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Bomba d’acqua a Formia, il Sindaco: “Chiederemo lo stato di calamità”

26 settembre 2019 | 15:00
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Bomba d’acqua a Formia, il Sindaco: “Chiederemo lo stato di calamità”

Il Sindaco di Formia pronta a deliberare l’istanza da inoltrare alla Regione, invitando anche i privati a predisporre le loro relazioni sui danni subiti.

Formia – Il Comune di Formia chiederà lo stato di calamità per la bomba d’acqua che ha colpito la città tra domenica e lunedì notte (Leggi qui).  

È quanto emerso durante la conferenza stampa di ieri, in cui il sindaco di Formia, Paola Villa, insieme agli assessori Trillino, Mazza e Giovannone, ha spiegato che è pronta a deliberare l’istanza da inoltrare alla Regione, invitando, in questo senso, anche i privati a predisporre le loro relazioni sui danni subiti.

Oltre a fare un bilancio su quanto accaduto durante e a seguito della bomba d’acqua – piazze allagate, chiese colpite da fulmini e case inagibili – l’incontro di ieri è servito per fare chiarezza soprattutto sulle cause che hanno ridotto la città in quello stato.

Per quanto riguarda gli allagamenti di Largo Paone e piazza Tommaso Testa, il Primo cittadino ha ribadito che “si è trattato di un problema legato a pendenze dovute ai lavori di rifacimento della nuova piazza  – avvenuti in passato – e alla canalizzazione delle acque bianche che provengono dalla zona sovrastante la piazza e che sono consistenti.”

Per questo, per evitare che in futuro questa situazione possa ripetersi, magari anche con conseguenze più gravi, l’amministrazione è già al lavoro per trovare una soluzione: si sta istituendo un gruppo di tecnici, coinvolgendo anche altri Enti interessati – per controllare e valutare la regimentazione delle acque.

Per quanto riguarda, invece, la zona di Ciriano – dove è situata la villa colpita da una valanga di acqua, fango e detriti -, l’allagamento è dovuto al canalone che proviene dalla montagna sovrastante, che non ha retto. Qui si ipotizza, però, che il fenomeno sia legato soprattutto agli incendi di questa estate: la vegetazione devastata, infatti, in passato, riusciva a trattenere la massa d’acqua.

Infine, la questione dei pini marittimi, soprattutto quelli sulla Litoranea. Fortunatamente, infatti, durante il nubifragio dei giorni scorsi, hanno retto, ma secondo alcune relazioni tecniche sono a rischio caduta. Da una prima stima, pare che saranno circa 80 gli alberi da tagliare.

(Il Faro on line)