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E’ allarme bracconaggio a Latina, trovata la terza trappola per cinghiali

6 agosto 2019 | 08:36
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E’ allarme bracconaggio a Latina, trovata la terza trappola per cinghiali

Il Cabs auspica un inasprimento delle pene previste per i reati di bracconaggio.

Latina – Scoperta grazie ai Carabinieri Forestali i quali, anche in questo caso, hanno provveduto a denunciare una persona, una grande gabbia trappola che doveva servire, nel territorio comunale di Castelforte, ad attirare i cinghiali. Nei pressi anche lacci-cappio in metallo adibiti sempre alla cattura di animali selvatici.

Sulla vicenda interviene nuovamente il Cabs, l’associazione di volontari specializzati in antibracconaggio, che fa notare come quest’ultimo ritrovamento sia il terzo in poche settimane che avviene in provincia di Latina.

“Un uso talmente spregiudicato e diffuso – ha affermato il Cabs – da far riflettere sulla reale motivazione che spinge alla cattura dei cinghiali. Tali mezzi di caccia illegale – hanno aggiunto i protezionisti – non sono di certo alla portata di tutti. Una gabbia di due metri in rete elettrosaldata non è di certo facile da costruire“.

I cinghiali intrappolati avrebbero fatto una brutta fine. Per quelli rimasti al “laccio” si sarebbe inoltre prospettata una morte lenta e dolorosa che, in alcuni casi, può essere preceduta dall’autoamputazione dell’arto bloccato dal cappio metallico. Più l’animale cerca di scappare terrorizzato, più la trappola stringe causando, se al collo, il soffocamento o la rottura del diaframma se cinge l’addome.

Il Cabs auspica un inasprimento delle pene previste per i reati di bracconaggio. Di fatto sono tutti puniti con semplici reati di contravvenzione. “Occorrerebbero – ha concluso il Cabs – reati delitti così come già previsto per i reati di maltrattamento di animale”.