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Spiagge libere e non a Terracina, M5s: “Difendiamo la bellezza del nostro litorale”

6 agosto 2019 | 15:50
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Spiagge libere e non a Terracina, M5s: “Difendiamo la bellezza del nostro litorale”

Il M5s di Terracina si schiera contro la privatizzazione “selvaggia” del litorale e lancia l’idea di un tavolo aperto a tutti coloro interessati al tema.

Terracina – “Già i primi di giugno denunciavano l’assenza di regole chiare sull’utilizzo del litorale terracinese. Il nostro intento era ed è quello di porre al centro del dibattito e dell’azione amministrativa comunale il tema della restituzione ai cittadini del godimento delle spiagge e del mare, contro le logiche dello sfruttamento, del “saccheggio” del demanio e, in alcuni casi, della legittimità o meno delle concessioni.

Le spiagge, infatti – fanno sapere, in una nota gli esponenti del M5s di , sono unbene comune di appartenenza collettiva, eppure, in questi ultimi anni, a Terracina,  il numero delle concessioni balneari  è cresciuto in misura esponenziale e il rischio è che,  in assenza di controlli, come avvenuto sino ad oggi, si continui in una corsa ad occupare ogni metro di spiaggia con stabilimenti, tanto da rendere la nostra costa privatizzata,mentre le spiagge sono di tutti.

In ballo ci sono  interessi economici, grandi profitti su beni comuni di appartenenza collettiva, attività orientate esclusivamente a finalità di lucro e a realizzare quanto più profitto possibile, per contro, un livello di servizi a dir poco scarso. Come dire: un vero e proprio saccheggio di beni comuni.

Il Regolamento Regionale n. 19/2016Disciplina delle diverse tipologie di utilizzazione delle aree demaniali marittime per finalità turistico ricreative”, attuativo della L. R. 8/2015 costituisce un indispensabile strumento di indirizzo e programmazione in materia di politiche del litorale.

Le principali novità riguardano: 50% di spiagge libere e, nel caso in cui tale percentuale fosse superata, i Comuni non possono rilasciare nuove concessioni e sono tenuti, nell’ambito del PUA, a stabilire come raggiungere la suddetta quota.

È, inoltre, assolutamente vero che si può liberamente accedere agli stabilimenti balneari per raggiungere il mare senza che nessuno abbia nulla da chiedere o pretendere (ogni abuso in tal senso può essere legittimamente denunciato); è assolutamente vero che si può fare il bagno anche di fronte ad uno stabilimento balneare con regolare concessione (la concessione riguarda la spiaggia, non certamente il mare!!!), è altrettanto vero che nella fascia di rispetto, solitamente di 5 metri, non ci può mettere con una propria sdraio, o con proprie attrezzature come gli ombrelloni, così come non può farlo lo stabilimento concessionario dell’area limitrofa. Questo perché la fascia di rispetto è funzionale al transito ed al soccorso e pertanto dev’essere lasciata libera da oggetti ingombranti per essere agibile in ogni momento

L’accesso al mare è pertanto libero o quanto meno assicurato entro certe distanze. Non solo. I Comuni sono, inoltre, tenuti ad assicurare un’equilibrata presenza di spiagge libere con servizi sull’intero arenile di propria competenza, individuando ambiti omogenei nei quali la quota di lidi liberi con servizi deve essere almeno pari al 20% in ciascun ambito. Purtroppo, però, a Terracina le spiagge libere sono spesso poco agevoli e, se sono in prossimità degli stabilimenti balneari, sembrano essere dei corridoi di sabbia ricavati tra le recinzioni limitrofe.

Inoltre, un’altro problema è quello della distribuzione  equa, non solo è una lontana chimera, ma alcune di queste cosiddette “spiagge libere”, in realtà, sono posizionate in zona non balneabile, dove, tra l’altro, si può trovare di tutto: melma per i fanghi, sapone, per lavarti, olio d’auto per spalmarsi e, se sei fortunato, un bel pesce già pelato non lo si nega a nessuno.

E ancora: “Secondo i dati emersi dalla relazione trasmessa dal  Comune di Terracina alla Regione, risultano n. 103 concessioni balneari  di cui 61 stabilimenti; 0 spiagge libere con servizi; 20 punti di ormeggio; 11 esercizi di ristorazione; 5 strutture ricettive; 6 attività ricreative sportive.”

Lungomare di Terracina: la bellezza dimenticata

“Che dire, poi – prosegue la nota -,  del paesaggio devastato? Eh sì, perché per realizzare tutto questo si è totalmente azzerato quello che era il vero gioiello di Terracina: la splendida visuale del Lungomare.

Certi stabilimenti sembrano un accozzaglia di cabine di plastica una diversa dall’altra. Il comune, in questo senso, potrebbe aiutare indicando tipologie e fissando criteri a cui tutti possano attenersi.

Eppure non è questo, quello che altera il paesaggio e compromette il bello che comunque il mare trasmette. A rovinare la bellezza di Terracina, infatti, è la smisurata concentrazione di strutture sulla spiaggia, accompagnate, poi, da rumori esasperanti, quasi senza ritegno, fino a notte inoltrata, incuranti della salute pubblica.

Il rispetto per il patrimonio ambientale

“Tutta questa situazione dimostra che, se vogliamo che il nostro straordinario patrimonio ambientale costituito dalle nostre spiagge continui a dare ricchezza, è doveroso e obbligatorio che la nostra amministrazione rispetti le regole fissate, affinché il valore di questi beni – che non sono di consumo ma che, come tali, vengono trattati – stimoli nuove forme di educazione e di coinvolgimento nelle azioni di gestione e di tutela.

A questo proposito – conclude la nota -, il meet up Terracina 5stelle ha istituito un tavolo di lavoro aperto a tutti i cittadini interessati al tema, con l’obiettivo di restituire alla spiaggia di Terracina la dignità che le spetta.”