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Poliziotti uccisi a Trieste, a sirene spiegate per gridare rabbia e dolore

5 ottobre 2019 | 13:27
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La mamma dell’omicida ha chiesto pubblicamente perdono alle famiglie dei poliziotti uccisi: “Chiedo perdono, mio figlio è malato mentale”.

Roma – Non una parola, non un commento. Solo le sirene e i lampeggianti delle volanti della Polizia di Stato ferme sotto all’altare della Patria in onore di suo figlio Matteo e del collega Pierluigi Rotta. E’ il video dell’omaggio del Viminale ai due agenti della Questura di Trieste uccisi ieri (leggi qui) durante una sparatoria e condiviso, senza alcun commento, nella tarda serata di ieri da Fabio Demenego, il papà dell’agente scelto di Velletri colpito a morte.

Un lungo corteo composto da macchine dei carabinieri e della guardia di finanza ha raggiunto anche questa mattina, prima la sede del Viminale a Roma e poi la sede della questura in via di San Vitale, in segno di solidarietà e cordoglio con i poliziotti uccisi a Trieste. Le auto con i colori dell’Arma e delle fiamme gialle si sono fermate davanti alle due istituzioni a sirene spiegate e i militari sono scesi e si sono messi in segno di saluto per alcuni minuti.

“Per noi è una ferita che si riapre. Ogni volta che sentiamo di un servitore dello Stato che perde la vita il dolore si rinnova, un dolore fortissimo”. A dirlo all’AnKronos all’indomani dell’omicidio dell’agente scelto Matteo Demenego e dell’agente Pierluigi Rotta, uccisi nella Questura di Trieste. è Lucia Di Gennaro, sorella del maresciallo maggiore dei carabinieri Vincenzo Di Gennaro ucciso lo scorso 13 aprile mentre era in servizio a Cagnano Varano in provincia di Foggia,

“La morte di questi due ragazzi, due poliziotti al servizio del Paese, colpisce da vicino la nostra famiglia che convive con il dolore da quando Vincenzo non c’è più. In questo momento – dice la sorella del carabiniere ucciso – possiamo solo stringerci alle famiglie delle vittime ed esprimere tutta la nostra vicinanza”.

Poliziotti uccisi, il fronte delle indagini

Intanto, sul fronte delle indagini, sono state sequestrate le fondine e le pistole dei due agenti di polizia – Matteo Demenego e Pierluigi Rotta, 31 e 34 anni, – uccisi ieri pomeriggio da Alejandro Augusto Stephan Meran, 29 anni, affetto da disagio psichico e accompagnato negli uffici della questura per il furto di uno scooter.

Non solo, sono state acquisite anche tutte le immagini delle telecamere presenti all’interno della questura che potrebbero riuscire a far luce, in particolare, sulla prima fase dell’aggressione quando il 29enne di origine domenicana è riuscito a impossessarsi della pistola di Rotta e ha uccidere i due uomini in divisa.

Anche i filmati delle telecamere esterne, dove il fermato è stato bloccato dopo aver sparato altri colpi di pistola, sono state acquisite e analizzate.

La mamma dell’omicida: “Chiedo perdono”

La mamma dell’omicida ha chiesto pubblicamente perdono: “Chiedo perdono, mio figlio è malato mentale”.