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Da Ventotene il lieto fine per Aprea: la tartaruga sta per tornare in mare

13 ottobre 2019 | 12:00
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Da Ventotene il lieto fine per Aprea: la tartaruga sta per tornare in mare

Aprea era stata trovata in difficoltà a largo di S.Stefano lo scorso maggio,p roprio durante la prima fase di monitoraggio con la Stazione Zoologica.

Ventotene – Era stata trovata in difficoltà a largo di S.Stefano lo scorso maggio (proprio durante la prima fase di monitoraggio con la Stazione Zoologica) (Leggi qui). Domani, alle 12, la tartaruga Aprea avrà il suo lieto fine: dalla spiaggia di Calanave riacquisterà la propria libertà, tornando in mare.

Ad assistere all’evento vi saranno non solo i ragazzi della scuola elementare di Ventotene, ma anche numerosi studenti provenienti da tutta Italia per i campi scuola naturalistici organizzati dalla Riserva, con la collaborazione della rete regionale TartaLazio.

Aprea non riusciva ad immergersi perché aveva ingerito plastica che le aveva procurato una occlusione intestinale – afferma il dottor Romano, direttore dell’Area marina Protetta – che sarebbe potuta essere letale se non fossimo intervenuti in tempo.”

Solo grazie al tempestivo intervento in mare dei ricercatori della Stazione zoologica di Napoli, capitanati dalla dottoressa Sandra Hochscheid, responsabile scientifico del Crtm di Portici, è stato possibile curare e riabilitare Aprea, divenuta, da allora, il simbolo di un progetto che, in pochi mesi, ha ottenuto un successo di gran lunga superiore alle aspettative.

Da maggio ad ottobre, infatti, sono state censite circa 20 tartarughe nell’area che comprende tutte le isole pontine e, tra queste, c’è stato un esemplare catturato e rilasciato immediatamente, con un trasmettitore satellitare che sta viaggiando nel Mediterraneo.

Un lieto fine che in realtà è solo un arrivederci – ha concluso Gerardo Santomauro, sindaco di Ventotene, nonché presidente dell’area marina protetta-, perché, visto l’esito assolutamente positivo del progetto, faremo il possibile affinché nei prossimi anni si possa dare continuità a questa importante collaborazione scientifica”.

(Il Faro on line)