sarebbe uscita di casa dopo la cena per andare in “piazza“, com’è denominata brevemente piazza Gasparri, a Nuova Ostia, area di spaccio tra le più rinomate.

Le due auto sequestrate dalla Polizia

Le due auto sequestrate dalla Polizia

Fondamentali saranno gli esiti della autopsia, così come degli esami tossicologici, per verificare se il 29enne avesse assunto sostanze che possano averlo stordito o reso inconsapevole delle proprie azioni. Restano affidate ai tecnici della Polizia Scientifica i due veicoli, una Smart e un’Alfa 156, che erano nella disponibilità di Roberto e di Stefano.