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Processo Bortuzzo, chiesti 20 anni per gli aggressori. Il Campidoglio si costituisce parte civile

23 settembre 2019 | 13:30
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Processo Bortuzzo, chiesti 20 anni per gli aggressori. Il Campidoglio si costituisce parte civile

Il Comune di Roma ha chiesto di essere parte civile. Lo indica una nota capitolina. L’atleta della Fin era rimasto gravemente ferito a seguito di due colpi di pistola. Chiesti 10 milioni di euro di risarcimento e 20 anni per gli aggressori

Roma – Lo aveva annunciato poche ore dopo la triste vicenda. E il Campidoglio lo ha fatto questa mattina. Si è costituito parte civile nel processogiudiziario circa il grave episodio di cronaca nera che aveva visto protagonista il nuotatore Manuel Bortuzzo: “È stata ammessa la costituzione di parte civile di Roma Capitale nel processo contro gli aggressori del giovane nuotatore azzurro Manuel Bortuzzo, ferito lo scorso febbraio nel quartiere Axa”. Questa la nota del Campidoglio, appena diffusa.

Lo scorso 2 febbraio, l’atleta della Federazione Italiana Nuoto, in allenamento al Centro Federale Fin di Ostia, è stato ferito da due proiettili mentre si trovava con la sua fidanzata nel quartiere Axa di Roma. Uno scambio di persona accidentale in una vicenda in cui Manuel era assolutamente estraneo. Subito dopo il suo ricovero al San Camillo di Roma e la riabilitazione successiva al Santa Lucia.

“Chiesta una condanna a 20 anni di reclusione per Lorenzo Marinelli e Daniel Bazzano, accusati del tentato duplice omicidio del nuotatore Manuel Bortuzzo, rimasto paralizzato, e della fidanzata Martina Rossi avvenuto la notte del 2 e 3 febbraio scorsi. Bortuzzo fu ferito gravemente e rimase paralizzato. Il pm Elena Neri, nell’ambito di un processo svolto con rito abbreviato, contesta ai due anche la premeditazione e l’aggravante dei futili motivi, la detenzione e la ricettazione di arma da fuoco e la rissa. Nel procedimento il Comune di Roma si è costituito parte civile – riferisce l’Ansa -. Una sentenza severa per Manuel già c’è stata: la consulenza medica che ha sancito per lui la paralisi delle gambe. Ora attendiamo una sentenza giusta anche dal giudice – prosegue l’Ansa – abbiamo chiesto 10 milioni di risarcimento”. Ha affermato l’avvocato Massimo Ciardullo, legale del nuotatore.

A seguito dei colpi di pistola Manuel si trova oggi su una sedia a rotelle che non gli impedisce di vivere la sua vita. E’ tornato in piscina a nuotare ed è un esempio per tutti.

(Il Faro online)