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Ex carcere di Santo Stefano, il ministro Franceschini dice ‘si’ alla riqualificazione

21 ottobre 2019 | 14:30
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Ex carcere di Santo Stefano, il ministro Franceschini dice ‘si’ alla riqualificazione

Il ministro Franceschini avrebbe fatto sapere di aver già preso contatti con il Sindaco di Ventotene, con il Presidente della Regione e con il ministro Provenzano. 

Ventotene – I vertici della politica nazionale, finalmente, hanno ripreso a parlare dell’ex Carcere di Santo Stefano, uno dei luoghi simbolo dell’Europa, che, nonostante il finanziamento da 70milioni di euro – stanziati nel 2016, all’epoca del governo Renzi-, ad oggi è in totale stato di totale abbandono(Leggi qui).

Complice il neo-nato governo giallorosso e i vari appelli fatti dalla popolazione di Ventotene e della provincia pontina, infatti, a tornare sul tema è stato il nuovo ministro per i beni e le attività culturali e per il turismo, Dario Franceschini, che, ha così risposto a una battuta, lanciata durante la Leopolda, dal leader di Italia viva: “Certo che il progetto di Ventotene andrà avanti. Il suo valore simbolico è enorme e qualsiasi difficoltà sarà superata. Purtroppo, nell’ultimo anno il percorso si era inspiegabilmentearenato, ma appena ritornato al Ministero ho cercato di capire le difficoltà”.

Non solo. Il ministro Franceschini avrebbe fatto sapere che, sul tema, ha già preso contatti con il sindaco di Ventotene, Gerardo Santomauro, con il presidente della Regione Lazio, Nicola Zingaretti e con il ministro ministro per il Sud e la coesione territoriale Giuseppe Provenzano. E che, proprio per accelerare i tempi della riqualificazione del sito, avrebbe chiesto al premier Giuseppe Conte di nominare un commissario ad hoc.

La segreta speranza è quella di non perdere i finanziamenti già stanziati, che potrebbero riportare sull’isola numeri importanti in tema di turismo – secondo i dati, solo il Carcere attirava sull’isola circa 6.000 visitatori l’anno – e, contemporaneamente, potrebbero rilanciare l’idea di Ventotene – e dell’Italia – come Culla d’Europa.

(Il Faro on line)