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Fabrizio Donato al Premio Zolesi: “Ostia è un posto straordinario, qui ho costruito i miei successi”

1 novembre 2019 | 06:00
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Fabrizio Donato al Premio Zolesi: “Ostia è un posto straordinario, qui ho costruito i miei successi”

Il campione delle Fiamme Gialle ha ricevuto il Premio lo scorso 28 ottobre. Vive e si allena a Ostia. Il sogno è quello di partecipare alla sesta Olimpiade di carriera

Ostia – Li ha preparati tutti a Ostia i suoi successi Fabrizio Donato. Come lui stesso ha raccontato al Premio Zolesi dello scorso 28 ottobre, il campione europeo indoor e outdoor di salto triplo vive sul litorale romano da oltre 20 anni.

Arrivò alle Fiamme Gialle nel 1995 e costruì una splendida carriera nell’atletica mondiale. E’ capitano della squadra del I Nucleo Atleti e a 43 anni si diverte ancora un bambino: “Ho ancora dei sogni e sto cercando di scrivere ancora qualche pagina di storia, per portare Ostia ancora più lontano”. Come ha rivelato in esclusiva a Il Faro on line, lo scorso mese di settembre, durante lo svolgimento del Consiglio dell’Ansmes al Polo Natatorio di Ostia (leggi qui) ha ancora un sogno da realizzare. Ci sono le Olimpiadi il prossimo anno e Fabrizio Donato prima di smettere vuole entrare nell’elite dell’atletica per sempre: “Sarebbe la mia sesta Olimpiade, nessuno è riuscito in tale impresa. Condivido questo record con il grande Pietro Mennea, sperando che non si offenda se dovessi riuscirci. Per concludere la mia carriera alla grande e lasciare un segno indelebile”. Tutti in silenzio di fronte a lui, mentre descrive desideri e pensieri. Al Premio Zolesi, atleti master e giovani presenti, che guardano a campioni come Donato un esempio da seguire. Un atleta che si allena quotidianamente al Centro Sportivo della Guardia di Finanza di Castel Porziano e anche sulle spiagge di Ostia per conquistare record e medaglie. Per restare nell’atletica leggera, il mondo che lo vede protagonista anche per questo 2019: “Mi sento molto fortunato di quello che ho fatto e di quello che sto facendo. Di quello che la vita mi ha donato. Mi sta regalando ogni giorno. Mi diverto ancora come un bambino di 15 anni e lo sport mi ha insegnato tantissimo e mi sta insegnando tantissimo. Mi sta permettendo di insegnare tanto a mia figlia”.

Con la Coppa dedicata a lui, che simboleggia il riconoscimento di Claudio Zolesi a chi dello sport ama il sacrificio e l’impegno, il bronzo di Londra 2012 racconta di sé e di quello che la vita gli ha regalato con la divisa delle Fiamme Gialle sulle spalle e la porta ancora sopra di sé. In una cerimonia di premiazione, invitato da Carlo Senes a rispondere ad alcune domande, in cui il filo conduttore dell’evento è quello che lo sport insegna a cadere e poi a rialzarti, il bicampione europeo di triplo descrive anche il rapporto con le sue figlie: “Sto vivendo una favola straordinaria – chiarisce Fabrizio – crescere due figlie (una ha 4 anni e l’altra ha 14 anni) e condividere la mia vita di atleta e da papà campione, se così vogliamo dire, con loro. Ho una fortuna immensa. Ringrazio il Signore per quello che mi sta dando”.

Mancano meno di 12 mesi ai Giochi di Tokyo 2020, l’edizione estiva delle Olimpiadi in cui Donato sarebbe il primo in Italia a partecipare a tante edizioni. L’obiettivo è la partecipazione. E’ la qualifica e la misura per volare oltre oceano e oltre continente è alla sua portata. Può farcela Donato. Campione del salto triplo e simbolo dell’atletica azzurra. Lo sogna il Capitano gialloverde e sta costruendo questo sogno proprio a Ostia. Un luogo che ha tutto e che non ha nulla da invidiare agli altri luoghi del mondo. Lo sottolinea Fabrizio: “Ho girato tanti posti nel mondo, ma vi assicuro che quello che mi ha offerto e mi offre Ostia non l’ho trovato da nessuna parte. E’ un territorio caro e teniamocelo caro. Viva Ostia”.

Si porta dentro il litorale romano Fabrizio, che ad un passo dal mare vive e che lungo la battigia si allena. Salta e fa fiato. Dopo le Olimpiadi, come ha dichiarato a Il Faro on line, smetterà la carriera. Ma ancora è presto per appendere le scarpette chiodate da salto alla parete. C’è ancora un po’ di strada da fare. Tra un anno ci sono le Olimpiadi di Tokyo e tutta una stagione nel mezzo ad attenderlo. Prima gli indoor e poi ecco l’estate e le gare all’aperto. Tutto è possibile per un ragazzino di 43 anni. E l’entusiasmo non bisogna mai perderlo e lui non lo perde. Ostia tifa per Donato. Insieme verso Tokyo 2020. Oltre quei tre passi del salto, la storia. Ci sarà un’altra medaglia da aggiungere al suo cospicuo palmares fatto di 6 medaglie internazionali, con due ori europei e un argento continentale indoor targato 2017 in bacheca ? Non si sa per ora. Per ora tutta Ostia si allena con lui : hop, step e jump. Verso il sogno olimpico.

Di seguito le parole di Fabrizio Donato durante il Premio Zolesi 2019:

“Grazie di cuore per questo premio. E’ un piacere e un onore. Sono arrivato a Ostia nel 1995 alle Fiamme Gialle e sono ancora qui a 43 anni. Ho ancora dei sogni e sto cercando di scrivere ancora qualche pagina di storia, per portare Ostia ancora più lontano. Sto cercando di coltivare il mio ultimo sogno da atleta, arrivare a Tokyo 2020. Sarebbe la mia sesta Olimpiade, nessuno è riuscito in tale impresa. Condivido questo record con il grande Pietro Mennea, sperando che non si offenda se dovessi riuscirci. Per concludere la mia carriera alla grande e lasciare un segno indelebile. Mi sento molto fortunato di quello che ho fatto e di quello che sto facendo. Di quello che la vita mi ha donato. Mi sta regalando ogni giorno. Mi diverto ancora come un bambino di 15 anni e lo sport mi ha insegnato tantissimo e mi sta insegnando tantissimo. Mi sta permettendo di insegnare tanto a mia figlia. Sto vivendo una favola straordinaria. Crescere due figlie (una ha 4 anni e l’altra ha 14 anni) e condividere la mia vita di atleta e da papà campione, se così vogliamo dire, con loro. Ho una fortuna immensa. Ringrazio il Signore per quello che mi sta dando. Grazie ad Ostia che mi ha permesso di fare quello che ho fatto. Qui ho trovato il mio ideale terreno per conquistare i miei più grandi traguardi. Da più di dieci anni sono qui. Ho coltivato la mia medaglia olimpica qui a Ostia, allenandomi ogni giorno in spiaggia. In questi giorni mi allenerò ancora. Ho girato tanti posti nel mondo, ma vi assicuro che quello che mi ha offerto e mi offre Ostia non l’ho trovato da nessuna parte. E’ un territorio caro e teniamocelo caro. Viva Ostia”.

(Il Faro on line)(foto@LuigiPompei-X Municipio Roma)