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Redentore in fiamme, dal Parco dei Monti Aurunci l’appello alla Regione

26 agosto 2019 | 15:30
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Redentore in fiamme, dal Parco dei Monti Aurunci l’appello alla Regione

I vertici del Parco fanno sapere che la questione verrà sottoposta alla Regione, alla quale si chiederà un incremento di uomini e mezzi da destinare all’attività antincendio.

Formia – “Quanto avvenuto in queste ore su monte Redentore a Formia ci lascia basiti, rispetto a un fenomeno come gli incendi boschivi che, nonostante l’impegno e controlli, non si riesce a debellare in una zona di alto pregio paesaggistico e naturalistico.”

È il commento, a caldo, del presidente del Parco dei Monti Aurunci Marco Delle Cese e il direttore Giorgio De Marchis dopo il vasto incendio dell’altro ieri, divampato a Pornito e che, poi, ha travolto, in poco tempo, tutta la zona del Canalone, con circa 200 ettari di vegetazione andati in cenere e 15 persone – e un cane – da soccorrere (Leggi qui).

Poi Presidente e direttore del Parco spiegano: “Il servizio di vigilanza dell’Ente è stato presente e attivo nelle operazioni di spegnimento attraverso il modulo antincendio in dotazione al Parco dei Monti Aurunci. È stata messa in campo un’azione sinergica con i carabinieri forestali, ma purtroppo questi atti delinquenziali sono riaffiorati. Tutto ciò, però, non ci impedisce di continuare a tenere altamente salda la barra della prevenzione e dei controlli per affidare alla giustizia i responsabili di un siffatto scempio.”

L’appello alla Regione

“Ora – proseguono – la questione verrà sottoposta alla Regione Lazio alla quale chiederemo un incremento di uomini e mezzi da destinare all’attività antincendio. Contestualmente, avvieremo una mappatura dell’area colpita dall’incendio per la bonifica e il ripristino ambientale.”

Infine, i vertici del Parco ringraziano «i vigili del fuoco i carabinieri forestali e la protezione civile intervenuta con mezzi aerei (canadair ed elicotteri), per domare il vasto rogo e mettere in salvo gli escursionisti che si trovavano su monte Redentore.” Essendo la zona molto impervia, le operazioni di spegnimento sono state piuttosto difficili e sono durate diverse ore, con i soccorritori che hanno lavorato senza tregua.

(Il Faro on line)