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Licenziamenti alla Marangoni, l’Ugl chiama la Regione Lazio ad assumersi le proprie responsabilità

1 novembre 2019 | 08:00
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Licenziamenti alla Marangoni, l’Ugl chiama la Regione Lazio ad assumersi le proprie responsabilità

Valente: “Se in tempi celeri non si farà chiarezza il nostro sindacato è pronto a mobilitarsi e dare battaglia”

Roma – Occorrono immediate delucidazioni da parte della Regione Lazio in merito al rilascio dell’autorizzazione alla Marangoni di Anagni per l’impianto di termodistribuzione di rifiuti speciali non pericolosi inerenti la distruzione di pneumatici fuori uso.

Questa la richiesta avanzata dal sindacato UGL alla Pisana all’indomani dell’annuncio da parte della proprietà che ha aperto la procedura per il licenziamento di tutto il personale occupato nel sito, licenziamento che dovrà essere individuato nell’ambito di una comparazione che comprende anche le 89 unità operaie dello stabilimento di Ferentino, lavoratori che da troppo tempo vivono nella forte incertezza per il proprio futuro, ed oggi si vedono piombare addosso anche questa ulteriore problematica.

Per l’organizzazione sindacale è inaccettabile che si metta a rischio un ulteriore sito produttivo e che un’azienda importante per il tessuto economico della provincia di Frosinone possa chiudere a causa della burocrazia italiana che non ha concesso l’autorizzazione nonostante il parere favorevole della conferenza dei servizi: “Tocca dunque alla Regione Lazio – sottolinea il segretario dell’UGL Frosinone Enzo Valente – spiegare i motivi dalla mancata autorizzazione ed assumersi le responsabilità di scelte importanti anziché farsi tirare la giacca dall’opinione pubblica che quando si parla di termovalorizzatori assume sempre posizioni avverse”.

“Abbiamo bisogno di questi impianti per chiudere il circuito del ciclo dei rifiuti così come abbiamo bisogno, una volta funzionanti, che ci siano i dovuti controlli come avviene in altre parti del paese. Pertanto al Presidente Zingaretti al presidente del Consiglio Regionale e a tutte le parti in causa chiediamo forte assunzione di responsabilità per trovare al più presto una soluzione. Se in tempi celeri non si farà chiarezza – conclude Valente – il nostro sindacato è pronto a mobilitarsi e dare battaglia”.

(Il Faro online)