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Cronaca Locale
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Parco Leonardo, una “foresta” che avanza: aiuole e marciapiedi abbandonati a se stessi

11 agosto 2019 | 09:35
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I residenti scendono in strada per tagliare rami e sfalci: “Il degrado aumenta e nessuno fa niente. Quindi ci rimbocchiamo noi le maniche”

Fiumicino – Rastrello, scopa, paletta e cesoie: così alcuni residenti di via Copenaghen, a Parco Leonardo, nella giornata del 10 agosto 2019, sono scesi in strada, per ripulire la via da erbacce, rifiuti e rami troppo lunghi tra i marciapiedi e gli spazi dei parcheggi auto.

“Insieme ad alcuni miei amici e residenti del quartiere, abbiamo deciso, anche se non spetta a noi, di dare una ripulita. – Racconta Antonio Milano, uno dei promotori dell’iniziativa e continua – Qui il degrado e l’incuria aumentano giorno dopo giorno!

A questo punto non ci resta che scendere,  – aggiunge Antonio – armarci di pazienza e di qualche attrezzo di fortuna per migliorare, per quanto sia nelle nostre possibilità visto che non abbiamo gli strumenti adatti e non sarebbe di nostra competenza, la condizione di alcune zone della via per poterci agevolare sia negli spostamenti e sia quando dobbiamo parcheggiare le nostre auto o attraversare gli incroci.

Queste povere piante – continua Milano dirigendosi verso la fila di alberi in corrispondenza dei parcheggi – sono ormai abbandonate a se stesse; i rami sono cresciuti talmente tanto da toccare terra, ed è impossibile sia parcheggiare senza graffiare la carrozzeria e sia scendere senza ferirsi”.

Il gruppo si divide i compiti: chi strappa erbacce dai marciapiedi, chi le raccoglie, chi taglia i rami troppi lunghi e chi li carica su un carrello e li deposita in un angoletto a vista, in attesa del ritiro da chi di competenza.

“Raggrupperemo tutto quello che abbiamo raccolto e tagliato, fra erbacce, rami e immondizia e la depositeremo in quella piccola zona ben visibile, accanto all’aiuola – spiega il residente indicando il posto e continua – speriamo che qualche ‘buona anima’ del Comune mandi qualcuno a raccoglierla, per il corretto smaltimento.

Siamo pronti a subire qualsiasi conseguenza – conclude ironicamente Antonio – pur di vivere in un quartiere pulito e più bello“.

(Il Faro online)