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Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”

28 settembre 2019 | 22:18
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Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”
Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”
Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”
Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”
Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”
Filippo Tortu, sui 100 metri la settima meraviglia al mondo: “Un’emozione unica”

10”07 in finale a Doha con firma sullo stagionale. Un personale pieno di felicità: “Sono contento di aver fatto parte della finale e di aver rappresentato l’Italia in mezzo a tutti questi americani”

Doha – Il popolo italiano dell’atletica si coccola il suo velocista. E tutti con lui gli appassionati della corsa, ai blocchi della partenza. Chissà che cosa ha pensato Filippo mentre la presentazione della finale a Doha si svolgeva. Anteprima da dio. Anteprima per gli dei della velocità mondiale. E Tortu è il settimo al mondo. La settima meraviglia della velocità in pista. Nei 100 metri anche l’Italia ha la sua bandiera.

In crescita Filippo. Dal 2016. L’argento mondiale per la categoria under 20 e poi l’oro europeo a Grosseto. Cresceva pian piano la Freccia Gialloverde. Atleta delle Fiamme Gialle dal 2016, quando giurò di fronte alla bandiera tricolore al Centro Sportivo di Castel Porziano, l’attuale primatista dei 100 metri ha fatto sognare gli amanti della corsa. Quel 9”99 siglato a Madrid ha strapazzato la storia e lo ha fatto ancora un 9”97 ventoso che a Rieti non è stato omologato. Tutti a odiare Eolo.  Tranne lui. Il tempo della crescita esiste. E Tortu questa sera lo ha dimostrato ai Mondiali di Doha. Di fronte alla platea mondiale, lui. Giovane. Veloce e sorridente. Un ragazzo semplice Tortu. E il 10”07 firmato al Mondiale lo catapulta tra i primi dieci al mondo. Gatlin, Coleman, Blake. Anche Tortu accanto a loro. E con margine ampio verso la storia. E dopo Mennea, l’Italia ha ritrovato il suo idolo nella velocità. E accanto a lui in pista, anche Manuela ha fatto il tifo. Grande amica sua e della  famiglia da tanti anni, la moglie del grande Pietro ha assistito alla finale del primatista italiano dei 100 metri : “E’ stato emozionante vederlo – dichiara Manuela a Il Faro on line – davvero fantastico !”. Ha  concluso.

E’ arrivato in finale con il numero 17 in ranking Filippo e in pochi giorni e secondi ha rosicchiato dieci posizioni. Una finale  veloce. Velocissima. Accanto agli dei. Un sogno avverato che Filippo si è goduto fino in fondo. Dal primo istante all’ultimo. Concentrato al massimo prima della finale e sorridente e rilassato dopo. Settimo al mondo. Questa è la notizia. Una gara opaca ieri e poi gli incoraggiamenti di tutti e la consapevolezza di starci a Doha per scrivere la storia. Uno scatto emotivo importante. E allora ecco oggi. Una semifinale da brividi a 10”11 e poi la finale. Sotto il cielo di Doha. E dopo 32 anni torna l’Italia a primeggiare nel mondo dei 100 metri. L’ultimo era stato Pierfrancesco Pavoni. Oggi è toccato a Filippo Tortu. E mentre attende di scendere in pista ancora nella staffetta maschile della 4×100, probabilmente lo sguardo si sposta un po’ più in là. Direzione Olimpiadi.

Di seguito le dichiarazioni di Filippo Tortu ai microfoni di Raisport :

“Ero indeciso se correre più forte che potevo o più piano per godermela di più. Un’emozione unica. Ho cercato di godermela il più possibile. Non so quante volte mi ricapiterà. Spero tante volte. Ho corso bene, decontratto, sciolto. Ho fatto una buona parte finale. Sono partito diciassettesimo nelle liste. Ieri non è stata la miglior gara. Sono arrivato in finale e ho fatto lo stagionale. Un ottimo lavoro con il mio staff tecnico. Senza l’infortunio avrei corso probabilmente più veloce. Non voglio trovare scuse. Sono contento di aver fatto parte della finale e di aver rappresentato l’Italia in mezzo a tutti questi americani. Non è stata una stagione facile ma si è conclusa nel migliore dei modi. Ho capito che non avrei avuto altre occasioni. Questo era il momento. Ho veramente cercato di restare decontratto, restare giù nei primi 40 metri e poi lanciarmi. In semifinale c’erano quasi tutti gli atleti che mi avevano battuto durante l’anno, nel momento in cui sarebbe contato li avrei battuti. E così è stato. Grande soddisfazione. Adesso la staffetta. Sono sicuro che Marcell Jacobs vorrà rifarsi. Mi sarebbe piaciuto correrla con lui la finale. Non si deve scoraggiare, ma ci tengo a sottolineare  che ha fatto una stagione strepitosa. Deve essere orgoglioso. Ho ringraziato tutta la mia famiglia e il mio staff. Abbiamo fatto un ottimo lavoro. Se ho fatto quello che ho fatto, anche merito loro. Una spinta in più per correre più veloce e con la maglia azzurra. Ieri  ho ritrovato fiducia in me stesso. Faccio un grande in bocca al lupo a Simone Forte. Un grande amico mio”.

Foto : Raisportweb

(Il Faro on line)