A Ponza… il postino suona sempre due volte

16 settembre 2019 | 06:30
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A Ponza… il postino suona sempre due volte
A Ponza… il postino suona sempre due volte
A Ponza… il postino suona sempre due volte

Dopo mesi di disservizi, reintegrato sull’isola il “vecchio” postino, E i problemi spariscono.

Ponza – Dopo tante segnalazioni sul disservizio postale, durato oltre 6 mesi sull’isola di Ponza, è arrivato finalmente il momento di chiudere il cerchio su una vicenda tanto anomala quanto dannosa per il popolo ponzese. Ebbene, dopo tanto penare ed inveire verso i malcapitati dipendenti di Poste, il postino è tormato e il servizio è ripreso in modo imprevisto e rapido, tanto da permettere ai residenti di avere con largo anticipo le fatture dell’energia elettrica (gestita dalla privata Societa Elettrica Ponzese S.P.A.) e delle varie compagnie telefoniche.

Nel caos del recapito dei mesi scorsi, con un disservizio venutosi a manifestare da Gennaio, a causa della fine del contratto con il portalettere che da quasi tre anni assicurava rapidità e precisione nella consegna, si è provveduto inoltre alla consegna delle buste contenenti laTari, tassa che i ponzesi avevano ormai dato come non pervenuta.

Nemmeno a dirlo, il ripristino del servizio è da attribuirsi al reintegro sull’isola del “vecchio” portalettere, giunto in soccorso dei postali non residenti in servizio a Ponza. Una vicenda, quella del postino locale, che aveva piu volte segnato un solco tra un servizio eccellente (malgrado il territorio impervio e le utenze non idonee alla ricezione della corrispondenza) ed uno assente quasi del tutto.

Nella giungla dei contratti a termine figli del Jobs Act, ogni interruzione del rapporto tra il portalettere e l’azienda coincideva, sistematicamente, con disagi notevoli al recapito.

Per questo motivo Danilo D’Amico, dirigente provinciale di Fratelli D’Italia, torna sull’argomento con aria finalmente rasserenata: “Erano anni che ci battevamo per la risoluzione del problema. I commercianti di zona Porto avevano già abbozzato una raccolta firme da mandare a Poste Italiane. Tante lettere anche da parte del sottoscritto e del gruppo di minoranza, finite quasi sempre nel dimenticatoio. Ma non ci siamo mai arresi di fronte ad un’ingiustizia simile, perché non avere la posta e’ un’ingiustizia e nemmeno tanto piccola.

Abbiamo sorriso nel rivedere il nostro postino riprendere il proprio posto nel pieno della tempesta. Sapevamo che di li a poco il vento sarebbe cambiato e cosi’ e’ stato. A caro prezzo però, perché ho visto amici ricevere indennità di naspi non più riscuotibili, altri doversi recare agli sportelli adibiti al riallaccio delle utenze staccate per morosità (non ricevendo le fatture non si provvedeva al pagamento e, da qui, i contatori venivano disattivati con interessi di mora e di riallaccio verso i residenti).

Non voglio lanciare frecciate verso “l’ente per eccellenza” rimasto muto in questo sprofondo. Sono giorni di festa verso un servizio ritrovato e non importa di chi sia il merito. Ma l’esserci impegnati con la minoranza ci rende felici. Quando si risolve un problema per la collettività si è sempre al settimo cielo.
Sappiamo di gente che dopo mesi e mesi di buio nel recapito oggi torna ad avere lettere, fatture e persino riviste. I nostri giornali arrivano in giornata. La gente è finalmente serena e fiduciosa nel servizio.

Ma la nostra battaglia non è ancora finita. Troppe volte avevamo visto una risoluzione del problema rivelatasi, col tempo, solo periodica. Uniti a segnalare un servizio per far si che rimanga tale, così come in passato fummo uniti nel segnalare un disservizio che non potevamo piu sopportare”.

(Il Faro on line)