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Roma vs Milan, le pagelle de Il Faro online: Dzeko capitano vero, Zaniolo spumeggiante

28 ottobre 2019 | 00:47
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Roma vs Milan, le pagelle de Il Faro online: Dzeko capitano vero, Zaniolo spumeggiante

Mister Fonseca continua a stupire per capacità tecnica, lucidità e coraggio; è riuscito a mettere in campo una squadra determinata, a cui ha restituito entusiasmo

Roma – La Roma batte il Milan per 2-1 (leggi qui). I giallorossi sbloccano il risultato al 38′ con Dzeko. Il Milan pareggia in avvio di ripresa con Theo Hernandez. L’equilibrio resiste circa 3 minuti: Calabria perde palla nella propria trequarti con un passaggio sgangherato, Dzeko imbuca per Zaniolo che spiazza Donnarumma con un rigore in movimento: 2-1 al 58′. I giallorossi intravedono la zona Champions.

TRIPLICE FISCHIO!

TRE PUNTI PER NOI! ?

DZEKO ⚽️
ZANIOLO ⚽️

DAJE ROMA! DAJE ROMA! DAJE ROMA! ?❤️#RomaMilan 2-1 pic.twitter.com/sdDexwSYAZ

— AS Roma (@OfficialASRoma) October 27, 2019

I voti

Pau Lopez, 6,5 – Si fa trovare pronto sui tentativi, a dir il vero non esiziali, dei rossoneri. Nel primo tempo si distingue per la parata sul rasoterra velenoso di Calhanoglu, mentre al 55° è ingannato dalla deviazione di Smalling sul tiro di Hernandez, che regala il provvisorio pareggio al Milan.

Leonardo Spinazzola, 6,5 – Spinge molto sulla fascia ma torna anche puntualmente in difesa. Al 25° potrebbe sfruttare meglio un’occasione in attacco, ma lancia malamente per Zaniolo. Si danna l’anima e si sacrifica per la causa ma finisce per mancare in precisione, anche se sembra in netto miglioramento. Purtroppo, è costretto a lasciare il campo al 76°, a causa di un infortunio muscolare all’adduttore. Al suo posto entra a sorpresa Çetin.

Federico Fazio, 7 – Al 5° commette un errore grave perché rimette la palla sui piedi dei milanisti, che poi arrivano al tiro pericoloso con Çalhanoglu, ma poi diventa un muro su cui vanno a sbattere inevitabilmente i milanisti. Di testa, di piede, di petto, la prende sempre lui.

Chris Smalling, 6,5 – È meno brillante del solito, ma al 45° disinnesca Leao sottraendogli palla al momento del tiro con l’esterno destro. Al 50° sfiora il raddoppio con un colpo di testa che sfiora il palo.

Aleksandar Kolarov, 7 – Inizia frenato dalla difesa stretta del Milan e non riesce a pungere con le sue discese sulla fascia, ma alla distanza trova maggiore spazio e inventa qualche situazione pericolosa con la complicità di Perotti. Al 90° è ammonito perché arriva in ritardo su Suso; nonostante la stanchezza, tre minuti dopo salva il risultato subendo anche il fallo di Calabria.

Gianluca Mancini, 7 – Domina il centrocampo alzando la testa e pennellando i suoi passaggi precisi con ampia visione di gioco. Attento anche in difesa, al 40° è costretto a prendere il giallo per frenare al ripartenza di Çalhanoglu. Al 69° si divora letteralmente il gol: salta da solo in mezzo all’area ma non riesce a indirizzare bene la palla.

Jordan Veretout, 7 – Ancora una bella prestazione, impreziosita da aperture precise che innescano le ripartenze romaniste. Gestisce il centrocampo con autorevolezza e si fa sentire anche in difesa: dalle sue parti non si passa tanto facilmente.

Nicolò Zaniolo, 7,5 – Inizia contratto e impreciso, poi al 36° riceve palla fuori area, si gira e tira una cannonata di sinistro, ma Donnarumma c’è. Nel secondo tempo sale in cattedra: al 58° la palla persa in modo sciagurato da Calabria gli arriva sui piedi e lui la pennella alla destra di Donnarumma, superando anche l’opposizione di Romagnoli e regalando così la vittoria alla sua squadra. Nonostante i crampi, all’80° si crea un’altra occasione, ma poi è costretto a uscire, sostituito da Santon.

Javier Pastore, 7,5 – Molto dinamico e pimpante, gioca tutta la partita e combatte fino all’ultimo minuto, quando Romagnoli è costretto ad abbatterlo per non farlo entrare in area. Continua a mostrare giocate d’alta scuola, come il doppio tunnel su due milanisti al 32° e la scucchiaiata per lanciare Spinazzola al 39°. Spreca clamorosamente però almeno due occasioni per il raddoppio, la più evidente al 40°, quando si trova da solo davanti a Donnarumma – anche se defilato sulla destra – e lo prende in faccia.

Diego Perotti, 7 – All’inizio resta ingabbiato nella difesa milanista, sia quando cerca fortuna sulla fascia, sia quando si accentra per cercar miglior fortuna. Ma con il passare dei minuti riesce a trovare più spazio e a spaventare la difesa rossonera con dribbling e incursioni in area. Al 52° è sostituito da Antonucci.

Edin Dzeko, 8 – Al 37° sblocca il risultato con un perentorio stacco di testa – nonostante la fastidiosa mascherina a protezione dello zigomo operato – su corner di Veretout alzato con la spalla da Mancini. Onnipresente, è la colonna del gioco romanista: fa ripartire l’azione dalla difesa, in attacco fa da sponda per i compagni o li lancia verso la porta, incita i tifosi, trascina la squadra… un capitano vero!

Mirko Antonucci, 6,5 – Entra al 52° al posto di Perotti e comincia subito a combattere, anche se la buona volontà non è sempre sufficiente, come all’89° quando svirgola una palla che, se fosse arrivata al centro dell’area, avrebbe potuto impensierire Donnarumma. Al 73° arpiona un pallone e fa ammonire Çalhanoglu, ma pochi minuti dopo commette un fallaccio su Calabria e prende il giallo.

Yildrim Mert Çetin, 6,5 – Rileva Spinazzola all’ultimo quarto d’ora e – al suo esordio in serie A – dimostra subito grande personalità, uscendo in dribbling sull’avversario ed entrando deciso su Hernandez. Per eccesso di zelo, si fa ammonire all’82°.

Davide Santon, 6 – Sostituisce Zaniolo nei minuti finali e cerca di dare il suo contributo lottando su tutti i palloni, ma al 91° entra in modo scomposto e regala al Milan una insidiosa punizione dallo spigolo dell’area, per fortuna senza conseguenze.

Paulo Fonseca, 8 – Il tecnico lusitano continua a stupire per capacità tecnica, lucidità e coraggio. Raschiando il barile, anche stavolta è riuscito a mettere in campo una squadra determinata, a cui ha restituito entusiasmo nonostante la partita di Europa League giocata giovedì su un campo pesantissimo e finita con il furto ordito dall’arbitro. Fa esordire il turco Çetin in una situazione complicata, dimostrando di saper valorizzare tutte le poche risorse a disposizione.

(Il Faro online)