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X agosto, le “lacrime” di San Lorenzo nella più bella poesia di Pascoli

10 agosto 2019 | 05:00
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X agosto, le “lacrime” di San Lorenzo nella più bella poesia di Pascoli

Il senso delle “lacrime” e dell’ingiustizia in uno dei componimenti più commoventi della letteratura italiana

Era il 10 agosto del 1867, quando un padre di famiglia stava tornando a casa con dei regali per i suoi figli. Quei doni non saranno mai consegnati: Ruggero Pascoli muore assassinato nei pressi di Savignano sul Rubicone. Un omicidio, compiuto da ignoti, che influisce sulla poetica e la psicologia dell’allora dodicenne Giovanni Pascoli.

Lo scrittore, che nelle sue opere affronta il tema della famiglia e della casa, quale rifugio sicuro dalle insidie del mondo, nel 1896 scrive “X agosto”, poesia composta in memoria del padre ucciso nel giorno di San Lorenzo.

X agosto

San Lorenzo , io lo so perché tanto
di stelle per l’aria tranquilla
arde e cade, perché si gran pianto
nel concavo cielo sfavilla.

Ritornava una rondine al tetto :
l’uccisero: cadde tra i spini;
ella aveva nel becco un insetto:
la cena dei suoi rondinini.

Ora è là, come in croce, che tende
quel verme a quel cielo lontano;
e il suo nido è nell’ombra, che attende,
che pigola sempre più piano.

Anche un uomo tornava al suo nido:
l’uccisero: disse: Perdono;
e restò negli aperti occhi un grido:
portava due bambole in dono.

Ora là, nella casa romita,
lo aspettano, aspettano in vano:
egli immobile, attonito, addita
le bambole al cielo lontano.

E tu, Cielo, dall’alto dei mondi
sereni, infinito, immortale,
oh! d’un pianto di stelle lo inondi
quest’atomo opaco del Male!

Il senso delle lacrime

In questo componimento, le stelle cadenti sono viste come pianto del cielo. Il dieci agosto, giorno di San Lorenzo, viene così identificato da Pascoli con il dolore dato dalla morte del padre Ruggero. E’ questo il motivo centrale della lirica.

Per il poeta il fatto è troppo grave per non ritornarvi con precisione di minuti e toccanti particolari. Dopo aver rivelato la malvagità degli uomini, dà significato al pianto di stelle, che fin dall’inizio della lirica ha detto di conoscere: piange, “il Cielo” sul male e le ingiustizie che rendono buia la terra.

Sono lacrime luminose perché sono morti degli innocenti: una rondine che aveva nel becco un insetto, la cena dei suoi rondinini e un padre che portava in dono alle sue figlie due bambole.

(Il Faro online)