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“Puliamo il mondo” approda nei fondali di Sperlonga

16 ottobre 2019 | 15:30
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“Puliamo il mondo” approda nei fondali di Sperlonga

L’obiettivo principale di “Puliamo il mondo” è quello di denunciare l’emergenza planetaria di cui gli uomini sono responsabili.

Sperlonga – Si è svolta domenica 13 ottobre a Sperlonga, con la partecipazione di Porto di Sperlonga s.r.l., di Sperlonga Diving Center, del Circolo Intercomunale Legambiente “Luigi Di Biasio” APS e con la collaborazione della Capitaneria di Porto di Gaeta, del Comune di Sperlonga, del Gruppo Protezione Civile Croce d’Oro Sud Pontino, di Sperlonga Pescaturismo e il Patrocinio del Parco della Riviera Di Ulisse, la sesta edizione consecutiva di “Puliamo il Mondo” nei fondali del mare di Sperlonga.

La più grande iniziativa mondiale di volontariato ambientale, coordinata in Italia da Legambiente, ha avuto come scenario la costa di punta Capovento, nel Parco Regionale della Riviera di Ulisse. I sub volontari impegnati nell’iniziativa hanno raccolto dai fondali rifiuti di ogni genere, principalmente plastica, purtroppo, spesso deteriorata in piccoli pezzi, tali da renderne complicata la separazione dall’habitat naturale dei fondali.

Insieme ai sacchi portati in superficie dai sub dello Sperlonga Diving Center, coordinati da Giovanni Minelli, sono stati dissepolti dalla sabbia diversi rifiuti ingombranti, trascinati dalle correnti fino ad incagliarsi nell’insenatura di Punta Capovento e all’ingresso del porto di Sperlonga.

L’obiettivo principale della campagna, oltre al gesto concreto della raccolta dei rifiuti, è quello di denunciare l’emergenza planetaria di cui gli uomini sono responsabili e di diffondere maggiore consapevolezza e sensibilità nei confronti della salvaguardia dell’ecosistema marino, con ricadute sulla tutela della salute.

“Puliamo il mondo è uno straordinario momento di volontariato globale che diventa sempre più diffuso sul territorio e in tutte le stagioni”, commenta Roberto Scacchi, presidente di Legambiente Lazio. “In questo caso poi, con il circolo di Legambiente, i volontari, i diving e i territori, si è data una grande dimostrazione di concretezza, con gesti semplici quanto determinati.

Ripulire i fondali di fronte ad uno dei tratti di litorale più belli della nostra Regione è un esempio di come si possa coniugare il nostro ambientalismo scientifico, le attività sportive sostenibili, la raccolta dati con campagne di citizen science, insieme a giornate di mobilitazione per migliorare lo stato del nostro mare.”

“I volontari impegnati nell’iniziativa”, dice Paola Marcoccia presidente del Circolo Intercomunale Legambiente Luigi di Biasio APS, “hanno raccolto materiali in plastica, gomma e metallo, tutti oggetti creati per avere una vita breve che utilizziamo per pochi minuti ma che, se smaltiti male, inquinano l’ambiente per decine o centinaia di anni, come bottiglie, stoviglie e buste.

Il problema grande è che non scompaiono ma, ad opera degli agenti atmosferici, si frammentano in pezzi sempre più piccoli difficili da rimuovere: sono le microplastiche (inferiori ai 5 millimetri). Un impatto fortemente negativo per pesci, uccelli e mammiferi marini.

Dobbiamo sollecitare serie politiche per la prevenzione dei rifiuti, una virtuosa raccolta differenziata, il miglioramento della depurazione e come singoli cambiare il proprio stile di vita anche diminuendo la produzione dei rifiuti e la loro quantità da smaltire. Fondamentale è il coinvolgimento di chi lavora in mare.”

L’appuntamento è per il prossimo anno, con la speranza di trovare un mare sempre più libero dagli scarti delle attività umane.

(Il Faro on line)