IL FATTO |
Cronaca Locale
/

Licenziamenti alla Opel di Fiumicino, le Istituzioni: “A fianco dei lavoratori fino all’ultimo”

19 ottobre 2019 | 06:30
Share0
Licenziamenti alla Opel di Fiumicino, le Istituzioni: “A fianco dei lavoratori fino all’ultimo”

Nel pomeriggio di ieri, si è svolto un Consiglio comunale straordinario dedicato ai 62 lavoratori licenziati dalla casa automobilistica

Fiumicino – “Avremmo voluto fare questo Consiglio comunale in sede, ma l’azienda Opel ci ha negato questa possibilità. Vogliamo esprimere la nostra piena solidarietà ai 62 lavoratori ed alle loro famiglie, anche se siamo consapevoli che la solidarietà non potrà sopperire alla perdita dei posti di lavoro”.

Lo afferma Alessandra Vona, presidente del Consiglio, in apertura dell’incontro che si è tenuto nel pomeriggio di ieri, 18 ottobre 2019, a seguito della decisione di chiudere definitivamente il magazzino in via Corona Boreale 62 a Fiumicino, con il conseguente licenziamento dei 62 lavoratori (leggi qui).

Una notizia che gli operai si sono visti recapitare da un momento all’altro, senza preavviso.  Si sono, quindi, rivolti all’Amministrazione, nella speranza che il dialogo tra Istituzioni e Azienda, potesse portare ad un ripensamento.

Purtroppo, da quanto è stato spiegato in Consiglio, nonostante il caso sia stato sottoposto anche all’attenzione della Regione, attraverso l’impegno dell’assessore Claudio Di Berardino, dei consiglieri Michela Califano ed Emiliano Minnucci, della presidente Commissione lavoro Eleonora Mattia e del senatore William De Vecchis; presenti in Consiglio, “le Istituzioni non possono avere potere decisionale sulle politiche lavorative che riguardano un’azienda privata”.

Sebbene il destino dei lavoratori sia ormai ben delineato; nonostante “un difetto di procedura nell’applicazione dei licenziamenti”, per il quale sembrava che l’azienda avesse ritirato la decisione (leggi qui) poi smentita dopo qualche ora, con l’invio delle nuove lettere di licenziamento(leggi qui); l’intenzione delle Istituzioni locali e regionali è quella di “non spegnere i riflettori sulla vicenda” e di lavorare affinchè si costituisca “un tavolo permanente” che possa monitorare “lo stato di salute” di tutte le aziende nel Lazio e controllare che tutti i lavoratori siano tutelati.

Una “mozione“, quindi, che è stata accolta e sottoscritta all’unanimità da tutti gli esponenti dell’Amministrazione, i quali, in questo caso, hanno dichiarato all’unisono l’intento di “tutelare il lavoro e la dignità della persona, al di là dei colori politici” e per fare in modo che “non avvengano altre vicende Opel, Alitalia ed altre crisi che si stanno prospettando e che porteranno il territorio verso un’ emergenza sociale”.

Anselmi: “La procedura di licenziamento è viziata”

“Non è la prima volta, purtroppo, che assistiamo ad una crisi aziendale. Basti pensare al caso Alitalia e ai 30 mila lavoratori che hanno perso il proprio posto di lavoro”. Commenta Anna Maria Anselmi, “ora il focus si sposta verso altre situazioni ed emergenze che si stanno delineando”, aggiunge.

“Colpisce, però, che a chiudere è un’azienda con un fatturato di circa un milione di euro al giorno. Una chiusura non imputabile ad improduttività”, sottolinea Anselmi e aggiunge: “Si è paventata subito la posizione dura e scorretta della Opel, e della modalità di licenziamento viziata. La multinazionale ci ha fatto capire che non tonerà sui suoi passi.

Come Istituzione – conclude l’assessore, rivolgendosi anche ai diretti interessati, presenti in aula – ci impegneremo a portare la vicenda al Ministro, cercando insieme agli operai, le strategie più opportune”.

Di Berardino: “Opel deve trovare un partner”

“Assistiamo ad una situazione che ho visto raramente. Abbiamo provato a ragionare con l’azienda mostrando, da parte della Regione, tutto l’interesse a trovare delle soluzioni alternative al licenziamento”. Spiega Claudio Di Berardino, assessore regionale.

“L’azienda, però, prima ha ritirato il procedimento perchè viziato, poi, quando sembrava ci fosse un momento di apertura, la stessa ha consegnato, per la seconda volta, le lettere di licenziamento. E’ stato un modo di fare che va oltre il comportamento etico”, continua Di Berardino.

“Io non voglio considerare chiusa la vicenda. L’azienda andrà sollecitata per individuare un partner a cui affidare il magazzino, consentendo così il riassorbimento occupazionale dei lavoratori che hanno perso il lavoro. E’ così che avviene negli altri processi di crisi industriale”.

Inoltre, l’assessore anticipa che “stiamo provando a dialogare con le associazioni datoriali, per assumere le persone che hanno perso il lavoro”.

Una procedura “difficile”, spiega Di Berardino, ma che potrebbe rappresentare l’occasione per il reintegro nel mondo lavorativo.

Il tutto avverrebbe con la garanzia di una formazione seguita dalla Regione. Infatti, attraverso l’aggiornamento professionale, è possibile l’acquisizione di “nuove competenze” a favore di quei lavoratori che, dopo aver trascorso tanti anni in un settore, non hanno avuto modo di perfezionarsi su altre abilità.

Infine, l’esponente regionale annuncia che “oltre a richiamare Opel a trovare un soggetto terzo, chiederemo una copertura economica che vada oltre i dodici mesi”. E conclude: “Questo aiuterebbe tutti nel processo messo in atto sulla ricerca  delle soluzioni”.

Califano ai lavoratori: “Fino all’ultimo saremo al vostro fianco”

“La nostra presenza non è solo istituzionale, ma anche di vicinanza ai nostri concittadini. Chi mi conosce sa che ho portato avanti tante battaglie per i lavoratori”. Lo dichiara Michela Califano, consigliera regionale.

“A causa di alcune situazioni che mi hanno coinvolta in prima persona e che hanno coinvolto esponenti della mia famiglia, capisco perfettamente cosa stanno passando queste 62 famiglie.

Quindi, non farò retorica: questa è una scena già vista. L’Opel aveva in mente, chissà da quanto tempo, un nuovo e ben definito piano industriale. In questi casi, non c’è colore di appartenenza politica. Dobbiamo tutti pensare a tutelare la dignità delle persone e dei lavoratori”, spiega Califano.

E conclude: “Sulle trattative private di un’azienda privata, le Istituzioni non possono intromettersi. Possono cercare il dialogo, possono mediare e chiedere che non si giochi con i lavoratori e non si prendano in giro le Istituzioni. Ricordo, infatti, che i Vertici sono stati convocati in Regione ben tre volte e per ben tre volte non si sono presentati. Fino all’ultimo saremo al vostro fianco”.

Il supporto ai lavoratori Opel è confermato anche da Eleonora Mattia, presidente regionale della Commissione lavoro: “Noi ci siamo, siamo accanto ai lavoratori. Siamo disposti ad istituire una Commissione permanente per tenere alta l’attenzione. Bisogna monitorare queste multinazionali. Ci auguriamo, comunque, che nel corso della vicenda l’azienda decida di fare marcia indietro”.

Anche il senatore William De Vecchis mostra la sua vicinanza e solidarietà ed annuncia di “voler convocare i Vertici per discutere della situazione. Essendo nella Commissione lavoro, darò mandato di studiare la pratica, sottoponendo all’attenzione dei Ministri la vicenda di Fiumicino”.

“Non posso sapere se saremo in grado di risolvere la questione – conclude De Vecchis – ma metteremo in campo tutte le nostre ‘armi’. In questa battaglia mi unisco al Primo cittadino. E’ la battaglia per i lavoratori”.

Una battaglia, quindi, che vede nell’unione dei vari esponenti di maggioranza e di opposizione, la tutela del lavoratore e della sua dignità in quanto persona. Gli interventi, tra i quali anche quelli dei Consiglieri comunali, hanno rimarcato la necessità che “lotte del genere non devono subire gli schieramenti perchè, in questo caso, siamo tutti schierati”, come afferma Angelo Petrillo.

“Dobbiamo essere vicini a tutta la categoria dei lavoratori. Da padre di famiglia ascolto il grido di paura di questi lavoratori. Dobbiamo rendere pubblica la vicenda e sostenere queste famiglie”, aggiunge Roberto Severini.

“E’ una battaglia che deve rimettere al centro la persona, con i suoi diritti”, spiega Mario Baccini, e sul tema della centralità della persona fanno eco altri interventi.

“La mancanza di lavoro procura drammi sociali”, aggiunge Barbara Bonanni.

Ma c’è anche chi pensa al dopo: “Quando si spegneranno i riflettori sulla vicenda ed i lavoratori rimarranno in solitudine e con il loro dramma. Ed è per questo che bisogna incominciare a ragionare con interventi stabili sul nostro territorio che non deve essere solo sfruttato dalle multinazionali, che quando non ne hanno più bisogno, mandano a casa i lavoratori. E l’Assessorato alle Attività produttive deve garantire supporto a questi lavoratori affinchè riescano a ricollocarsi “. Fanno notare Stefano Calcaterra, Raffaele Megna, Claudio Cutolo, Ezio Pietrosanti e Vincenzo D’Intino.

Montino: “Sul tema del lavoro istituire un tavolo permanente”

“Noi stiamo cercando, tutti insieme, di essere vicini nella battaglia di questi lavoratori. Sin dall’inizio stiamo cercando di dare il nostro contributo”, dichiara a fine seduta, il sindaco Esterino Montino.

“Abbiamo chiesto di fare il Consiglio comunale all’interno della sede Opel di Fiumicino, ma non ci è stato concesso. Noi non ci siamo fermati, ed abbiamo deciso di farlo comunque ed in questa sede. Non ci fermeremo”.

“Voi siete parte integrante della nostra comunità”, continua Montino rivolgendosi ai lavoratori. “Probabilmente sarà difficile ottenere la rettifica del licenziamento, ma noi dobbiamo cercare di garantire la continuità dell’occupazione. Concordo con Di Berardino sul fatto che bisogna riportare ad un tavolo l’azienda, e prolungare le tempistiche oltre ai 12 mesi.

La nostra Amministrazione, insieme alla Regione, ha dato un segnale forte e l’immediata attivazione per cercare delle soluzioni è stata esemplare”.

Montino ricorda che, oltre Opel, altre situazioni di crisi si stanno palesando “bisogna istituire un tavolo permanente, affrontando con un metodo continuo le situazioni inerenti al lavoro”.

“Inoltre – aggiunge il sindaco – bisogna andare oltre il bacino unico aeroportuale. Noi siamo partiti dalle vertenze aeroportuali, ma ora dobbiamo arrivare ad un bacino territoriale perchè le esigenze sono tante”.

(Il Faro online)