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Ostia, la Soprintendenza sbatte tre famiglie per strada

23 agosto 2019 | 10:19
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Ostia, la Soprintendenza sbatte tre famiglie per strada

Ordine di sgombero per tre famiglie di ex dipendenti dagli alloggi di servizio. Esposto a Sindaca e Prefetto: la Lega chiede le carte e pretende di attivare l’assistenza alloggiativa

Ostia – Colpo di mano da parte della Soprintendenza archeologica: in piena estate, ha ordinato lo sgombero di tre famiglie da alloggi di servizio dei dipendenti. Gli interessati, legittimi assegnatari fin dagli anni Sessanta degli appartamenti, hanno presentato un esposto alla Sindaca, al Prefetto ed al Questore mentre la Lega in un’interrogazione chiede il perchè Municipio X e Assessorato alle Politiche abitative non si siano attivati per fornire l’assistenza a quelle famiglie.

Succede a Ostia Antica, in via Stefano Antonio Morcelli 6, in quello che è conosciuto come il “Casalone“, palazzina senza nessun valore architettonico. Il 15 luglio 2019 il direttore del Parco archeologico, Mariarosaria Barbera, ha emesso un’ordinanza in autotutela possessoria e di sgombero dell’immobile nel quale le tre famiglie risiedono in quanto congiunti di legittimi assegnatari in qualità di dipendenti della Soprintendenza archeologica di Ostia Antica. “Non si tratta – scrivono nell’esposto le famiglie – di occupazioni abusive ma di regolari assegnazioni ampiamente antecedente (a partire dagli anni ’60) alla decisione dell’Intendenza di Finanza assunta il 27/09/1993 di mancato rinnovo della concessione quadriennale: da quella data l’Amministrazione Pubblica, infatti, nonostante ripetuti solleciti, si è rifiutata di comunicare l’importo della reversale da corrispondere a titolo di canone mensile. Non risulta, pertanto, sine titulo la permanenza degli stessi all’interno degli appartamenti indicati che, contrariamente a quanto sostenuto nell’ordinanza secondo una fantomatica perizia tecnica, non mostrano segni di pericolo imminente di inadeguatezza statica“.

La direzione del Parco archeologico, stranamente, ha notificato l’ordinanza non agli organi amministrativi e di pubblica sicurezza superiori bensì a quelli locali: non alla Sindaca Virginia Raggi ma alla presidente del X Municipio Giuliana Di Pillo, non al comandante del corpo dei vigili urbani, Antonio Di Maggio, ma al comandante del gruppo X Mare, non al Questore di Roma Carmine Esposito ma alla stazione dei carabinieri di Ostia Antica. E non risulta che gli organi interessati abbiano attivato le procedure di assistenza alloggiativa: quelle persone, che hanno come unico reddito la persone di reversibilità dei congiunti ex dipendenti, verranno sbattute direttamente per strada.

LA RABBIA DELLA LEGA

La vicenda è stata presa in carico da Monica Picca, capogruppo della Lega in X Municipio, che ha fatto proprio l’esposto delle famiglie presentando un’interrogazione alla Presidente di Pillo e notificando l’accaduto alle Politiche abitative dell’amministrazione locale. “Dobbiamo assistere ancora una volta – tuona Picca – a emergenze calate dall’alto con l’amministrazione assente che non prende alcun provvedimento a sostegno del disagio sociale di quelle famiglie di dipendenti che per anni hanno lavorato per il bene comune e che oggi rischiano di ritrovarsi in mezzo a una strada senza un percorso sociale giusto e di assistenza. Trovo singolare che l’ordinanza, finita sul tavolo della presidente Di Pillo, da quanto mi risulta non sia stata ancora posta all’attenzione con la massima urgenza dei servizi amministrativi addetti ai bisogni abitativi. Una distrazione che, per certi versi ma con effetti di spregiudicata leggerezza, combacia con quella del Municipio e del Comune nei confronti degli oltre cento occupanti abusivi dell’ex colonia Vittorio Emanuele III ai quali non solo non si ordina lo sfratto ma si pagano persino le utenze e i consumi“.